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Crispiano

E un comune della Campania, provincia di Napoli, con 12.072 abitanti e ha una superficie di 2,3 chilometri quadrati. Sorge a 37 metri sopra il livello del mare, nella pianura campana, alla sinistra del torrente Regi Lagni, entro una fascia urbana altamente antropizzata. Il comune è a pochi chilometri da Napoli. L'economia è legata principalmente all'agricoltura ed all'allevamento.

Storia

E posizionata al centro della fertilissima pianura campana, Campania Felix. I più vicini ritrovamenti neolitici si sono avuti nei vicini comuni d’Orta d’Atella e di Gricignano d’Aversa. Altre fonti, non documentate, attribuiscono l’origine del nome  ad un soldato o dignitario romano, tale Crispius, che secondo la tradizione ricevette  le terre di Crispano in contropartita a servigi militari. L’assetto urbanistico di Crispano nel reticolo della prima centuriazione, quelle eseguita nel 133 a.C., all'epoca di Tiberio Gracco, non trova molti riscontri. La centuriazione d’epoca imperiale ha influenzato, e non poco, l'attuale configurazione. D’altro canto la romanità di Crispano è sostenuta  dal ritrovamento, agli inizi del secolo, di un ipogeo romano, avente interessanti raffigurazioni. Lo storico Ernesto Pontieri descrive, questo reperto, come unico documento di pittura post - pompeana del I secolo d.C. Scarse le notizie sull’epoca post - Romana, ma con la capitolazione dell’impero romano, quindi con  la relegazione a Napoli dell’ultimo imperatore, Romolo Augustolo, da parte d’Odoacre,  si può tranquillamente affermare che nel comprensorio napoletano terminò materialmente l’impero romano e dove di  conseguenza i barbari posero le basi per la  dominazione  sull’Italia. Quei villaggi che oggi portano il nome di Crispano, Caivano ecc., nell'alto medioevo,   furono interessati dalle continue scorrerie  dei longobardi del ducato di Benevento,  questi alla fine del 500 d.C., tramite le roccaforti di Sant’Arcangelo e San Giorgio in Caivano, tentarono più volte di conquistare Napoli. Sempre nel periodo longobardo (590 d. C.) registriamo l’ascesa al soglio pontificio del  santo patrono di Crispano Gregorio Magno, ricordato, appunto, per l'opera di conversione alla fede cristiana dei longobardi. Gregorio era membro della  famiglia senatoriale degli Anici,  proprietari di vasti possedimenti in territorio campano, tra cui la vicina Casoria. Probabilmente la devozione dei Crispanesi, nei confronti di Gregorio, si deve anche al fatto che il territorio di Crispano è stato di  proprietà degli Anici. Pur ancora formalmente sotto giurisdizione bizantina, il casale di Crispano passò ai Normanni di Rainulfo Drengot, da questo momento in poi Crispano legherà la sua storia alla città d’Aversa consolidandola, nel 1050, con l’ingresso nell’attuale diocesi vescovile. Nel 1269, come si evince da una donazione di Carlo I D’Angiò, fu uno dei primi centri urbani ad assaggiare l’arretrato e vessatorio feudalesimo angioino, feudalesimo che continuò anche con le dominazioni successive e terminò solo con l’intervento di Gioacchino Murat con l’istituzione dell’attuale comune.

Da vedere

Chiesa di S. Gregorio Magno - la navata maggiore, è scandita da possenti pilastri che impostano archi a tutto sesto, ove sono addossate lesene murali reggenti uno sporgente cornicione; quest’ultimo funge quasi da appoggio per le bucature alternate ad affreschi sbiaditi dal tempo, effigianti gli evangelisti che, elegantemente decorano e elevano l’invaso con copertura piana. Il presbiterio, con volta a crociera tronca semplicemente decorata con lunette affrascate, si fregia di un pregevole altare in marmo policromo lavorato con raffinate volute e si conclude con abside piano che custodisce un bel dipinto raffigurante il Santo Titolare. La navata sinistra presenta campate delicatamente decorate e voltate a vele che mostrano altari in marmo variegato, dalla fattura settecentesca, sovrastati da statue che rappresentano i santi ai quali sono dedicate. La prima è intitolata a S.Giuseppe e presenta una pregevole statua collocata in una nicchia finemente ornata con stucchi, la seconda possiede la bella scultura del Sacro Cuore di Gesù custodita in una edicola dalla forma di tempietto classico. Sul terzo altare è allocata il simulacro dell’Immcolata posto in una nicchia impreziosita da marmi variegati, la quarta mensa è sormontata dall’effige della Madonna di Pompei. La navata si conclude con una cappella ove è stato ritrovato un affresco, oggi restaurato dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali, che effigia La Madonna col Bambino affiancata da S.Giovanni Battista e da S.Pietro; l’importante l’opera è stata datata presumibilmente intorno al XV secolo. La navata destra, sobriamente modanata, presenta copertura piana ed ampi archi che immettono nelle cappelle laterali. La prima cappella è voltata a vela e mostra un prezioso altare marmoreo impreziosito dalla bella statua che raffigura S.Francesco. La seconda cappella è intitolata alla Vergine del Buonconsiglio, verso la quale il popolo è sempre stato fortemente devoto; il tempietto si compone di due ambienti finemente decorati, il primo è coperto con una bella cupola sferica impreziosita da affreschi che effigiano angeli; il secondo possiede un pregevole altare in marmo variegato sormontato da una notevole edicola realizzata in marmi colorati, che conserva l’effige della Vergine. La terza cappella è dedicata al S.Gregorio Magno, si compone di un unico ampio vano coperto con volta a botte lunettata riccamente decorata con stucchi che formano sinuose cornici all’affresco centrale e ai medaglioni che arricchiscono le pareti laterali.

Come arrrivare

In auto: Crispano dista 10 Km dal centro del capoluogo di provincia da cui non presenta soluzioni di continuità. Il centro è raggiungibile in auto mediante la statale Sannitica SS 87 e l'Asse Mediano con uscita all'indicazione Afragola - Cardito.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

In treno: la stazione ferroviaria più vicina è la stazione di Casoria - Afragola.

Tipologie