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Forni Avoltri

E un comune di 681 abitanti in provincia di Udine, nella regione Friuli Venezia Giulia. Il comune è ai confini con il Veneto.

Storia

La prima testimonianza certa dell’esistenza di questa attività mineraria, e quindi del paese, risale ad un documento del 1300, una concessione per l’estrazione del ferro in Avoltri. Il paese seguì quindi le vicende storiche del Friuli, dalla dominazione del Patriarcato di Aquileia al passaggio nel 1420 alla Serenissima, che utilizzò i boschi di Forni per ricavarne legname da utilizzare nella costruzione di abitazioni e navi. Dopo la breve parentesi della presenza francese, con la caduta di Napoleone nel 1815, anche Forni Avoltri entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto sotto il dominio austriaco, fino al 1866, anno dell'annessione al Regno d'Italia dopo la terza guerra di indipendenza. Trattandosi di una terra di confine, subì nei secoli le conseguenze dei vari eventi bellici. Durante la prima guerra mondiale il paese venne sgomberato ed utilizzato in un primo tempo come base per il rifornimento delle truppe italiane in prima linea e sede del locale comando e dell’ospedale da campo. Il paese subì diversi bombardamenti con granate da parte degli austriaci e venne occupato in seguito alla rotta di Caporetto, dal novembre del 1917 al novembre 1918. Durante la seconda guerra mondiale Forni Avoltri subì le conseguenze degli scontri durante la ritirata dell'esercito tedesco, tra il 1944 ed il 1945, subendo il bombardamento degli abitati di Frassenetto e di Forni e i rastrellamenti tedeschi, con la deportazione degli uomini abili al lavoro. Nel novembre del 1966 il paese subisce una disastrosa alluvione, nella quale perdono la vita l'allora sindaco Riccardo Romanin assieme ad Augusto Brunasso, Ezio Brunasso ed Emilio Romanin, impegnati nelle operazioni di soccorso, e tre dicianovenni. Gianni De Simoni nel 1967 fu inaugurata la nuova scuola media dono delle genti Comasche che verrà dedicata al Sindaco scomparso Riccardo Romanin e alle altre sei vittime.

Da vedere

Chiesa di Frassenetto - la più antica del territorio, costruita dal capomastro A. Ruopel della val Pesarina, rimane una interessante Via crucis di scuola austriaca; un dipinto del 1726, raffigurante la Madonna e santi può essere attribuito al pittore feltrino Girolamo Turro.

Chiesa di S. Michele - conserva due altari lignei seicenteschi sulla parete di fondo: quello di destra, attribuito a Girolamo Comuzzo, è fastosamente lavorato.

Chiesa parrocchiale - eretta nel 1362, si presenta oggi con il volto che le ha dato nel 1871 l'architetto Girolamo D'Aronco, padre del più celebre Raimondo.

Chiesa di San Lorenzo - risalente al XVI secolo e ricostruita nel 1870.

Museo etnografico - allestito nel 1992 per esporre documenti legati ai vari aspetti della vita quotidiana in Carnia fra l'Ottocento e la seconda guerra mondiale e la ricostruzione di alcuni ambienti. Una sezione è dedicata alla filatura e alla tessitura, con capi da abbigliamento da lavoro, da ricorrenza e da corredo.

Come arrivare

In auto: Autostrada Trieste - Udine, uscita Carnia, SS52 Tolmezzo, SS 355 Villa Santina, Forni Avoltri.

In aereo: Aeroporto di Ronchi dei Legionari.

Tipologie