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Farnese

Comune del Lazio in provincia di Viterbo, con 1.705 abitanti e ha una superficie di 52,92 Km². Sorge a 341 metri sopra il livello del mare. Il comune è ai confini con la Toscana.

Storia

Farnese, è stata abitata fin dall'Età del Bronzo Finale, bisogna però giungere al medioevo per avere documenti scritti riguardanti questo Paese. Con certezza nella metà del XII° secolo, il feudo di Farnese apparteneva al conte Ranieri di Bartolomeo, in seguito venne compreso nella contea Aldobrandesca. Nel medioevo le vicende del paese sono legate a quelle dell'omonima potente famiglia. I Farnese appaiono come condottieri degli eserciti di vari comuni ed assendo Guelfi aiutarono l'opera di assoggettamento di queste terre all'autorità papale combattendo contro la corrente Ghibellina, ad esempio nella guerra del Cardinal Albornoz per la riconquista del Patrimonio di S.Pietro in Tuscia. Farnese e Latera con altri possedimenti minori andarono a costituire un microscopico stato durato come tale fino al 1658. Nella seconda metà del XVI° secolo con Bertoldo Farnese ed i suoi figli Galeazzo, Fabio e specialmente Mario, il paese ebbe una notevole fioritura ed assunse un rilievo di grande importanza nei confronti dei grandi stati del tempo. I suoi signori comandarono eserciti e si destreggiavano all'interno di diplomazie di Spagna, Stato Pontificio, Ducato di Parma e Piacenza e Repubblica di Venezia. Farnese venne abbellita di edifici, chiese, conventi, opere d'arte, parchi, gierdini a cui lavorarono importanti artisti del tempo come Smeraldo Smeraldi, Annibale Carracci, Orazio Gentileschi, Anton Maria Panico e Jacopo Barozzi detto il Vignola. Nel 1658 il feudo di Farnese venne venduto dal Duca Pietro alla famiglia Chigi ed Agostino ne prese possesso col titolo di Principe. Nel 1834 il feudo di Farnese venne acquistato dal Maresciallo francese De Goumont il conquistatore di Algeri, in seguito nel 1856 pervenne Alessandro Torlonia che lo tenne fino agli inizi del secolo. Nella seconda metà dell'ottocento Farnese fu interessata dal fenomeno del brigantaggio, sia perché il suo territorio ben si prestava alla latitanza, sia perché alcuni banditi erano nativi del paese. A Farnese erano nati Domenico Biagini, detto il Curato, e Giuseppe Basili, detto Basiletto, che venne poi ucciso dal Biagini il 14 luglio 1879 e furono entrambi compagni del più noto dei briganti Domenico Tiburzi. Nel 1887 venne finalmente condotta a Farnese l'acqua della sorgente La Botte, realizzando un sogno plurisecolare, venne infatti solennizzato il grande evento il 25 settembre 1887 con diverse manifestazioni religiose e civili, e con l'inaugurazione della Fontana Monumentale di Piazza del Comune.

Da vedere

Selva del Lamone - situata poco a nord del paese, questa cerreta di circa 2000 ettari, dichiarata riserva naturale, si estende su un tavolato di lave del vulcano Vulsinio. A tratti impenetrabile, la Selva del Lamone è il naturale habitat di numerose specie di animali; la vegetazione è rigogliosa, con molte specie di fiori e una nutrita varietà di funghi. Stupendo il panorama che si gode in prossimità della vallate dell'Olpeta. È sconsigliabile avventurarsi nella Selva da soli: meglio ricorrere all'assistenza di guide ecologiche facendo riferimento agli Uffici della Riserva del Comune.

Chiesa di S. Maria della Neve - ubicata all'interno del Centro Storico del Comune di Farnese. All'inizio del XV Sec. i frati minori, spinti dall'offerta di Mario Farnese, signore e padrone di queste terre, lasciarono il loro convento di San Rocco, ubicato nel Borgo di Farnese, alle Monache di Clausura dell'Ordine di Santa Chiara.

Madonna delle Grazie in Farnese - sembra fosse già venerata ancor prima del Suo trasferimento a Farnese. Il masso di tufo su cui è stata dipinta era probabilmente collocato all'interno o presso una chiesetta sul fiume Olpeta nelle immediate vicinanze di Castro, che i documenti del tempo affermano essere dedicata ad una Madonna della Cava. Il Santuario Secondo la leggenda il masso con l'Immagine sarebbe stato trasportato da Castro a Farnese su un carro trainato da buoi che giunti in località Montefiano si sarebbero testardamente rifiutati di proseguire. Portato a spalla fino a Farnese sarebbe stato ritrovato, il mattino seguente, nello stesso luogo e qui fu costruito il Santuario.

Chiesina di S.Anna - l'edificio è a semplice pianta rettangolare con copertura a vele raccordate da una lanterna ottagonale coperta da una cupola in origine rivestita da terrecotte invetriate policrome, in seguito sostituite da una copertura di lastre di piombo. La maggiore attenzione dei signori locali si esprime inizialmente con il pagamento di dieci salme di grano per il sostentamento del rettore della cappella, in seguito con la commissione della ricca decorazione di stucchi e pitture che ornano l'interno, al pittore bolognese Anton Maria Panico, la cui firma, ancora leggibile fino a qualche decennio fa, compariva sulla leggenda di una medaglia all'antica dipinta sulla vela sovrastante l'altare. L'altare con l'immagine della Madonna della Cavarella Sulla parete di fondo compare l'unico altare ornato dalla venerata immagine tardo-quattrocentesca della Madonna della Cavarella, opera di un ottimo artigiano emulo dei maestri senesi come Taddeo di Bartolo o Giovanni di Paolo, e circoscritto da una incorniciatura in stucco chiusa ai lati da due erme femminili e, in alto, da un timpano tondo interrotto che include un grosso giglio araldico farnesiano. Ai lati dell'altare sono dipinti due encarpi di frutta e ortaggi.

Chiesa di S. Maria di Sala - si trova a circa 3 Km a N di Farnese, in provincia di Viterbo, al margine del bosco del Lamone, una selva in cui sono state rilevate le tracce di molti insediamenti antichi. Nel luogo dove è Sala, in particolare, sono stati scoperti i resti di una necropoli etrusca e di un sito medievale composto da una Chiesa, un abitato rupestre, un castello, una necropoli e un ponte.
Sull'identificazione della Chiesa non sussistono dubbi, mentre i resti del Castello, oggi difficilmente visibili, danno una solida conferma a quello che il Silvestrelli ipotizzò a proposito dell'identificazione e dell'ubicazione di un castello di Sala, citato nel Codice Diplomatico di Orvieto, non identificabile con quello situato vicino a Ficulle, nell'Orvietano, ma come un altro localizzabile tra Farnese ed il Voltone. Una piccola porta, larga 58 cm., oggi murata, è sul lato nord della costruzione, a breve distanza dalla sorgente, evidentemente in rapporto funzionale a questa. La chiesa è a pianta rettangolare con una sola navata, che misura 17,46 m. in lunghezza e 5,32 m in larghezza, e termina ad ovest in una piccola abside semicircolare.

Come arrivare

In auto: Autostrada del Sole uscire a Orvieto e seguire le indicazioni per Castelgiorgio, quindi per S.Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro, Latera, quindi Farnese.

Tipologie