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Bova

Comune della Calabria, in provincia Reggio Calabria con 480 abitanti e ha una superficie di 46,74 Km². Sorge a 1360 mt. s.l.m. Il clima di tipo mediterraneo, presenta inverni miti assieme a prolungati periodi di siccità estiva.

Storia

Ha origini molto antiche come testimoniano rinvenimenti di armi silicie dell'epoca neolitica, ritrovate numerose nel territorio. In età greca Bova subì le sorti della politica nelle vicende storiche di conquiste e di guerre tra Reggio, Locri e Siracusa, e fu infine sottoposta alla tirannide di quest'ultima. Con la vittoria di Roma sui Cartaginesi le terre dei locresi furono sottomesse dai romani, Bova comunque poté godere della cittadinanza romana, ma la tranquillità durò poco; infatti essendo il paese troppo esposto verso il mare vicino Capo Spartivento, subì le frequenti incursioni barbariche. Dal IX secolo Bova fu continuamente assediata dai Saraceni, i pirati provenienti dalla Sicilia erano giunti intorno all'anno 829 dall'Africa e dalla Spagna, approdavano a Capo Spartivento e spesso, per avversità atmosferiche, erano costretti a fermarsi; non trovando alcuna residenza saccheggiavano e devastavano il territorio di Bova. Uno dei più disastrosi assalti saraceni fu quello 953, anno in cui Bova subì per ordine diretto dell' Emiro di Sicilia Hassan Ibu-Alì l'attacco di sorpresa e la strage di molti abitanti, mentre i più furono mandati schiavi in Africa. E ancora nel 1075 gli Arabi sbarcando alla marina di Bruzzano occuparono parte della Calabria ed anche Bova fu sottoposta a stretto assedio. Bova fu antichissima sede vescovile, il primo vescovo sarebbe stato ordinato nel I secolo da Santo Stefano di Nicea Vescovo di Reggio, e seguì il rito greco introdotto in Calabria dai monaci basiliani fino al 1572, anno in cui l'Arcivescovo Cipriota Stauriano impose il rito latino. Nel corso del XVI secolo si ebbe un risveglio dell'attività predatrice dei turchi contro l'Italia meridionale e ne derivò la necessità di apprestarsi alla difesa; fu infatti realizzata una linea di torri di guardia lungo tutto il litorale calabrese; nel territorio costiero di Bova esisteva già a quel tempo la Torre di San Giovanni d'Avalos posta sul Capo Crisafi, furono quindi costruite Torre Vivo, completamente smantellata nel 1700, e Torre Varata. Il terremoto del 1783 provocò a Bova notevoli danni valutati per cinquantamila ducati. Quando nel 1799 i francesi instaurarono a Napoli la Repubblica Partenopea, non tutto lo stato napoletano ne fece parte, l'estrema provincia di Reggio, Bova compresa, rimase sotto il governo dei Borboni. Il Cardinale Ruffo nel febbraio del 1799 sbarcò in Calabria alla riconquista del regno, e fu agevole in tale zona l'organizzazione delle bande che accorrevano ai suoi ordini. Uno dei primi paesi che rispose all'appello fu Bova, dove si costituì una grossa banda di Sanfedisti che mosse verso Reggio incorporandosi alle truppe del cardinale.

Economia

Si concentra soprattutto sulla produzione artigianale del legno, del ferro e della tessitura al telaio. L'artigianato si esprime con forme e disegni che a loro volta espromono le condizioni di vita delle genti di questi luoghi. Trattasi per lo più di contadini dediti alla pastorizia, e quindi abili ideatori di oggetti del lavoro rurale noncheè di uso domestico. Un'altra attività economica è legata all'agricoltura, con la produzione di cereali, olio, vino, castagne, nella parte collinare, invece sulla zona costiera vengono coltivati agrumi e ortaggi.

Da vedere

IL CASTELLO - ridotto allo stato di rudere, sorge in cima ad uno sperone roccioso, sul cui lato sud si estende il paese. Gli ambienti ancora leggibili sono siti a quote diverse, è difficile quindi comprendere il loro legame, la loro funzione, anche per il fatto che si è avuta un'alterazione dell'orografia originale della collina. dai pochi elementi si può affermare che il castello fu progettato e costruito su vari piani di elevazione le cui fondazioni poggiavano direttamente sulla roccia.

PALAZZO NESCI DI SANT'AGATA - la costruzione de palazzo risale ai primi anni del XVIII secolo, danneggiato, poi, notevolmente dal terremoto del 1783 fu interamente restaurato. Realizzato con due corpi di fabbrica con impianto ad L. è posto su due piani; ha una pianta quadrata con cortile centrale. L'intera facciata presenta una scansione nitida, di un polito neo-classicismo delle forme, nell'alternanza di finestre e balconi. La muratura è mista con l'inserimento di grossi conci di pietra squadrata. Ai lati del portale, con arco a tutto sesto, due paraste sostengono una trabeazione sulla quale è posto lo stemma della famiglia Nesci. Il palazzo, ubicato al centro del paese, sulla Piazza Roma, costituisce un interessante esempio di architettura civile settecentesca.

TORRE NORMANNA O PARCOPIA - la sua costruzione, che risale al X secolo, è contemporanea a quella del castello di cui faceva parte come sistema di difesa insieme alla mura e ad altre quattro torri. Presenta una struttura unicircolare con anello basamentale più ampio di diametro, in pietra con ricorsi in mattoni. La parte superiore in muratura mista, pietre e cotto, presenta riseghe interne nella muratura, ed è dotata di un'apertura.

LA CATTEDRALE - di origine normanna, con visibili ricostruzioni e ristrutturazioni di età successive, è dedicata alla Madonna della Presentazione o Isodia. In posizione eminente rispetto al centro del paese, sorse su di una piazza che si innalza su una loggia con arcate murate, con resti di mattoni di due finestre che appartenevano all'antica chiesa dell'Odigidria.

CHIESA DI SAN ROCCO - è ubicata ai margini dell'abitato e sorge nei pressi dell'antico convento dei frati minori di S. Antonio. La sua costruzione risale alla fine del XVI secolo mentre la città di Bova penava per la peste. La chiesa presenta una facciata mono-fastigata con portale in pietra intagliata con motivi decorativi alla base delle paraste ed al centro dell'architrave, sormontato dallo stemma vescovile. L'interno, ad unica navata, ha una profonda abside semicircolare con grande arco a tutto sesto.

CHIESA DI SANTA MARIA DELL'IMMACOLATA - in origine, alla nobile famiglia Marzano ed era una cappella annessa al palazzo omonimo, che doveva ergersi sull'area dove attualmente é sito il Municipio. La chiesetta presenta sulla facciata un portale in pietra con intagli, in stile tardo-barocco, opera di scalpellini locali del XVII-XVIII secolo. Sopra l'architrave é posta una finestra ad arco ribassato con al centro lo stemma della famiglia Marzano.

CHIESA DEL CARMINE - costruita verso la metà del XVII secolo è una graziosa cappella gentilizia appartenuta alla famiglia Mesiani; sorge, infatti, sulla via Vescovado di fronte ai ruderi del più antico Palazzo Mesiani, demolito, da alcuni anni, per le precarie condizioni di stabilità. La chiesa ha una pianta rettangolare con piccolo campanile di forma quadrangolare, che risulta sopraelevato rispetto al tetto della chiesa, realizzato con strutture lignee e copertura in coppi. Sottili paraste d'angolo ed arcate realizzate con l'uso di laterizi definiscono il corpo del campanile che conserva antiche campane.

BIBLIOTECA E MUSEO - L'Amministrazione Comunale di Bova, negli anni ottanta, ha istituito il Centro Museale di Paleontologia per la raccolta e l'esposizione di reperti fossili rinvenuti nel territorio calabrese. Il Museo costituisce un importante punto di riferimento per ricercatori e naturalisti per il prezioso materiale di studio che al suo interno è custodito. Una sezione del museo è riservata all'esposizione di una serie di fossili, non calabresi, risalenti all'età Primaria, Secondaria e del Terziario Antico, provenienti dal resto d'Italia e da altre parti del mondo.

Come arrivare

In treno: con treni diretti provenienti dalle più importanti città italiane e con la linea Roma - Napoli - Lamezia T. - Catanzaro - Bova, oppure con la linea Roma - Gioia Tauro - Villa San Giovanni - Reggio di Calabria.

In auto: A3 (SA - RC) con uscita a Rosarno per la Superstrada Jonio - Tirreno, direzione Marina di Gioiosa Jonica e conseguentemente sulla SS. 106, direzione Sud. Autostrada A3 in direzione Villa San Giovanni - Reggio di Calabria, costeggiando il capoluogo e proseguendo sulla SS. 106 direzione Nord, per circa 40 Km. fino a Bova Marina e poi tramite la strada provinciale Bova Marina - Roghudi per altri 14 Km. Oppure percorrendo la nuova strada intercomunale a scorrimento veloce - Bova Marina - Bova, per km 9.

In aereo: Reggio di Calabria (Km. 60) e a Lamezia Terme (Km. 170).

Tipologie