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Fiumara

Comune della Calabria, in provincia di Reggio Calabria, con 1.370 abitanti. Il territorio comunale confina con quello di Reggio di Calabria. Sorge a 600 m.s.l.m., nella Vallata del Catona. L'economia di Fiumara è legata prevalentemente all'agricoltura ed all'allevamento e tra le maggiori produzioni ricordiamo gli agrumi e le olive.

Storia

Fu fondata tra il IX ed il X secolo da profughi provenienti dalla città di Cene, presso l'attuale Villa San Giovanni, che erano scappati dalla costa a causa delle sempre più frequenti e violente incursioni dei pirati saraceni. Inizialmente, questo insediamento ebbe nome Cenisio, in ricordo dell'antica Cene. Poi, verso il XII secolo, cominciò a chiamarsi Fiumara dei Mori, alludendo ai saraceni, o Fiumara delle Mura, siccome era l'unico insediamento fortificato della zona oltre Reggio Calabria. Il nome succesivamente si trasformò in Fiumara di Muro. Le origini di Fiumara risalgono all’epoca delle imprese piratesche, quando le popolazioni delle marine, soggette ai continui attacchi dei pirati furono costrette a rifugiarsi in luoghi montani, ove organizzare una vita piu’ sicura e tranquilla. Fiumara fù fondata dai Cenesi, che abbandonata la loro città CENE, posta sul Capo Cenid, si allontanarono dal mare quel tanto che consentisse loro di potervi scendere giornalmente, per esercitare la pesca e i piccoli commerci lungo le coste. Nei documenti ecclesiastici custoditi nell’Archivio parrocchiale è chiaramente scritto Motta Morum. Nel castello sorgeva la Matrice (chiesa principale), che ando’ completamente distrutta nel terremoto dell’anno 1783. E dopo la distruzione del castello e della Matrice continuarono a portarli lassu’, dando vita  ad un piccolo camposanto, che ancora oggi è sinonimo di castello. Fiumara compare nella storia per la prima volta, alla fine del XIII secolo, quando Carlo D’Angio nomino’ Conte di Fiumara un figlio di Fulcone Ruffo, di nome Enrico. Ad Enrico successe nell’anno 1330 il figlio Guglielmo, che era anche conte di Sinopoli. I Ruffo tennero Fiumara fino al 1411, fino a quando Ladislao d’Angio’, vincitore di Luca Durazzo d’Angio’, tolse la nostra Motta ai Ruffo che avevano patteggiato per i Durazzo, e la cedette alla famiglia dei Sanseverino. Nel 1422 figura Signore di Fiumara un Conte di Terranova. Nel 1474 ne era padrone il Principe Bertodo Carafa. Nell’anno 1582 Donna Diana dei Principi Carafa vendette per 100.000 ducati, il feudo di Fiumara al Principe di Scilla, D.Vincenzo Ruffo. I Ruffo, così tornarono a Fiumara, e vi mantennero il loro dominio per due secoli, fino a quando con la rivoluzione francese non furono aboliti i diritti dei feudatari. Da un decreto della Regina di Napoli Giovanna I d’Angio’, dell’anno 1372, risulta che la nostra Motta dipendeva dal Capitano di Reggio, che aveva la giurisdizione dal Capo Bruzzano a Bagnara. Quando Ladislao Re di Napoli confisco’ i beni dei Ruffo che avevano seguito in Provenza il suo rivale, e li diede ai Sansevenno, i tempi erano assai tristi, particolarmente per Reggio, ridotta, a causa delle continue guerre tra angioini e aragonesi,a una piccola e povera citta’. Le molte migliaia di fuochi si erano ridotti nell’anno 1421 al numero di 1300, e dopo soli cinque anni la popolazione non raggiungeva le duecento famiglie. Nell’anno 1443 Alfonso d’Aragona si fece proclamare Re di qua e di la’ del Faro, come dire, della Sicilia e della Calabria.
Reggio perse la sua autonomia e fu data al Conte Cartona, mentre Fiumara rimase indipendente, e fu in quel periodo che maggiormente fiori’, per l’intelligenza e la forza dei suoi figli. Nel 1443, alla testa di 400 fiumaresi, conquisto’ la citta’ di Bagnara. Si diresse poi a Scilla, e con gli uomini aumentati a 700, la occupo’ in tre giorni d’assedio. Il Re Alfonso, per gratitudine stabili’ un Feudo, che chiamo’ “De proditoribus”, dei beni cioe’, confiscati, e le dono’ al Capitano Melissari. Morto Re Alfonso nell’anno 1458, gli successe il figlio Ferdinando, che mado’ il figlio Alfonso a risiedere a Reggio. I reggini si rivolsero al figlio del Re, perche’ ordinasse ai Carafa di restituire loro i beni. Bernardo Carafa dovette restituirli, ma appena il Principe Alfonso parti’, se ne impossesso’ nuovamente, facendosi beffa dei reggini.

Da vedere

Chiesa Patronale - si trova in frazione Baglio.

Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo - si trova in frazione San Pietro.

Chiesa Parrocchiale dell'Immacolata - si trova in frazione San Rocco è custodita una tela, raffigurante la Madonna degli Angeli, risalente al XVI secolo. La Chiesa Parrocchiale, di epoca rinascimentale, conserva al suo interno numerose tele.

Chiesa della Croce degli Angeli - si trova in frazione Croce.

Castello medievale - ancora oggi oggetto di scavi per l'abbondanza di reperti rinvenuti nell'area.

Convento Benedettino - fondato nell'XI secolo nei pressi di una sorgente termale.

Come arrivare

In auto: l’autostrada Salerno - Reggio di Calabria. Fiumarae a 18 Km da Reggio di Calabira.

In aereo: piu vicino e aeroporto di Reggio di Calabria.

Tipologie