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Lubriano

Lubriano è un comune della regione Lazio, in provincia di Viterbo, con 918 abitanti e ha una superficie di 16,6 chilometri quadrati. Sorge a 441 metri sopra il livello del mare. Il comune è ai confini con l'Umbria.

Storia

Le origini del paese risalgono al periodo etrusco-romano, come viene attestato dalle numerose tombe scavate lungo le pareti tufacee della zona, dalle quali sono state riesumate importanti suppellettili funerarie databili VI e VII secolo a.C.. Nel periodo delle lotte tra Roma e le popolazioni dell'Etruria Meridionale, Lubriano e le zone limitrofe vennero conquistate dalle truppe romane guidate dal Console Dacio Fabio Gurge che vi insediò una colonia. Dopo varie invasioni e saccheggi da parte di popolazioni barbariche, l'Italia fu liberata da Carlo Magno e Lubriano tornò a far parte integrante del dominio della Chiesa. A partire dal 1074, dopo l'ultima ribellione da parte dei Conti feudatari nei confronti della Chiesa, Lubriano come tanti paesi della zona, divenne feudo della famiglia dei Monaldeschi e quindi soggetto ad Orvieto. Alla famiglia dei Conti di Bagnoregio, probabile antenata di origine longobarda dei Monaldeschi a partire dal X secolo, fu affidato il potere feudale su Lubriano, sui cui territori  insediò diverse fortificazioni e torri isolate di avvistamento e difesa rientranti nella costituzione e nel rafforzamento dell’ambito di potere del territorio.
Lubriano conobbe le due  brevi parentesi della dominazione imperiale ad opera di Federico Barbarossa e del figlio Enrico VI e non mancarono alcuni tragici episodi legati all’insediamento di comunità di eretici, come quando nel 1199 i Patarini uccisero il potestà Pietro Parenzo. Anche i rapporti con la confinante Bagnoregio non erano pacifici; a cominciare dal 1278 una contestata revisione dei confini inaugurò una lunga stagione di conflitti e contrasti. Questo feudo dei Monaldeschi ricadeva nell’orbita della potente Orvieto almeno dalla fine del XIII secolo, dato che è documentata l’inclusione di Lubriano nel catasto Orvietano dei beni extraurbani del 1292.
Fu dunque costante preoccupazione del Comune di Orvieto fare in modo che Lubriano si dotasse di un adeguato sistema di difesa, nel 1312 vennero iniziati i lavori di una nuova cinta muraria che prevedeva anche l’innalzamento di cinque torri. Tutto ciò non risparmiò alla città l’assedio e la conquista da parte dei ghibellini, che comunque nel 1327 riconsegnarono la città. Lubriano dovette così rinnovare l’atto di sottomissione ad Orvieto giurando obbedienza e prendendo l’impegno a non ospitare nemici e a non esportare grano senza consenso. In seguito alle lotte dei diversi rami della famiglia Monaldeschi che si contendevano il dominio di Orvieto, nel 1388 Lubriano fu formalmente affidata come feudo al ramo dei Monaldeschi della Cervara, ciò pacificò le fazioni orvietane, non certo il Patrimonio di San Pietro in Tuscia, del quale Lubriano era parte integrante, che oppose un’attiva resistenza.

Da vedere

Chiesa di S. Giovanni Battista - attualmente la Chiesa presenta un interno ampio e suggestivo, articolato da rimaneggiamenti più o meno recenti, intervenuti soprattutto nella zona absidale, rimane comunque l’atmosfera raccolta e ombrosa dello spazio Romanico. Al suo interno sono presenti pitture murali seicentesche raffiguranti i SS. Paolo e Andrea Apostoli e S. Giovanni Battista. Nella prima cappella sulla destra si trova il simulacro del patrono S.Procolo, opera dell’artista faentino Gaetano Vitenè, e sempre sulla destra la tomba del Santo. All'interno della chiesa si può respirare ancora un'atmosfera molto particolare, sono ben custodite opera di rilievo.

Chiesa di Maria SS. del Poggio - costituisce uno dei rari esempi locali di architettura barocca. La chiesa fu finita nell’anno 1732 grazie alla partecipazione dell’intera popolazione. All’interno è custodita e venerata una pregevole pittura murale raffigurante la Madonna con bambino attribuita all’anno1619. L’altare maggiore in stucco che incornicia il dipinto con un fastoso baldacchino composto di lesene dorate con angeli reggicandelabro e reggicortina, risale al 1732 e si deve all’opera dei fratelli Pietro e Antonio Cremoni da Lugano. La facciata è di aspetto signorile, è stata recentemente ristrutturata.

Palazzo Monaldeschi - che nasce dalle rovine di un edificio medievale eretto nel 1100 e completamente distrutto da un violentissimo terremoto l’11 giugno del 1695. Ricostruito tra il 1696 e il 1704 dal marchese Paolo Antonio Monaldeschi su un progetto di Giovanni Battista Gazale di Vignanello che impostò la riedificazione sull’organismo peesistente cercando di conservare e utilizzare le strutture rimaste in piedi e trasformandolo in stile barocco.

Torre Monaldeschi - simbolo del nostro paese, antico e tuttora valido punto di riferimento dei lubrianesi, è ciò che rimane dell’antico castello medievale. La sua costruzione è databile intorno al XII secolo, e tradizione vuole che prima del disastroso terremoto del 1695 che distrusse il paese ed il castello la sua altezza fosse il doppio di quella attuale rendendola un’importante punto di segnalazione alla pari delle torri dei castelli circostanti come quello di Seppi, Castelluzzo, Castel Pizzo, S. Michele e Civitella d’Agliano , territori posseduti dai Monaldeschi della Cervara. Tali lavori non dovevano essere portati a termine ancora nel 1458, quando si ripararono le mura in rovina. Il dominio feudale dei Monaldeschi doveva estinguersi entro la metà del XVI secolo con la conseguente erezione a libero comune.

Come arrivare

In auto: l'autostrada A1; uscite ad Orvieto; seguite le indicazioni per Castiglione in Teverina - Bagnoregio, al bivio di Castiglione, Lubriano - Bagnoregio proseguite in direzione Lubriano - Bagnoregio, dopo circa 8 Km si arriva a Lubriano.

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