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Castiglione in Teverina

Castiglione in Teverina appartiene alla provincia di Viterbo, della regione Lazio. Sorge a 228 metri sopra il livello del mare. Ridente cittadina ai confini tra Lazio ed Umbria, posta sopra una collina che si affaccia sulla valle del Tevere. L'economia del paese si basa essenzialmente sul settore agricolo, in particolar modo sulla coltivazione della vite, questa attività garantisce un'elevata qualità delle uve, che concorrono alla realizzazione del Vino Orvieto Doc; il paese inoltre è estremamente importante per la lavorazione delle farine fossili, che vengono utilizzate nell'industria farmaceutica e per la produzione di birra.

Storia

La sua posizione strategica e la continua guerra tra i due potenti comuni per la conquista del contado, coinvolse direttamente Castiglione, ritenuto luogo fondamentale per la linea difensiva, non solo degli orvietani e dei viterbesi, ma anche dai pontefici e dai rappresentanti dello Stato Pontificio. Nel XII secolo Adriano IV si recò ad Orvieto per aspettare Federico Barbarossa. Il nucleo originale del castello dei Monaldeschi era ben difeso a Nord da un fossato artificiale ed a Sud dal naturale degradare del pianoro. Dalla metà del 1300 Castiglione rimaneva nelle mani delle diverse fazioni dei Monaldeschi. Era stato infatti separato dalle altre proprietà di Orvieto. Ma considerando la grande distanza fra Castiglione e Proceno ed il fatto che nel 1351 i Monaldeschi avevano assaltato e distrutto il castello nemico di Paterno, sembra più probabile che nel documento citato si confonda Proceno con Paterno, facendo riferimento a quest’ultimo e alle sue pietre per la costruzione di Castiglione. Furono i nipoti di Berardo che operarono una prima spartizione dei territori ereditati. Dopo la loro morte, tuttavia, rimasero solo discendenti di sesso femminile. All’inizio del XVI sec., questi ultimi cedevano definitivamente i loro diritti su Castiglione. Divenivano proprietari del borgo i Farnese, importante famiglia del contado, che in quel periodo aveva progressivamente e costantemente esteso la "longa manus" sul territorio, acquisendo uno dopo l’altro Giove, Castelpiero, Graffignano. Nel 1527, come molte altre fortificazioni della zona, Castiglione veniva depredato dai soldati imperiali responsabili del sacco di Roma. Nel 1529 Castiglione risulta sottoposto alla Signoria di Orvieto e strettamente legato alla causa Cervaresca. Nel 1552 il castello insieme ad Alviano ed Attigliano tornava ad essere inserito fra i possedimenti della Chiesa. Nel 1557 si riscontra un forte incremento delle natività. È necessario ricordare che difficili anni di carestia e pestilenza erano stati appena superati. L’incremento demografico appare come naturale conseguenza del miglioramento della situazione generale. Nel 1635 ancora si conservavano la Porta di sopra e la Porta del Rivellino; in un documento dell’epoca si ritiene infatti opportuno rinserrare con una cinta muraria il borgo di recente costruzione, con la rocca; una perimetrazione dell’ulteriore dilatazione del centro che probabilmente non fu mai realizzata. Nel 1694 il castello veniva definitivamente unito al ducato di Castro, di proprietà farnesiana, e sei anni più tardi, il 24 marzo del 1700 Innocenzo XII concedeva in enfiteusi perpetua ad un tal Anselmo Lallusi la rocca di Castiglione in Teverina. Il 13 gennaio del 1714 Clemente XII acconsentiva alla cessione della Rocca di Castiglione a favore di Giuseppe Ravizzi e dei suoi eredi e successori. A Castiglione è la Porta di sopra che svolge la funzione di cerniera delle arterie extraurbane e di punto di vista privilegiato della piazza.

Da vedere

Chiesa Campestre della Madonna delle Nevi - degna di nota è la Chiesa Campestre della Madonna delle Nevi, questo edificio sacro sorge appena fuori dal paese, fu costruito durante il 1500 per volontà di Alessandro VI e si realizza in uno stile semplice e sobrio,sul portale su alcune maioliche dipinte è rappresentata l'immagine della Madonna; sull'Altare Maggiore troviamo il dipinto della Madonna con il Bambino in braccio, le pareti della Chiesa sono decorate con numerosi affreschi, che però attualmente non sono in buono stato.

Chiesa della Madonna delle Macchie - fu costruita fuori dal borgo, si caratterizza per uno stile semplice ma estremamente decorativo, all'interno di questo edifico troviamo un altare sormontato dallo stemma della famiglia dei Conti Vaselli; altri due altari sono dedicati ai Santi Giuseppe e Antonio; la chiesa custodisce una pala d'altare raffigurante la Beata Vergine Maria, incorniciata dalle statue di alcuni angeli.

Chiesa di San Rocco - sorge fuori dal paese, questo edifico è però estremamente semplice nella sua struttura, presenta infatti un'unica navata, e la facciata si costituisce di una porta d'ingresso e di due piccole finestre, all'interno è custodito un affresco che rappresenta Dio, gli Angeli, la Madonna col Bambino e i Santi Rocco, Giovanni, Sebastiano e Bernardino; si pensa che questa chiesa fosse nata inizialmente come cappella dell'ospedale per i malati contagiosi.

Crocefisso in Legno - il paese inoltre è custode di un importante e antico Crocefisso in legno, del quale per altro non si hanno informazioni riguardo la datazione, la provenienza e l'artista che lo ha realizzato, studi recenti sono però riusciti a collocare la sua realizzazione intorno al XVI secolo; questa immagine di Cristo rappresenta per il paese di Castiglione l'elemento di culto principale, e organizzano ogni anno una manifestazione per celebrarne la grandezza.

Chiesa Colleggiata dei SS Filippo e Giacomo - con il suo prospetto delimita parzialmente il lato Est di Piazza Maggiore. Ha facciata di stile rinascimentale divisa in due piani da marcapiano e ciascun piano, a sua volta, è diviso in tre campi da leggere lesene poggianti su di un basamento o zoccolo. Il campo superiore centrale, ove si apre un finestrone ben rifinito, è sormontato dal timpano riquadrato con cornice. Nei campi laterali si aprono altri due più modesti ingressi riquadrati da semplice cornice. L'interno è a tre navate divise da tre pilastrate per parte destinate a sostenere, tramite arcate, il peso del sopralzo della navata centrale, della grande volta e relativo tetto. Le navate laterali che misurano m. 22,80 di lunghezza per 4,00 di larghezza, anch'esse sono coperte a volta e con pareti divise in quattro campi ciascuna ove, anticamente, si trovavano otto altari mentre oggi ne rimangono soltanto quattro. Nel secondo campo troviamo l'altare dedicato all'Assunta ove possiamo ammirare una pregevolissima tavola quattrocentesca raffigurante la Madonna Assunta contornata da Angeli la quale, anticamente, era inserita in un artistico contenitore ligneo atto ad essere trasportato processionalmente ed avente due sportelli apribili con sopra dipinti i Santi Pietro e Giovanni Battista, quest'opera viene attribuita dai critici all'anonimo Maestro di Castiglione in Teverina. Alla destra e sinistra dell'altare, si possono ammirare altri due ottocenteschi quadri raffiguranti i Santi Marco ed Isidoro, opera del pittore Pasqualoni di Orvieto, e, al vertice dell'altare, un quadro rotondo raffigurante San Vincenzo Ferreri.

Chiesa della Madonna della Neve - e eretta ad est dell’abitato di Castiglione in Teverina, alle pendici della collina. Ha semplice facciata arricchita da bel portale rifinito da cornici finemente lavorate sormontato da lunetta ove all’interno, su maioliche dipinte a mano, è effigiata la Madonna della Neve. Alla destra del portale si trova una finestra con grata ferrea ed in alto l’occhio della facciata. L’interno è ad unica navata che misura m 17.50 di lunghezza per m 9.50 di larghezza, coperta a tetto visibile sorretto da arcate in muratura e pavimento in cotto.

Museo del Vino di Castiglione in Teverina - nasce in una congiuntura storica nella quale i processi economici su larga scala agiscono in maniera sempre più capillare e invasiva, in modo tale che sempre più netta è avvertita da parte delle comunità locali l’esigenza di qualificare la propria identità con strumenti appropriati che possano coniugare il proprio passato storico con le difficoltà della transizione e con prospettive di sviluppo futuro, assicurando condizioni di vita equilibrate e mirate ad un rapporto armonico con l’ambiente, con le sue risorse e le sue eredità. Va intesa in questo senso l’identificazione del Museo del Vino come potenziale fattore di crescita insieme economica e culturale: il vino è infatti uno dei manufatti più antichi della agricoltura tradizionale ed è nello stesso tempo uno dei prodotti più vivaci dell’economia nazionale ed internazionale.

Come arrivare

In auto: per chi proviene dal Sud con l'Autostrada del Sole all'uscita di Attigliano girare a sinistra e seguire le indicazioni per Castiglione; per chi proviene dal Nord con l'Autostrada del Sole all'uscita di Orvieto girare a sinistra e seguire le indicazioni per Castiglione.

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