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Antonimina

Comune della Calabria, in provincia di Reggio Calabria con 1.450 abitanti e ha una superficie di 22,4 chilometri quadrati. Sorge a 327 metri sopra il livello del mare. L'economia di Antonimina è legata principalmente all'agricoltura ed all'allevamento.

Storia

Si vuole che sia stato fondato nel corso del XV secolo ad opera di un nucleo di pastori che vi stabilirono per poter meglio assolvere alla custodia degli armenti. Il nome pare che gli fosse venuto da uno dei fondatori, o primi abitanti Antonio Mina. Secondo alcuni il nome di Antonimina deriva dal greco Antos Nemos. Compreso nel principato di Gerace, appartenne ininterrottamente alla famiglia genovese dei Grimaldi che lo tenne fino all'eversione della feudalità. Il terremoto del 1783, particolarmente violento, costò la vita a due persone e vi fece danni per 60 mila ducati. L'ordinamento amministrativo francese del 1806 lo considerò luogo e lo incluse nel cosiddetto Governo di Gerace in esecuzione della legge di quell'anno e di quella successiva del 1816. Nel 1933 venne incluso nell'elenco dei Comuni da considerare negli abitanti a totale carico dello Stato. Resti di un convento, forse costruito nel XII secolo, sussistono nei pressi del Monte Tre Pizzi, che qualcuno vuole sia stato un vulcano, fino a qualche secolo fa era meta di pellegrini provenienti da tutta la Locride in occasione dell'annuale fiera di bestiame in onore di S.Pietro. Nei secoli passati notevole era lo sfruttamento dei suoi boschi, dai quali si ricavava grande quantità di legname che veniva quasi tutto esportato, attività che negli ultimi anni ha di nuovo preso piede. Come detto l'economia antoniminese è prevalentemente agricola, Antonimina ha sofferto pesantemente lo spopolamento dovuto al cancro della disoccupazione e negli anni 50-60 gli antoniminesi dovettero per forza emigrare nel Nord Italia fondando una vera e propria colonia nel Biellese.

Da vedere

Chiesa Parrocchiale, di antica fondazione, conserva al suo interno numerose opere di artisti locali.

Terme Antonimine - celebri fin dall'antichità per le acque dal grande potere curativo.

Chiesa di San Nicola di Bari - non si conosce la data di edificazione. Fu elevata a parrocchia del vescovo Mattei e dall'arciprete Scoppa. All'interno è stata arricchita con i beni di cappelle ormai soppresse. La chiesa fu distrutta da un incendio e succesivamente ricostruita, sulla stessa area, in stile romanico - lombardo a tre navate. Fu sede di numerose confraternite: SS. Sacramento, Maria SS. del Rosario, il Carmine, San Bartolomeo, San Giuseppe. La chiesa fu anche danneggiata dai terremoti del 1908 e del 1928 e successivamente restaurata. Il proggetto dell'edificio prevedeva una struttura più estesa in lunghezza ma , durante la costruzione, venne alla luce una grossa roccia che ridimensionò il disegno originale.

Chiesetta di Bagni - costruzione recente sorta di fronte allo stabilimento termale, in frazione Bagni, grazie alle donazioni dei fedeli. Sull'altare un grande dipinto raffigurante Maria SS del Monte Carmelo.

Come arrivare

In auto: A3 Napoli - Reggio di Calabria, uscita Gioia Tauro, poi km 57 su S.S. 111 fino a Locri e successiva deviazione.

In treno: linea Catanzaro Lido - Reggio di Calabria, stazione di Locri, km 8.

Tipologie