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Acquapendente

Comune della regione Lazio, in provincia di Viterbo, con 5.788 abitanti. Il comune è ai confini con la Toscana e l'Umbria.

Storia

Sulle origini di Acquapendente non esistono notizie certe. Si ipotizza che sull’ambito territoriale dove oggi sorge la città, sia stato inizialmente fondato un centro etrusco successivamente abitato dai romani e poi invaso e distrutto dalla furia dei Longobardi. Il XIII secolo è segnato, per la città di Acquapendente, dal susseguirsi di conflitti tra Papato ed Impero, da un lato, e dalle continue guerre dovute alle ingerenze orvietane, dall’altro. Il XIV secolo è caratterizzato da una grande confusione per tutti i territori appartenenti alla chiesa, a causa dell’esilio dei papi ad Avignone. Con il ritorno del papa a Roma, la comunità di Acquapendente riacquistò lentamente i propri diritti di autogoverno, definiti in un capitolato redatto sotto il pontificato di Eugenio IV nel 1443. È dopo il 1550 che la città perderà alcuni privilegi che avevano contraddistinto la sua autonomia nel ‘400, ma il fenomeno non riguarderà solo Acquapendente ed investirà, in forme e tempi diversi, tutte le comunità del Patrimonio di San Pietro, a causa del rafforzamento del governo centrale. La città, nel corso della crisi generale successiva all’epoca rinascimentale, conoscerà ancora periodi difficili, aggravati da nuovi conflitti nel 1641, con l’inizio della guerra di Castro, allorché Acquapendente verrà dapprima saccheggiata dalle truppe di Odoardo Farnese e successivamente dall’esercito del Papa accorso per scacciare gli invasori. Dopo la pace stipulata tra Odoardo Farnese ed il Papa Urbano VIII, la disputa riprese nel 1644 con il nuovo Papa Innocenzo X che ordinò l’assedio e la distruzione della città di Castro. Dopo la rivoluzione francese, Acquapendente è una tra le prime città ad instaurare autonomamente e con libere elezioni, un ordinamento repubblicano che rimarrà in atto fino al termine della Repubblica Romana nel 1799. Con l’avvento dell’ottocento Acquapendente conoscerà una ripresa economica e culturale che si manifesterà nel settore edilizio, soprattutto dopo l’annessione al regno d’Italia, anche con varie costruzioni a carattere pubblico, come con la riedificazione del nuovo palazzo municipale, approvata nel 1876, e la costruzione delle carceri mandamentali, terminata il 4 marzo 1876. Alla fine del XIX secolo la città di Acquapendente è ancora contornata e delimitata dalle antiche mura urbane.

Da vedere

Chiesa di S. Giovanni - consacrata nel 1149, si trova a destra di quello che fu il palazazzo fatto costruire da Ascanio Sforza nel 1535, che diviene proprietà dei frati Minori Osservanti nel 1617 che ne fecero il loro convento.

Chiesa di San Francesco - è una chiesa precedente alla nascita del santo ed a lui dedicata successivamente. Il campanile è di epoca rinascimentale, ma il portale risale all'XI secolo.

Cripta della Basilica del S. Sepolcro - costituisce, per il gioco di colonne ed archi e per la sua antica origine, uno degli esempi più caratteristici ed importanti di cripte romaniche in Italia. Occupa lo spazio sottostante il transetto e l’abside della omonima cattedrale; le 24 colonne che la costituiscono suddividono la pianta in nove piccole navate, coperte da volte a crociera costolonate, che formano una caratteristica “T”. Al lato della scalinata di accesso di sinistra sono visibili resti di affreschi del XIII-XV secolo: una Natività e le figure di Santa Caterina d’Alessandria e S. Michele Arcangelo; al centro della cripta, una doppia scalinata, scavata nella pietra, permette di raggiungere il sacello a forma di piramide rettangolare, riproducente il S. Sepolcro di Gerusalemme, con la presenza nel tabernacolo interno, di pietre incastonate che, secondo la tradizione, sarebbero state bagnate dal sangue di Cristo durante la Passione, come attesta una iscrizione latina posta nel muro davanti all’apertura del sacello.

Chiesa di Sant'Agostino - e l’annesso convento furono fondati nel 1290, ma a causa di un incendio scoppiato l’8 Novembre del 1746.  che distrusse la chiesa, fu anche la prima a risentire delle trasformazioni barocche che si operarono in Acquapendente a partire dalla seconda metà del '700.  Le antiche forme medievali si possono ancora leggere sul lato prospiciente via Roma, dove dei muri di tamponatura chiudono le antiche aperture della chiesa con archi a sesto acuto.

Torre Julia de' Jacopo - oggi, che sembra ancora posta a guardia del paese, ospita al piano terra il centro visite della Riserva Naturale Monte Rufeno, un punto informativo e un punto vendita di prodotti tipici e dell'artigianato locale. Al piano superiore della Torre Julia de’ Jacopo, si trovano dei locali in cui sono stati raccolti ed esposti reperti di ceramica medievale frutto degli scavi condotti nel centro storico di Acquapendente dalla sede locale dell'Archeoclub d'Italia.

Palazzo Benci Caterini - dopo il disboscamento della valle del Rivo, intorno al XII secolo, nasce nel cuore della città quella che oggi è piazza Girolamo Fabrizio, già piazza Vittorio Emanuele. E' qui che numerose famiglie vollero edificare i loro signorili palazzi, veri e propri monumenti per Acquapendente, soprattutto per i caratteristici e solenni portali.

Palazzo Viscontini - è dotato all’interno di un grande giardino in cui Alessandro Antonaroli Feliziani costruì nel 1871, in legname e muratura, un anfiteatro dedicato a Girolamo Fabrizio; esso aveva una capienza massima di 700-800 spettatori e contava sette palchi, tre dei quali, posti di fronte al palcoscenico, formavano la cosiddetta “galleria della sala del caffè”.

Come arrivare

In auto: dall'autostrada A1 uscita casello di Orvieto direzione Sferracavallo, Viceno, Torre Alfina e Acquapendente; dalla S.S. Cassia direzione Acquapendente.

Tipologie