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Martone

Piccolo comune della Calabria, in provincia di Reggio Calabria con 587 abitanti e ha una superficie di 8,3 chilometri quadrati. Si affaccia sullo Jonio. Sorge a 290 metri sopra il livello del mare.

Storia

Ha origini antichissirne che risalgono forse al VII-VIII secolo Sul significato del suo nome non c'è accordo: alcuni dicono che deriva da una famiglia greca Martis, altri invece pensano derivi da Marte, dio romano della guerra; Se così fosse Martone potrebbe essere stato originariamente un accampamento di soldati romani durante la "guerra sicula" fra Augusto e Sesto Pompeo. Altri ancora dicono che Martone prende il nome da un'antica famiglia della Normandia venuta in Calabria nell'XI secolo al seguito di Roberto il Guiscardo. Il nome di Martone è attestato solo a partire dal XVI secolo dallo storico Ottaviano Pasqua che identifica Martone con il villaggio di Santa Maria di Bucito. Di questo villaggio c'è traccia in numerosi documenti a partire dal XII secolo Infatti, Santa Maria di Bucito è ricordato in un atto notarile del 1106 con cui Leonzio, vescovo di Gerace, dona il monastero della Santissima Madre di Dio di Bucito ad un altro monastero non meglio specificato. Il nome Bucito è attestato anche in un documento del 119 firmato da Nicola, protopapa di Bucito, e in un atto del 1181 in cui compare un certo Ruggero, figlio di Giovanni Oto, lettore e notaio di Bucito. La prima famiglia di feudatari di cui abbiamo notizie è quella dei de Luna d'Aragona. A Blasco seguì la signoria del figlio Antonio o Anfuso de Luna. Ai de Luna una seguirono poi gli Aragona de Ajerbis che lo possedettero tra il 1431 e il 1450. A quel tempo Martone era uno dei quattro "castelli" della Baronia di Grotteria. Dal 1450 al 1458 Martone appartenne a Tommaso Caracciolo che poi si ribellò al Re. Nel 1496 Martone passò insieme a Grotteria, di cui era casale, alla famiglia, napoletana dei Carafa. Sappiamo che un esponente di questa famiglia, e precisamente Don Carlo Maria Carafa, diede delle leggi per le sue terre e una di queste fu dettata "da una iniquità" commessa di frequente nel casale di Martone. Nel periodo della dominazione dei Carafa, a Martone si ebbero tre forti terremoti: uno nel 1638, che distrusse la chiesa di S. Nicola, uno nel 1659 e uno infine nel 1663 in cui fu distrutta la cappella del Santissimo Salvatore. Martone rimase alla famiglia Carafa fino al 1806, quando Napoleone Bonaparte abolì il sistema feudale. Nel frattempo, nel 1799, era passato amministrativamente dal comune di Grotteria a quello di Roccella. Intanto nel 1783, a causa del fortissimo terremoto che provocò in tutta la Calabria gravissimi danni, il centro abitato di Martone, che era andato distrutto, fu spostato dalla zona bassa a quella alta della collina dove sorge tuttora. Il paese rimase per alcuni anni sotto i Francesi che, con la legge del 13 gennaio 1807, lo trasferirono di nuovo sotto il governo di Grotteria. Solo con il ritorno dei Borboni Martone, il 1 maggio del 1816, fu trasferito al circondano di Gioiosa. Un momento molto difficile Martone lo visse nel 1860 quando rischiò di essere distrutto per ordine del generale La Marmora. Il popolo martonese credette questo un miracolo di San Giorgio e ancora oggi il 30 agosto di ogni anno si ricorda questo avvenimento con una grande festa in onore del Santo I tempi tristi per Martone non erano però finiti e ciò che non riuscì agli uomini lo fecero le calamità naturali. Martone fu devastato ancora una volta da due terremoti, nel 1905 e nel 1908. Oltre a distruggere gran parte del paese, questi terremoti distrussero anche la chiesa dell'Assunta che fu ricostruita nello stesso luogo nel 1932. Sempre in questo anno ci fu una rivolta della popolazione contro il governo a causa dell'aumento delle tasse. Durante questa rivolta ci furono diversi morti e tanti cittadini di Martone furono arrestati e processati.

Come arrivare

In auto: l'A3 Salerno - Reggio di Calabria. Distanza da Reggio di Calabria 103 km.

In treno: Scali ferroviari di Rosarno e Gioia Tauro.

In aereo: aeroporto di Reggio di Calabria; aeroporto di Lamezia Terme.

Tipologie