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Graffignano

Comune della regione Lazio, in provincia di Viterbo con 2.287 abitanti. Il territorio comunale confina con quello di Viterbo. Ha una superficie di 29,1 chilometri e sorge a 187 metri sopra il livello del mare. Il territorio ondulato è particolarmente ricco di vegetazione e di boschi cedui. Graffignano si trova per la maggior parte sopra un altopiano che domina la valle del fiume Tevere.

Storia

Il nome di Graffignano deriva dal nome latino Carfinius con l'aggiunta del suffisso di appartenenza -anus. Le primi notizie storiche risalgono alla seconda metà del sec. XIII, quando i nobili Baglioni di Castel Di Piero i cui possedimenti comprendevano anche la Rocca di Graffignano, fecero atto di sottomissione al comune di Viterbo. I secoli XV e XVI sono caratterizzati da continue dispute territoriali interne alla famiglia, concluse con l’intervento di Papa Adriano VI che confiscò il feudo. Nel 1531 i possedimenti vengono restituiti dal Pontefice Clemente VII, tant’è vero che nel 1546 si risolse la contesa con la comunità di Civitella d’Agliano, per il territorio di confine ancora oggi chiamato La Litigata. Agli inizi del sec. XVII il feudo fu ereditato dalla contessa Domitilla Cesi, appartenente alla famiglia di Federico Cesi, fondatore dell'Accademia dei lincei a Roma. La contessa Domitilla portò a Graffignano la devozione a San Filippo Neri ed istituì la festa della Vergine Addolorata e la relativa Compagnia dei Sette Dolori. Alla fine del secolo XVII i territori passarono sotto la famiglia Borromeo. Nel 1741 il feudo venne eretto a principato e venduto al principe romano Scipione Publicola di Santa Croce, che ridiede nuova vita ad un territorio lasciato da anni alla rovina. Nel 1809 le guerre napoleoniche portarono il comune di Graffignano all’interno del Dipartimento di Roma; il riordino urbano voluto da Napoleone portò a ricomprendere nel territorio di Graffignano anche il territorio di Sipicciano con il quale formò un unico Municipio. Dalla Restaurazione fino all’annessione del Lazio a regno d’Italia, la popolazione subì un forte incremento, dovuto al fatto che il territorio comunale era in grado assorbire manodopera in vari settori agricoli e artigianali. Nel XX sec. ai problemi economici si sommano le tragedie di due guerre mondiali, che portano morti anche nell’ormai comune di Graffignano. Un triste ricordo di questi infausti giorni, è l’occupazione attuata da truppe naziste in ritirata da Roma, avvenuta nel Giugno del 1944. Dalla proclamazione della Repubblica ai giorni attuali, la situazione economica del Municipio è lentamente migliorata, sia per la posizione isolata, sia per le continue liti a sfondo politico - familiare , tipiche di questo piccolo comune.

Da vedere

Castello - venne costruito dai Baglioni nel XIV secolo per ordine dello Stato Pontificio. La sua struttura fu probabilmente modificata perchè la torre tonda consentiva un ampio campo visivo e di tiro ed una notevole resistenza alle grosse artiglierie da lancio. Oggi questa torre non ha più l'altezza originaria, come dimostrano i fori presenti nella muratura che contenevano le travi per sostenere l'ultimo solaio. L'edificio è ben conservato e questo si deve probabilmente al fatto che è situato in una posizione molto particolare, dietro le nuove abitazioni, che lo ha preservato dalle orde di turisti e gli ha permesso, inoltre, di arrivare ad oggi senza subire gravi interventi di recupero, anche se in stato di abbandono.

Santuario della Madonna del Castellonchio - a circa un chilometro dalla chiesa parrocchiale sorge, in località Selve, sulle rovine di un antico castello, il complesso della Madonna Del Castellonchio. La Madonna apre il suo mantello offrendo protezione ai popolani. Alla destra della Vergine è raffigurato San Sebastiano legato ad un tronco d’albero e trafitto; alla sinistra San Rocco, nelle vesti di romèo, mostra una ferita sulla coscia. Il santuario moderno fu restaurato intorno alla metà degli anni ’90 , mentre il parco circostante agli inizi del 2000. L’antico santuario è collocato sulla parte posteriore ed è atto alla raccolta degli voti della comunità. Fino all’arrivo dell’attuale parroco, Don Raffaele Caprini , il parco veniva adibito all’intrattenimento estivo organizzato dalla parrocchia , della comunità più giovane di Graffignano.

Chiesa di S. Nicola - è stata recentemente acquistata da un privato che vi ha operato un pesantissimo e assurdo intervento di restauro per adibirla ad abitazione. Le pareti laterali presentano murature piuttosto disordinate con conci di misure diverse e numerose zeppe. L’interno, al quale si accede da una grande apertura che ha cancellato il portale originario, è completamente sconvolto dalle modifiche del restauro, come l’inserimento di un camino, di tramezzature e travi di ferro destinate a sostenere un solaio che divide in due l’altezza della chiesa; solo il catino absidale appare non del tutto compromesso: in esso si leggono ancora resti di affreschi non identificabili per l’impossibilità di accedere nell’interno.

Come arrivare

In auto: Graffignano è facilmente raggiungibile in automobile dalla Autostrada del Sole A1 uscita Attigliano per chi viene da sud oppure Orvieto.

In treno: stazione nel territorio del Comune di Graffignano - Sipicciano linea Roma - Viterbo.

Tipologie