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Celleno

E un comune della regione Lazio, in provincia di Viterbo, con 1.347 abitanti, situato tra il Lago di Bolsena e il Lago di Alviano. Il territorio comunale confina con quello di Viterbo.

Storia

Il nome Celleno sembra derivare dall' Latino cella che significa cavità. Le origini di Celleno sono varie ma quello che e' certo e' che il Paese ha origini antichisme. Comunque i piu' antichi reperti trovati nel territorio di Celleno sono una cuspide di freccia e un'ascia in pietra levigata rinvenuta in localita' Chiesola. Questi oggetti litici sono riconducibili al Neolitico periodo in cui l'uomo riusci' a dominare la natura per la propria sopravvivenza tramite l'agricoltura e la caccia. Fino al VII secolo a.C. non si ha notizie di vita nel territorio cellenese ma dopo tale periodo c'e' una rinascita di un piccolo centro abitato che sorgeva, con tutta probabilita', sul colle dove oggi sorge Celleno. Nel periodo etrusco Celleno rappresentava una importante via di comunicazione tra Volsinii e Ferento etrusca con rapporti con le zone Falisco-Veiente a sud, Tarquinese-Vulcente a ovest e Volsiniese-Chiusina a nord. Nel 264 a.C. i Romani arrivarono nel territorio e cacciarono gli Etruschi. Testimonianze dell'insediamento romano si hanno in Localita' Fucile con resti dei muri in opus caementicium, frammenti di tegole, mattoni e ceramiche per uso domestico. Celleno divenne nodo di comunicazione stradale data la posizione favorevole che partiva dal Tevere al Montefiascone e naturalmente, dato il punto particolarmente di passaggio, subi' numerosi assedi e saccheggi da parte dei Goti, Longobardi e Bizantini. Nel 774 Carlo Magno caccio' gli invasori longobardi e riconsegno' Celleno e gli altri feudi alla Chiesa. Inoltre Celleno subi' continue lotte fra i guelfi e i ghibellini tra le due importanti citta' Viterbo ed Orvieto. Nel 1172 i ferentini saccheggiarono Viterbo a tradimento, ma i viterbesi, alleati ai cellenesi, ai montefiasconesi e ai vitorchianesi assalirono i ferentini uscendone vittoriosi. Nel 1209 i cellenesi dichiararono guerra alla citta'Bagnorea. Nel 1321 ci fu una ribellione della citta' di Viterbo verso la Santa Sede come riferito da Monaldo Monaldeschi della Cernara. Il territorio di Celleno fu acquistato dal cardinale Orsini Franciotto ed il papa Gregorio XIII prese sotto la sua fedele protezione il popolo cellenese come nella Breve del 10 Aprile 1521. Al 1457 e 1572 risalgono due pergamene, nell'archivio comunale di Celleno, che attestano il regno in quei periodi di papa Callisto III e Innocenzo XI rispettivamente. Nel 1696 a Celleno ci fu un grande terremoto il quale creo', con tutta probabilita', la vallata intorno all'attuale paese antico. Nel 1789 i cellenesi contrastarono con l'uccisione di piu' di cento uomini una truppa francese con la loro cacciata. Oggi la medesima struttura viene utilizzata come cabina elettrica.

Da vedere

Castello Orsini - situato nel centro storico di Celleno, il Castello si ammira con la sua torre e fortilizi, circondato da un largo fossato. Un tempo il Castello appartenne ai Monaldolesi, ai Gatti ed agli Orsini. Seguentemente il Castello di fu posto sotto sequestro ed espropriato dal comune di Celleno ed utilizzato come ufficio amministrativo, ambulatorio, e scuola fino al trasferimento al nuovo paese. Attualmente il Castello e' visitabile nelle sue parti principali, nelle altre parti il castello piu' nascoste non e' visitabile a causa delle parti frananti dopo le scosse telluriche registrate negli anni passati e in modo particolare dell'ultima avvenuta all'inizio del secolo scorso che costrinse parecchie persone ad abitare altrove nel paese.

Chiesa di San Carlo - posta alla sinistra del castello, non rimane nulla ad eccezzione delle sole mura. Alcune case circostanti il castello ed il campanile dell'ex parrochia sono state recentemente ristrutturate rivalutandone la loro bellezza e importanza storica.

Convento di S. Giovanni Battista - apparteneva ai Frati Minori Riformati. In fondo alla chiesa sul lato sinistro vi sono i resti di un frate laico con una lapide che ricorda fratello Pietro da Bagnaia. Dal portico esterno si entra nella cappella che un tempo apparteneva ai conti Viti. Gli affreschi del portico del convento furono realizzati da un frate nel 1716. Al centro del portico vi e' un pozzo artistico. Al primo piano dell'ex convento ci sono molte stanze trta le quali la cucina, un grande refettorio, la cantina, la dispensa, etc. Arrivando al secondo piano notiamo i lunghissimi corridoi, con 35 celle un tempo abitata dai frati. Inoltre una piccola cappella e' al secondo piano, era a conforto dei frati malati. Attorno al convento si possono notare giardini, orti e un bosco di lecci. La struttura oggi ospita persone da tutto il mondo, per convegni, raduni, turismo o altre attivita'.

Chiesa di San Rocco - oltre al crocifisso ligneo, imponente e maestoso, affreschi e tele adornano le pareti. Una rappresenatzione della Madonna con Bambino e Santi e due tele anonime del '700, di cui una - S. Rocco, la Maddalena e Nicodemo - viene attribuita a Guido Reni o alla sua scuola.

Chiesa di San Donato - ha un'abside affrescata con l'Annuncio a Maria, la Crocifissione e la Resurrezione e la vetrata del rosone sulla facciata decorata con un'immagine di San Donato.

Come arrivare

In auto: autostrada A1 Firenze - Roma.

In treno: stazione di Orvieto per poi proseguire con pulman da Bagnoregio a Celleno.

In aereo: da Roma, via Cassia fino a Viterbo; quindi prosecuzione in direzione di Bagnoregio.

Tipologie