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Grumo Nevano

E un comune della Campania, provincia di Napoli, con 18.880 abitanti e ha una superficie di 2,9 chilometri quadrati. Sorge a 53 metri sopra il livello del mare, in un'area altamente antropizzata, nella pianura Campana, nell'agro Napoletano, alla sinistra dei Regi Lagni. Il comune è a pochi chilometri da Napoli. L'economia è molto variegata, e va dalle coltivazioni agricole all'industria tessile.

Storia

Le sue origini sono antichissime e sono attestate al periodo della dominazione longobarda. La fondazione di Grumo è fissata da molti storici all'epoca longobarda. Grumum è infatti un lemma latino, che potrebbe essere utilizzato nell'accezione di agglomerato di case o mucchio di case; tuttavia altri ritengono che la città abbia origini molto più antiche, secondo questi ultimi sarebbe quindi una città osca. Nevano trae invece il suo nome, con molta probabilità, da Gneo Nevio. Negli anni '80 Grumo Nevano ha conosciuto una crescita economica esponenziale, diventando un polo calzaturiero e nel campo dell'abbigliamento; ancora oggi, nonostante il declino, esso rappresenta uno dei centri industriali più importanti della Campania. Tra le personalità originarie di Grumo Nevano va ricordato Domenico Cirillo, nato nella via oggi intitolata ad Armando Diaz, il 10 aprile 1739, medico, professore universitario, giustiziato a Napoli il 29 ottobre 1799 come aderente alla Repubblica partenopea. Inoltre la città ha dedicato a Cirillo anche uno dei corsi principali del paese. Una delle leggende rigurdanti il paese è quella della "Carrozza infuocata": essa narra che secoli fa, quando Grumo e Nevano erano due entità distinte, il re di Grumo e il re di Nevano erano in guerra tra di loro; il signore di Grumo vedendo che la guerra stava volgendo verso una sconfitta, decise di scappare via dal paese. La zona di Grumo e Nevano fu oggetto di centuriazione all'epoca dei Gracchi, e di Silla e Cesare e in età augustea. L'influenza della centuriazione augustea appare evidente mentre sono più limitate le tracce della seconda centuriazione e non visibili quelle della più antica. Il centro è menzionato in documenti a partire dal X secolo. Con l'invasione Longobarda Grumo, immediatamente a sud di Nevano e vicinissimo al confine fra il territorio dominato da Benevento e quello napoletano, cadde sotto l'influenza di Napoli diventando uno dei suoi casali. Tale rimase fino alla costituzione dei comuni in epoca murattiana in cui fu elevato a comune con l'aggregazione di Nevano ma con il nome di Grumo. Il nome successivamente divenne Grumo Nevano con R. D. 31-12-1863 n. 1622. Grumo apparteneva alla diocesi atellana e non passò a quella napoletana nonostante il confine. Con la costituzione della diocesi aversana passò a tale nuova diocesi.

Da vedere

Basilica di San Tammaro Vescovo - il primo documento che segnala a Grumo la presenza di una chiesa dedicata a San Tammaro risale all’anno 1132. Secondo il Rasulo quella chiesa aveva «per porta d’entrata l’attuale "porta piccola" della parrocchia, la quale testimonia la sua antichità dai marmi che fiancheggiano i suoi stipiti». Sempre secondo Rasulo la costruzione dell’attuale chiesa sarebbe stata decisa sul finire del XVII secolo non essendo l’antica chiesa più adatta alla cresciuta popolazione e perché anche invecchiata e cadente stabilirono d’innalzare, a proprie spese e col concorso dell’Università locale una chiesa più vasta e più elegante. Ma ci vollero ancora trentaquattro anni per condurre a termine i lavori di stucco interni e solo nel 1737 la bella basilica potette essere consacrata e aperta al culto.

Chiesa di Santo Stefano - è quella che stà accanto alla vecchia.

Scuola Media in Piazza Capasso - fu edificata nel seicento da devoti del santo protomartire.
Proprietà dei signori Guerra di Massalubrense, custodisce una statua del Santo di autore ignoto.
E' stata curata per molti anni da Angelo D'Errico,debitamente autorizzato dalla famiglia proprietaria.

Base marmorea, sec. IV - si tratta di una base marmorea su cui è scolpita l'iscrizione laudativa che gli Atellani dedicarono ad un loro concittadino e benefattore, Caio Celio Censorino, consolare della Campania e curatore della via Latina ai tempi dell'Imperatore Costantino. Il monumento, sui cui lati sono scolpiti, in bassorilievo, una patera a destra e un urceo a sinistra, giace purtroppo in pessime condizioni di conservazione; oltre che spezzato nella cimasa presenta in più punti qualche slabbratura e diverse scheggiature sia nel fronte della cornice che in quello del basamento. L'iscrizione poi è fortemente compromessa; sicché il monumento non costituisce più "un decoroso ornamento del ridente ed ameno paesello" come scriveva, quasi un secolo orsono, il Mariotti, che già allora reclamava e noi con lui oggi "una collocazione più decorosa, che lo preservi in pari tempo da ogni ulteriore danno, che il tempo o l'uomo possono arrecargli".

Palazzo di Nevano - nonostante le poche notizie sulle vicende civili di Nevano ,questo borgo ha lasciato un nome nella storia del Regno di Napoli per essere stato sede del cosiddetto "Tribunale di Campagna",avente per scopo la repressione del brigantaggio in Terra di Lavoro.   

Chiesa di san Tammaro
- costruita nel XVIII secolo, che conserva al suo interno opere di artisti locali.

Come arrivare

In auto: uscita autostrada del Sole Caserta sud, proseguire per Napoli e uscire allo svincolo Afragola - Acerra. Prendere per Afragola - Melito, uscita Asse Mediano Ss. 162 Grumo Nevano.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

Tipologie