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Bolsena

E un comune della regione Lazio, in provincia di Viterbo con 4.210 abitanti. Il comune è ai confini con l'Umbria.

Storia

Nel IV sec. probabilmente a seguito delle incursioni dei Longobardi la città romana venne abbandonata e la comunità volsiniese andò ad insediarsi sulla rupe che ospita il quartiere medievale del Castello e che costituirà il primo nucleo abitato dell’odierna Bolsena. Nel 1398 il pontefice Bonifacio IX la concesse in vicariato alla casata dei Monaldeschi della Cervara. Il Medioevo è segnalato dalla possente mole del castello Monaldeschi che ha origini antiche databili tra il XII e XIV sec. come tutte le roccaforti lungo le grandi arterie di comunicazione. L’ambiente, poco più di una grotta, fu testimone nel 1263 del miracolo del Corpus Domini. Ogni anno il 23 e il 24 luglio nelle principali piazze di Bolsena su dei palchi di legno, i martiri subiti dalla santa vengono rievocati con la rappresentazione dei Misteri, quadri plastici viventi. La trasformazione dei Villanoviani in Etruschi avvenne grazie al contatto con i coloni greci che, a partire dalla metà dell’VIII a.C. , avevano cominciato ad occupare le zone costiere dell’Italia meridionale, allo scopo di procurarsi le materie prime di cui avevano assoluto bisogno e che si trovavano in abbondanza in Etruria. Con queste materie prime i Greci scambiavano soprattutto i loro prodotti artigianali, costituiti in massima parte dalle ceramiche. Al territorio di Bisenzio dovevano probabilmente appartenere gli insediamenti minori di Poggio Evangelista e di Monte Becco, situati anch’essi su alture dotate di buone difese naturali, lungo il percorso di un’importante arteria stradale che metteva in comunicazione Velzna con Vulci. Sulla sponda opposta troviamo invece, una linea di insediamenti di carattere strategico e difensivo, con il compito di vegliare sul confine occidentale del territorio volsiniese. Facevano parte di questo sistema gli abitanti della Rocca di Montefiascone, della Civita d’Arlena, i modesti insediamenti arcaici sorti a Bolsena e a Barano, fino a giungere al grande stanziamento della Civita di Grotte di Castro, esteso per più di 20 ettari e circondato da un complesso sistema di necropoli, dove si incontrano anche tombe a camera dipinte.

Da vedere

Basilica di S. Cristina - è una costruzione romana del sec. XI con facciata rinascimentale e campanile a bifore trecentesco. Nell’interno a tre navate vi sono affreschi dei sec. XIV - XVI e dietro all’altare maggiore si trova un polittico di Sano di Pietro ben restaurato. Dalla navata sinistra si accede alla Cappella del Miracolo il cui altare custodisce le pietre macchiate di sangue, reliquie del Miracolo Eucaristico, mentre il Sacro Corporale, tovaglia d’altare macchiata di sangue, è custodito nella cattedrale di Orvieto. Nella grotta una grande icona di terracotta e la statua di S. Cristina morta, opere entrambe di Benedetto Buglioni. Il culto rivolto alla martire bolsenese è tra i più diffusi nel mondo cattolico.

Rocca Monaldeschi della Cervara - ospita il Museo Territoriale del lago di Bolsena, interessante per l’inquadramento che offre del comprensorio del lago e per alcune testimonianze della cultura materiale. Il museo si distribuisce su tre piani dell’edificio: al piano d’ingresso, attraverso plastici reperti archeologici e pannelli didattici, sono sviluppate con particolare dettaglio le sezioni riguardanti la formazione del bacino vulcanico del lago, la preistoria, la protostoria e la fase etrusca fino alla conquista romana. Il piano superiore è interamente dedicato ai reperti provenienti dagli scavi della città etrusco - romana di Volsinii. Al piano inferiore è illustrato il periodo che va dal Medioevo ai giorni nostri. Il museo Territoriale del Lago di Bolsena, oltre che un attrattiva di carattere turistico, intende essere anche un centro di ricerca scientifica un luogo di produzione e socializzazione culturale.

Santuario mariano del Giglio - è un complesso del sec. XVIII costituito dal convento fondato dai Frati Minori Osservanti e dalla chiesa dedicata a Maria S.S. del Giglio, ad unica navata, come vuole la regola francescana.

Chiesa di S. Francesco - di stile gotico e ad un'unica navata, non è più adibita al culto ed è stata trasformata in un grande auditorium e teatro comunale.

Come arrivare

In auto: dall’Autostrada del Sole A1 uscita al casello di Orvieto km 24.

Tipologie