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Goito

Goito è un comune di 9.686 abitanti che si trova in provincia di Mantova, nella regione Lombardia. Il suo territorio situato ad un'altitudine di mt. 33 s.l.m., ha una superficie di Kmq. 78,82 con un circuito di 50 chilometri circa. Il territorio del comune di Goito, praticamente pianeggiante è quanto di più caratteristico e riconducibile a quell’idea che, tutti noi, abbiamo della Pianura Padana: estensioni che si perdono all’orizzonte di campi diversamente variopinti a seconda delle colture, suddivisi da un reticolo di canali e canalette che oltre ad asservire le campagne nell’irrigazione, individuano nel contempo i confini delle varie proprietà e delle diverse colture.

Storia

L'origine di Goito risale presumibilmente ad un'epoca antecedente il dominio dei Romani, sotto la cui guida Mantova divenne una fiorente colonia. Scavi importanti praticati alla fine del secolo scorso e all'inizio dell'attuale portarono alla scoperta di validi elementi di archeologia che danno conferma della sua esistenza in quell'epoca. L'eccellente posizione strategica fece di Goito un centro vitale di agganciamento tra la sinistra e la destra del Mincio e un punto obbligato di passaggio. Dopo il dominio dei Goti, le incursioni barbariche continuarono incessantemente fino all'inizio del Medio Evo e al positivo regno dei bizantini seguirono due secoli di governo longobardo. Col passare dei secoli, dopo il dominio dei Franchi, la tradizione vuole per Goito un periodo buio, denso di macchinazioni e di avvenimenti sanguinosi fino all'arrivo dei Canossa che governarono, a nome dell'Impero, per un secolo e mezzo. Dal Comune alla Signoria Gonzaghesca dopo alcuni secoli di alleanze e guerre con le città e i territori vicini, matrimoni d'interesse, congiure, intrighi e ascetismo religioso, misto a sadica voluttà di piacere, prerogativa del periodo rinascimentale, Goito si trova indissolubilmente legata ai Gonzaga del marchese Lodovico. Molte le opere architettoniche del periodo: una villa con un vastissimo parco, il restauro del Torrione e la fortificazione del Castello, la grande opera idraulica del Naviglio e il ponte in cotto sul Mincio sono solo parte del patrimonio lasciato dai Gonzaga. Seguì un periodo florido fino alla fine del 1500, sotto la guida dei duchi Gonzaga. Il governo di Vincenzo, quarto duca di Mantova, segnò l'inizio della decadenza dei Gonzaga rimpiazzati, per eredità, dal ramo Nevers che pose fine al lungo periodo artistico dell'epoca gonzaghesca. Goito, per circa un secolo, fu trasformato in brandello negli artigli dell'aquila bicipite, l'Austria, che già dal 1500 iniziò a porre il suo dominio su vari staterelli dell'Italia è il preludio ad un momento storico importantissimo per Goito, strategico scenario entro cui incominciarono a muoversi i protagonisti che operarono il Risorgimento. Arrivò il dominio francese e proclamata la Repubblica Cisalpina, Goito divenne distretto con Pretura. Il miraggio della libertà lasciò l'amaro in bocca: imposizioni di contributi, taglie, prepotenze, confische nelle chiese, soppressione di conventi facevano parte della politica di Napoleone Bonaparte, che per realizzare il suo superbo sogno di conquista perse l'infelice borgata goitese, di nuovo sotto tiro degli austriaci. Nel 1848 scoppiò la prima guerra d'indipendenza e nella giornata dell'8 aprile avvenne sul ponte di Goito, da allora denominato "Ponte della Gloria, il primo grande scontro con le truppe austriache. Un monumento ricorda un'altra gloriosa giornata: il combattimento del 30 maggio 1848, nel quale rimase ferito Vittorio Emanuele II. Della storia contemporanea è d'obbligo ricordare la Grande Guerra, la I guerra mondiale conclusasi vittoriosa il 4 novembre, data ricordata ogni anno con una solenne cerimonia e la deposizione di una corona d'alloro al monumento ai Caduti. La seconda ed ultima guerra universale scoppiò nell'anno - Goito vive e paga duramente il conflitto che vede la fine all'alba del 26 Aprile 1945, tra il delirio della popolazione.

Da vedere

Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo apostolo - è quella del 1732, con ornamenti a stucco dei mantovani Giacomo Galli e Giuseppe Canino, statue di ignoti dell'epoca, tele di eco bazzaniana e di un artista di buona mano di scuola, se non raffaellesca, certo giuliesca.

Basilica della Madonna della Salute in San Pietro Apostolo di Goito - di stile barocco, fu opera dell'artista Borsetti arch. Giovanni Maria. La facciata si presenta di elegante fattura con colonne e lesene che formano otto riquadri. Sopra il portale principale dedicato alla Vergine, opera di notevole pregio artistico dello scultore Giuseppe Menozzi con scolpite immagini di illustri personaggi che parteciparono alla storia di Goito, si ammira un mosaico riproducente l'immagine della Madonna della Salute. Le due porte laterali d'ingresso e, sul lato sinistro all'altezza del presbiterio, il campanile e la sagrestia completano la vista dell'edificio. Chiesa solenne, con arredo d'arte importante, con un'unica navata e quattro cappelle a volta, all'interno si può ammirare la grande tela di Giuseppe Bazzani "Consegna delle chiavi a San Pietro" del 1739, la pregevole opera "San Francesco" di Domenico Petti e la piccola tela de "La Natività", attribuita alla scuola del Correggio. Sempre di stile bazzaniano sono le quindici piccole tele con i Misteri del Rosario, racchiuse in fastosi decori lignei intagliati, della prima metà del 700.

Chiesa Santa Margherita Vergine e Martire - fu costruita su progetto dell'arch. Giovanni Battista Marconi, nell'arco di sei mesi, nel 1817. L'edificio, di gusto neoclassico, presenta la facciata ricoperta in marmo, la porta centrale d'ingresso sormontata da una lapide a ricordo del periodo di costruzione, le due porte laterali e il campanile posto sulla destra. All'interno una sola navata, tre cappelle, il presbiterio con due cappelline e l'abside semicircolare, il battistero e la fonte battesimale, un'acquasantiera in marmo bianco. La cappella, dedicata alla Madonna del Rosario, accoglie una statua in gesso e il tabernacolo disegnato da Giovanni Battista Vergani nel 1831, anno in cui l'artista progettò la costruzione, in marmo bianco con specchiature rosse, dell'altare maggiore. L'altra cappella è dedicata a Sant'Antonio; una terza cappella è dedicata al "Sacro Cuore di Gesù", e anch'essa ospita una statua in gesso.

Chiesa Parrocchiale di Cerlongo - fu iniziata nel 1723. Di struttura molto semplice, esternamente è accompagnata da un filiforme campanile, di fattura contemporanea. La facciata, di schema palladiano, presenta la porta d'ingresso centrale posta tra quattro semicolonne che poggiano su un basamento, sormontate da capitello ionico. Internamente si può ammirare l'unica navata con ai lati, due cappelle, il presbiterio e l'abside. Le profilature della volta convergono verso due ovali con dipinti recenti dei SS. Pietro e Paolo; quattro le finestre, ognuna posta sopra una cappella laterale.

Come arrivare

In auto: Dosolo dista 16 chilometri da Mantova.

In aereo:  Aeroporto di Parma.

Tipologie