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Bagnara Calabra

Comune della Calabria, in provincia di Reggio Calabria, con 10.914 abitanti. Ad ovest si affaccia sul mare Tirreno.

Storia

Le notizie sulle origini di Bagnara sono, a tutt’oggi, vaghe e frammentarie e ad ogni modo non sufficientemente convalidate dai documenti. Certo è che Ruggero il normanno, Gran Conte di Calabria e Sicilia, emana, nel 1085 il diploma di fondazione dell’Abbazia di Santa Maria e dei XII Apostoli, affidandola ad alcuni uomini, di fede, suoi connazionali. In pochi decenni diviene centro politico, amministrativo e commerciale di un vasto feudo, che annovera il possesso di ben 33 chiese con relative pertinenze: 11 in Calabria e 22 in Sicilia. Priore insignito, della carica di feudatario e Castellano, rimase sempre fedele alla dinastia Normanno-Sveva, ragion per cui nelle accanite lotte tra Chiesa ed Impero scoppiata al tempo di Federico II, con la disfatta della dinastia Sveva, la chiesa di Bagnara venne, ad opera di Alessandro IV, proditoriamente sottomessa alla Chiesa di Santa Maria di Anagni intorno al 1255. Nel 1419, la Regina Giovanna D’Angiò, rinviene libero perché demaniale, il feudo di Bagnara e lo pignora a Carlo Ruffo Conte di Sino poli, per la somma di 12.000 ducati. Da qui ebbe origine la denominazione dei Ruffo a Bagnara. I Ruffo non restituiranno mai più il feudo di Bagnara, nonostante nel 1428 la stessa Regina Giovanna l’avesse reclamato. I Ruffo, sempre più potenti, compreranno nel 1570 dal Capitolo della nostra Abbazia tutti i beni della stessa, assieme alla giurisdizione temporale. Nel 1603 si fregeranno dei titoli di Baroni e Duchi di Bagnara, ed impronteranno la storia di Bagnara. Ma il 5 febbraio 1783, gran parte della Calabria, ma soprattutto Bagnara fu colpita da un terribile sisma, che provocò la distruzione della vecchia città, non risparmiando nemmeno la vecchia Abbazia che fu ridotta ad un cumulo di rovine. La rupe di Marturano, dov’era situato l’antico borgo, verrà abbandonato ed adibito a zone residenziali per poche facoltose famiglie. Con l’eversione della feudalità ci si scrolla di dosso la tirannia e la prepotenza dei Ruffo, ai quali, succederanno, in senso lato, dal momento che ne erediteranno la quasi totalità dei beni, la famiglia De Leo che resterà per tutto il XIX sec. E i primi del XX sec. La famiglia più ricca e potente di Bagnara. Fino a tutto l’immediato dopo guerra, ovvero, fino a quando la ricchezza fu considerata sinonimo di prestigio, di potere politico e di governo, una ricca ed attemprata borghesia resse le sorti della città.

Da vedere

Castello Emmarita - fu probabilmente costruito nello stesso periodo in cui fu costruita l’Abbazia di Santa Maria e dei XII Apostoli, iniziata nel 1085. Fu raso al suolo dal terremoto del 1783 e fu poi ricostruito, forse sui ruderi del precedente, e mantiene tutt’oggi, almeno esternamente, l’aspetto che gli fu dato con questa ricostruzione. Resistette al terremoto del 1908 ed era divenuto già da tempo residenza della famiglia De Leo. Fu poi ristrutturato ed adibito ad albergo, col nuovo nome di Castello Emmarita dal Comm. Mezzetti. Divenne in seguito caserma dei Carabinieri, ed oggi versa in uno stato di degrado dovuto alla mancanza di manutensione.

Grotta di San Sebastiamo - è di formazione tettonica e risulta, nella sua parte più interna, attiva con lo stillicidio delle acque e la formazione di stalattiti e stalagmiti, e ampie croste calcaree che si pongono a rivestimento delle pareti. La superficie del terreno è ricoperta da materiale roccioso detritico frutto dei vari crolli nel tempo di piccoli settori della volta. L’attuale ingresso è stato modificato sia dal crollo di un masso tutt’ora visibile, sia dall’intervento umano con la costruzione di un basso muretto a secco che crea un dislivello fra il piano esterno e l’interno della grotta.
L’area oggetto di scavo si è dimostrata ricca di testimonianze che dai tempi moderni scendono fino alla preistoria. Si è osservato dalle testimonianze archeologiche come la grotta sia stata frequentata in modo continuo nel tempo.

Chiesa del Monte Carmelo - la costruzione della vecchia chiesa risalirebbe alla metà del XVIII secolo, e precisamente al 1756, secondo quanto riferito dallo storico F. Russo nella "Storia dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria". Il 16 settembre 1687 ufficialmente viene fondata la Confraternita del Monte Carmelo di Bagnara Calabra. Due documento attestano la fondazione: una trascrizione del 1732 conservata presso l'Archivio di stato di R.C., tra gli atti del notaio Carmine Sofio, ed una trascrizione del 1693, che si conserva presso l'archivio della Chiesa del Rosario di Bagnara.

Chiesa dell’Immacolata Concezione - venne edificata a Porelli in data sconosciuta, ma certamente dopo il 1200, quando il culto di San Francesco si espanse in Italia meridionale. In questa chiesa nel 1710 venne fondata la congregazione "delle stimmate di S. Francesco", per volere del cardinale Antonio Ruffo. La chiesa, ricostruita dopo ogni terremoto, subì l'ultimo grave danno durante la seconda guerra mondiale a causa di un incendio. Ricostruita con lo stesso stile della precedente, oggi la vediamo dalla sua posizione dominare la Marinella.

Museo Angelo Versace - realizzato dall' Arciconfraternita di Maria SS. del Carmelo di Bagnara con la direzione della Commissione d'Arte Sacra della Conferenza Episcopale Calabra, la Soprintendenza Archivistica della Calabria e la consulenza dello storico dell' arte, grazie al contributo dell'Amministrazione Provinciale - Assessorato B.C. di Reggio Calabria, nasce dalla volontà di far conoscere il patrimonio sacro e documentario dell'Arciconfraternita stessa. Al contempo nasce la sezione Archeologica destinata ad arricchirsi nel tempo, motivata dall'interesse scientifico delle testimonianze che gli scavi condotti negli anni '90 dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria nel territorio di Bagnara, hanno messo in luce.

Come arrivare

In auto: si raggiunge direttamente tramite l'A3, uscita Bagnara Calabra, oppure percorrendo la panoramica S.S. 18 che corre parallela alla costa tirrenica. Dista da Reggio di Calabria 32 chilometri.

Tipologie