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Gazzuolo

Gazzuolo è un comune di 2.464 abitanti  in provincia di Mantova, nella regione Lombardia. Ha una superficie di 22,3 chilometri quadrati. Il comune è ai confini con la provincia di Cremona. Sorge a 25 metri sopra il livello del mare, sulla sponda destra del fiume Oglio.

Storia

Fu un luogo fortificato sin dal primo medioevo e per alcuni secoli borgo franco, ma le pestilenze del secolo XIV ridussero a tal punto la popolazione, da accettare l’unione con Gazzuolo. Nel 1415 i Gonzaga ne demolirono il castello, che sorgeva sull’altura della Motta , perché ospitava nemici Guelfi. Il territorio del comune fu sede di popolazioni palafitticole e verso il 2000 A. C. di Etruschi e Romani. Successivamente passò ai Longobardi, il cui re Desiderio lo cedette nel 759 alla potente abbazia benedettina di Leno. Il capoluogo nel 1185 conobbe le i re di Federico Barbarossa e nel 1300 i saccheggi di Guelfi e Ghibellini. Nel 1552 il Marchesato di Gazzuolo veniva incorporato nel Ducato di Mantova, di cui ne seguì le sorti con successiva decadenza e rovina. Nel 1702, durante la dominazione austriaca, il castello veniva minato e distrutto definitivamente qualche anno dopo.
Per tre secoli, Gazzuolo fu sede di pretura e vantò un distinto collegio notarile, che ebbe vita dal 1415 al 1767. Cessata la dominazione austriaca, nell’anno 1866 incominciò a funzionare l’Amministrazione civica di cui fu primo sindaco il perito Luigi Mainoldi. Negli anni sessanta Gazzuolo ha conosciuto una forte emigrazione, ma negli ultimi tempi ha trovato un equilibrio demografico, grazie a un notevolissimo incremento del commercio, soprattutto a Belforte, di rottami metallici, di carta da macero e di antiquariato, tanto che nessun altro centro della provincia mantovana può competere per concentrazione di tali attività.

Da vedere

Chiesa di S. Maria Nascente - la scelta del luogo fu condizionata dalla sua posizione centrale, che la rendeva più sicura da eventuali incursioni nemiche. Venne costruita nel 1664 ed ampliata in epoche successive. Il bell’interno, in stile barocco, ad una sola navata con sette cappelle laterali e ampio presbiterio, è adornato di stucchi e tele dell’epoca, fastosamente incorniciate.

Oratorio S. Pietro - il primo documento che accenna all’edificio come cappella battesimale è una permuta del 966. Altri del XII secolo confermano la proprietà di Via Cava dei benedettini. Il piccolo tempio, in questo periodo, fu trasformato o, forse, ricostruito insieme all’attiguo convento ed iniziò, pure, ad essere utilizzato come pantheon dei Gonzaga. Alla soppressione dei Gesuiti, la chiesa e il convento passarono, prima al Fisco di Mantova, successivamente a Domenico Petrozzani, quindi nel 1840 a Giuseppe Raimondi, che nel 1869 lasciò l’intero complesso alla comunità di Belforte. Il campanile di stile romanico risalirebbe al rifacimento della chiesa nel secolo XI. L’interno si presenta spoglio, devastato dall’incuria e senza più tracce di arredi.

Palazzo Stanga Offredi - già indicata nella famosa carta topografica manoscritta del 1961, riproducente il piano delle fortificazioni di Gazzuolo ad opera di G. Bertazzolo, la villa è in stile neoclassico e consta di circa quaranta locali, molti dei quali pregevolmente decorati. Negli anni cinquanta, dopo vari passaggi ereditari, la villa fu donata dall’ultimo erede Stanga alla parrocchia, e da questa venduta nel 1995 ad un privato.

Portici Gonzagheschi - camminata dei portici Vennero costruiti nei primi anni del ‘500 per volere di Ludovico Gonzaga, figlio di Gianfrancesco, sotto la direzione di Andrea Bertazzolo da Acquanegra, padre del più famoso Gabriele e molto probabilmente aggiunti in un secondo tempo al fabbricato retrostante, con la funzione di strada coperta. Si sviluppano per 120 metri su trenta arcate, sostenute da ventinove colonne in marmo di Verona, diverse l’una dall’altra per tipo architettonico e decorazioni. Le trenta arcate generano altrettanti campi, un tempo,  coperti da crociere in mattone, su cui continuava il fabbricato.

Teatro Giacometti - sorge sotto i portici ed è stato recuperato negli anni novanta dall’Amministrazione Comunale, che negli ultimi anni sta cercando di valorizzare con iniziative stabili, quali cicli di commedie e qualificati concerti. Prende il nome dall’importante drammaturgo del secolo scorso Paolo Giacometti.

Chiesa di S. Bartolomeo - facciata chiesa San Bartolomeo La chiesa in stile barocco fu terminata nel 1687. Il campanile venne costruito, invece, nel 1710 con le pietre provenienti dalla demolizione della chiesa parrocchiale precedente. Lo spazioso interno è a navata unica con cinque cappelle per lato, decorate con dipinti settecenteschi di varia scuola ed arredate con quadri, alcuni dei quali forse provenienti dalla chiesa di S. Pietro e da statue, tra cui quella della Madonna della  Misericordia, a cui è affissa la data 1696 ma che è sicuramente più antica.

Oratorio di Loreto - fu costruita nel 1666, come documentato da una lapide posta sul basamento del campanile; da altre due incisioni si riesce a leggere, anche se con difficoltà, che il tempio venne ricostruito nel giugno del 1802 e sopraelevato nel 1808. Nel 1800 l’Oratorio risultava di proprietà della famiglia Raimondi.

Come arrivare

In auto: Gazzuolo dista 20 chilometri da Mantova.

In aereo:  Aeroporto di Parma.

Tipologie