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Civita Castellana

Civita Castellana e un comune della regione Lazio, in provincia di Viterbo con 15.912 abitanti. Il comune è ai confini con la provincia di Rieti e la provincia di Roma.

Storia

Le prime tracce di questa civiltà provengono dagli scavi dell'antica Falerii Veteres, che aveva rapporti commerciali con tutto il bacino del Mediterraneo. Nel corso dei secoli successivi Civita, sarà il luogo dove Papi come Clemente III, Adriano IV, troveranno rifugio in situazioni di estremo pericolo. Durante il periodo del Rinascimento ci furono delle lotte tra due famiglie: i Di Vico e i Savelli fino a quando, nel 1426, la Santa Sede non riaffermò la propria giurisdizione. Tra questi non possiamo non menzionare Alessandro VI, Giulio II, Pio VI. È sotto il pontificato di Alessandro VI Borgia che iniziarono i lavori nel forte Sangallo. L'evento più importante del XVI secolo invece, fu l'attacco che i Lanzichenecchi sferrarono a Civita Castellana nel 1527. Questi per ben due volte cercarono di impossessarsene, avendone compreso l'importanza strategica. Fu in tale occasione che l'archivio cittadino venne bruciato. I secoli XVII e XVIII furono di pace. Così ci si preoccupò di realizzare alcune opere pubbliche. Nel 1589 venne realizzato ponte Felice, nel 1609 la variante della via Flaminia, nel 1709 il ponte Clementino ed il collegamento tra la Cassia e la Flaminia voluto da papa Pio VI risale invece al 1787. Le idee della rivoluzione francese, ben presto si diffusero in tutta Europa, Italia compresa. L'anno seguente gli Aretini si unirono agli altri nemici dei francesi, ed attaccarono Civita Castellana. I francesi ben presto si riappropriarono della città e la controllarono fino al 1815. Nel 1860 i garibaldini diretti a Mentana, si fermarono a Civita. Il 12 Settembre del 1870 vi sostò lo stesso Vittorio Emanuele II, diretto verso Roma con il suo esercito, che liberò la città, annettendola a quello che poi sarebbe divenuto il Regno d'Italia. È nel secolo XIX che a Civita Castellana inizia una svolta economica ad opera di Giuseppe Trevisan, un "imprenditore" veneto che vi impianta le prime fabbriche di ceramica.

Da vedere

Duomo dei Cosmati - conosciuto anche come chiesa di Santa Maria Maggiore, venne costruito verso la fine del XII secolo. Gli architetti che vi lavorarono, appartenevano ad una delle più importanti famiglie di marmorari dell'epoca; quella dei Cosmati. La facciata del Duomo è preceduta da un portico, scandito da colonne. Sull'architrave poi, in origine doveva esserci una decorazione a mosaico blu con una scritta in oro, di cui restano poche lettere. All'interno del Duomo vi si accede tramite un portale centrale, ornato da quattro colonne corinzie; due delle quali posano su leoni stilofori, uno per ogni lato, rappresentanti il male e che stringono fra le zampe due figure maschili che simboleggiano il fedele al quale è impedito di accedere alla salvezza. Oggi il Duomo si presenta con una pianta ad aula unica, e ben otto cappelle si snodano lungo tutto il suo perimetro.

Palazzo Onorati - nel punto di confluenza tra Piazza del Duomo e la via laterale dedicata a Garibaldi, sorge Palazzo Onorati, costruito tra il 1740 e il 1745 su progetto di Gaetano Fabrizi, restauratore del Duomo negli anni 1734-1740 e Filippo Barigioni, autore del Ponte Clementino. Da Piazza del Duomo, proseguendo lungo Via Rosa, al n.16 sorge uno splendido palazzo rinascimentale dove alloggiarono nel 1800, Carlo Emanuele IV e Clotilde di Savoia.

Chiesa di San Francesco - immettendosi nuovamente in Via Garibaldi, ad un tratto si guinge nella Piazza del comune, al centro della quale sorge una fontana, la fontana dei draghi, commissionata nel 1585 da papa Gregorio XIII Boncompagni. Il drago infatti era il simbolo araldico di questa famiglia.

Chiesa di San Pietro - oggi conosciuta come San Francesco, venne costruita nel XIII secolo e restaurata una prima volta nel Rinascimento poi, nel Settecento. La dedica al santo di Assisi è dovuta al fatto che alla chiesa era annesso un convento appartenente ai frati. Si tratta della tavola che ha come soggetto San Bernardino, del pittore senese Sano di Pietro, collocata nel primo altare a sinistra e dell'Adorazione del Bambino, di Antoniazzo Romano del secondo altare a destra, entrambe del XV secolo.

Palazzo Montalto - proseguendo lungo Via di Corte, sul lato destro si incontra Palazzo Montalto Peretti, fatto costruire nel Cinquecento dal cardinale Felice Peretti, sulle rovine di una corte feudale. Questi lo utilizzò come dimora durante i lavori di costruzione di Ponte Felice, sulla Via Flaminia. Gli affreschi che celebrano i fasti della famiglia Peretti e che sono collocati nella sala principale, vennero eseguiti da un pittore famoso in quel periodo, Antonio Tempesta.

Santa Maria in Falleri - è situata all'interno della città di Falerii Novi, in asse con la Porta di Giove. Sorta forse sul sito dell'antica cattedrale, successivamente divenne la chiesa dell'abbazia benedettina. La chiesa infatti, è un tipico esempio di architettura cistercense, nella quale la funzionalità dell'edificio prevale sull'aspetto. La struttura interna è a tre navate con transetto sporgente coperto a botte con cinque cappelle semicircolari.

Chiesa di San Gregorio - la struttura, realizzata tra la fine del XII e inizio del XIII sec.. Costruita con pianta a croce egizia, presenta un alto transetto e tre piccole absidi di cui la centrale a forma poligonale. La facciata, posta su via San Gregorio, è tripartita e presenta un semplice portale, un oculo e finestrelle laterali ad arco. L'interno, dove si possono ammirare resti di d'affreschi quattrocenteschi, è stato realizzato a tre navate. Il campanile annesso alla chiesa si presenta a due ordini sovrapposti di monofore e bifore con colonnine marmoree e capitelli a stampella.

Santa Maria dell'Arco - datata tra l'VIII e il IX secolo, sembra che venne utilizzata come cattedrale ancor prima del Duomo dei Cosmati. La facciata tripartita, fatta di tufo ed intonaco, è preceduta da un atrio, ora usato come giardino. L'interno è diviso in tre navate da colonne di spoglio, le cui basi sono sepolte sotto l' attuale pavimentazione in cotto, ad eccezione della terza colonna a destra e della prima e terza colonna a sinistra. La navata centrale ha una copertura a capriate e lungo il suo perimetro sono visibili, nella parte alta, delle monofore murate in seguito all'apertura di finestre più grandi.

Come arrivare

In auto: dal casello dell'autostrada A1 di Magliano Sabina, seguire le indicazioni per Civita Castellana.

Tipologie