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Capaccio

Comune cilentano con più di ventimila abitanti, in provincia di Salerno. Sorge su di uno sperone del monte Calpazio, nella piana di Paestum, tra i monti Soprano e Sottano, alla sinistra del torrente Solofrone. Fa parte del Parco del Cilento e Vallo di Diano. E' sede del Museo Archeologico Nazionale di Paestum. Capaccio è gemellata con Eghios, dall'ottobre 2005.

Storia

Il nome del luogo, originariamente Calpatium, prende origine dal latino Caput Aquae. Il più popoloso centro abitato del comune è la frazione Capaccio Scalo, mentre risonanza internazionale ha la vicina frazione Paestum, la città romana sorta sulla colonia greca di Poseidonia. La zona archeologica di Paestum è uno dei principali parchi archeologici del mondo, dotato di un museo, ed è riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità. In esso si possono ammirare tre templi greci fra i meglio conservati del mondo. Altre ipotesi invece documentano l'esistenza di un insediamento già nel 794 DC, in quanto il luogo allora conosciuto come Capaque, era citato in alcuni documenti ufficiali dell'epoca. Le ipotesi più attendibili invece attestano l'emigrazione degli abitanti di Paestum,
in cerca di un luogo più sicuro e che offrisse loro una vita migliore. I Pestani quindi si stabilirono in un sito già esistente, ma di poca importanza fino ad allora. Anche se di superfice nettamente minore a quella di Paestum, questo luogo offriva un buon riparo dalle invasioni saracene, in quanto, situato sul monte Calpazio, e non visibile dalla pianura. La città venne fortificata con delle mura, concentrate sopprattutto a sud - ovest della città, e in parte ancora conservate. Torri e mura erano installate anche a nord e ad est ma di minore importanza in quanto la posizione geografica non permetteva un facile accesso alla città. Il problema dell'acqua venne risolto con la costruzione di cisterne di mattoni, le quali consentivano la raccolta dell'acqua piovana e la graduale diffusione.Le cisterne sono in parte ancora visibili. Per quanto riguarda l'etimologia del termine Capaccio, si deve la sua origine a Caput Aquae.

Da vedere

Paestum gli scavi - antica fondazione greca e di grande tradizione romana, era un importante centro commerciale situato alla foce del fiume Sele, e rappresenta, assieme alle città di Ercolano e Pompei, una meta impedibile per tutti gli appassionati di storia e di archeologia che si recano in Campania. A tutti coloro che hanno intenzione di visitare Paestum si consiglia di evitare le ore più calde, e si ricorda che i mesi migliori per una visita sono anche quelli che corrispondono ai periodi di maggiore affollamento.

Il Museo Archeologico Nazionale di Paestum - è certamente tra i più importanti musei archeologici italiani. È sorto nel 1952 ed inizialmente era costituito da un’unica sala. Questo nucleo originario fu successivamente ampliato e furono predisposti nuovi ambienti. Il Museo documenta, in diverse sezioni, le varie fasi storiche culturali di Paestum e di tutto il suo territorio. Una sezione introduttiva ricostruisce la storia della scoperta del sito archeologico, un’altra sezione è dedicata alla preistoria: qui sono esposti i materiali più antichi, risalenti al paleolitico, e i reperti della vicina necropoli del Gaudo e della piccola necropoli di Capodifiume. La sezione romana documenta l’evoluzione storica della colonia latina dal 272 a.C., anno della conquista romana della città, fino alla decadenza. Il percorso espositivo approfondisce diversi temi: l’urbanistica, i monumenti pubblici, gli spazi sacri, gli spazi privati, le necropoli, le strutture politiche e sociali. 

SANTUARIO DEL GETSEMANI - un moderno complesso architettonico religioso con cupola policroma, è inserito nella verde collina di Capaccio. Dalla sua posizione è possibile ammirare uno splendido panorama che si estende dalla fertile pianura del Sele sull'ampio golfo di Salerno, fino alla costiera amalfitana, e sul lato opposto fino al promontorio di Agropoli; all'orizzonte è possibile ammirare l'isola di Capri. Il complesso è stato realizzato alla fine degli anni 50 su progetto dell’Arch. Avetta. La struttura è stata inaugurata nel 1959 e attualmente comprende un vasto parco, una casa spirituale, un chiostro, la chiesa superiore e la cripta. L'intero complesso è ricco di opere d'arte eseguite in stile moderno. Sul piazzale del Santuario si trova una statua di bronzo della "Madonna della Luna" opera di Giuseppe Romano. 

MADONNA DEL GRANATO - sorge l’imponente Santuario della "Madonna del Granato". Costruito nel XII secolo, è ancora oggi meta di numerosi pellegrini provenienti da tutto il Cilento. La facciata dell’antica Cattedrale richiama una fisionomia di architettura rurale. All’interno, troviamo il pulpito di gusto cosmatesco, sotto cui è stato recuperato un affresco tardo gotico raffigurante S.Biagio in paramenti sacri. Sull’altare Maggiore la statua raffigurante la Madonna del melograno è sul pavimento una lastra tombale di epoca paleocristiana reca i segni simbolici del cristianesimo.

S.PIETRO APOSTOLO - una volta Chiesa della Confraternita del Rosario, è documentata l'esistenza sin dal XVI sec. La facciata di stile barocco ha un portale sormontato da uno stemma del Comune di Capaccio. L'interno è a due navate. Appena si entra sulla sinistra c'è un pregiato Crocifisso stilizzato. L'altare maggiore, di stile barocco, è ricchissimo di marmi: marmo verde del Guatemala, marmo rosso di Verona, marmo antico della Sicilia, onice c marmo di Carrara. A sinistra un altare con un bassorilievo riproducente S.Pietro. A terra la lapide del vescovo Lelio Morello. Accanto all’uscita è tumulato il vescovo Agostino Odoardi. Chiusa dopo il terremoto del 1980 è stata riaperta al culto il 10 luglio 1993. Nel Piazzale antistante la Chiesa una croce votiva, sulla cui base è scolpito lo stemma del comune.

Parrocchia di Capaccio Scalo - fu eretta dal vescovo Biagio D’Agostino nel 1968. Il primo parroco Don Fortunato Ceccardelli sacerdote originario della Toscana, succeduto da Don Alfonso Anzivino nel mese di Agosto del 1978 che resse la parrocchia fino al 1994 passando il testimone a Don Paolo Sangiovanni che rimase alla guida della comunità fino al 3/9/1998. Dal 1998 ad oggi la comunità è guidata da Don Donato Orlando. Le attività svolte nella parrocchia sono molteplici: Azione Cattolica; Caritas; U.N.I.T.A.L.S.I; Gruppo di preghiera S. Pio da Pietrelcine; Terz'ordine Francescano dei Frati Minori.

S.MARIA.GORETTI - opera dell’arch. Ezio Caizzi. sorge su una lieve altura di travertino in località Gromola. La chiesa e la canonica coprono una superfice di 450 mq. L’interno della modernissima chiesa, nella sua lineare semplicità e nei suggestivi effetti di luce, crea una particolare atmosfera di raccoglimento. L’illuminazione è realizzata mediante una finestratura a piano di calpestio; una luce diffusa proviene dalle finestre in alto e si concentra sull’altare mentre la zona vicina all’ingresso rimane in penombra. La chiesa è dedicata a S.Maria Goretti.

Come arrivare

In auto: l'Autostrada A3, con uscita al casello di Battipaglia. Inoltre il Comune è raggiungibile mediante la Strada Statale n.18 fino a Capaccio Scalo, nonché mediante la Strada Statale n.166 degli Alburni, fino al bivio di Petrale, ed infine mediante la Strada Provinciale n.13.

In treno: stazione più vicina è quella di Paestum, sulla linea Roma - Reggio di Calabria.

Tipologie