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Grotte di Castro

Grotte di Castro è un comune della regione Lazio, in provincia di Viterbo che conta 2.967 abitanti e ha una superficie di 39,3 chilometri quadrati. Sorge a 467 metri sopra il livello del mare. Paese ad economia agricola, ha affiancato alle coltivazioni tradizionali di vite, ulivo e frumento, la patata, che ha reso famoso il territorio.

Storia

Le origini di Grotte di Castro risalgono al periodo etrusco, ne sono testimonianza le numerose necropoli disseminate nel suo territorio e la moltitudine di reperti che ancora oggi riappaiono alla luce. Sul colle, denominato Civita, a poche centinaia di metri dall'attuale centro abitato sorgeva, infatti, una fiorente cittadina etrusca cui la tradizione ha imposto il nome di Tiro, nonostante a riguardo vi siano diverse teorie. Si suppone che la città sia stata distrutta durante l'invasione romana del 280 a.C., mentre del periodo successivo sappiamo ben poco. Presumibilmente la vita continuò seguendo i costumi e le leggi imposti da Roma. Durante il primo medioevo, le popolazioni del lago di Bolsena subirono l'invasione dei Barbari che dal nord calavano su Roma. Nel 1077 la Contessa Matilde di Canossa donò alla Chiesa Romana, da parte della Tuscia, una porzione di territorio che includeva anche Grotte. Fu questo il primo atto ufficiale in cui apparve il nuovo nome del paese. Gli anni che seguirono furono caratterizzati da sanguinose lotte territoriali che impedirono a questo centro di migliorare le proprie condizioni di vita. Nell'anno 1537 il Duca Pier Luigi Farnese, avendo acquistato il fondo di Frascati, lo cedette alla Camera Apostolica e ne ricevette in cambio la città di Castro e il Castello delle Grotte. In questo periodo l'antico nucleo medievale presenta un ulteriore sviluppo urbano: ne è testimonianza la costruzione di alcuni palazzi nobiliari, tra i quali si distinguono il Palazzo i Innocenzo Iuzzi del 1563 e il Palazzo Comunale, sempre della seconda metà del '500. Sotto i Farnese la polazione trovò un clima di pacifica convivenza e di tranquilla amministrazione. Tutto ciò durò fino a quando la città di Castro fu distrutta per volere di Innocenzo X. Grotte da questa data tornò sotto il diretto dominio della Santa Sede da cui si affrancò sotto l'Unità d'Italia.

Da vedere

Necropoli di Pianezze - situata a circa tre chilometri a sud di Grotte di Castro, delimitata a est dalla strada che dal paese giunge al lago di Bolsena, la necropoli e trusca in località Pianezze si sviluppa lungo il costone tufaceo di una collina prospicente il fosso denominato Fiume Largo. La necropoli Etrusca il località Pianezze, in uso tra i VII e il V secolo a.C., è caratterizzata dalla presenza di tombe a camera scavate nel costone tufaceo della collina. L'impianto generale sopradescritto è stato tuttavia modificato di volta in volta , o a causa delle condizioni geologiche incontrate dagli Etruschi in fase di escavazione, o per cause riferibili alla comittenza. Nella necropoli di Pianezze, allo stato attuale delle ricerche, sono state individuate ventiquattro sepolture monumentali. Le tombe hanno un orientamento SE-NW, con evidente riferimento alle credenze religiose etrische, secondo le quali il settore nord occidentale è da attribuire alle divinità del'oltretomba.

Museo Civico Archeologico e delle Tradizioni Popolari - costruito intorno al 1400, presenta nelle stanze adibite a museo i resti murari da attribuire alla struttura difensiva: si può vedere la sala d'armi che conserva il camino e la feritoia per il controllo del ponte levatoio. La struttura museografica è divisa in due sezioni principali che hanno il compito di illustrare i due momenti storici più significativi di Grotte di Castro: quello etrusco e quello medievale con l'inserimento di alcune tematiche relative sia a quelle manifestazioni dell'attività umana che stanno scomparendo sotto l'impulso della moderna tecnologia sia alle più radicate tradizioni popolari. Le due sezioni del museo, integrandosi a vicenda, offrono due diversi aspetti di uno stesso contributo culturale, attraverso cui viene ricostruita quella realtà storica che da almeno tre millenni la comunità di Grotte di Castro esprime. La sezione archeologica ha soprattutto il compito di ricostruire la storia dell'abitato della Civita, da cui è disceso quello attuale. Alla sezione delle Tradizioni Popolari il compito, invece di perpetuare i vari aspetti che hanno plasmato la fisionomia del moderno abitato e che, mantenendosi inalterati per secoli, risultando oggi in gran parte obsoleti, rischiano di andare perduti per sempre.

Basilica Santuario di Maria SS. del Suffragio - fu costruita in stile barocco dal 1625 su una precedente Pieve del VIII secolo dedicata a S. Giovanni Battista, di cui rimangono alcune parti inglobate e i sotterranei che ospitano una notevole raccolta di oggetti sacri.

Chiesa di S. Pietro Apostolo - edificata per volere di Matilde di Canossa nel secolo XI, poco conserva delle origini antiche che sono celate dai restauri e dalle ricostruzioni successive.

Come arrivare

In auto: da Roma, via Cassia fino al km 119,700 tra Bolsena e Acquapendente e deviazione per Grotte di Castro.

Tipologie