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Bozzolo

Bozzolo è un comune di 4.089 abitanti in provincia di Mantova, della regione Lombardia. Il comune è ai confini con la provincia di Cremona.

Storia

La nostra storia inizia da molto lontano, esattamente da quell'ottobre del 1972 quando alcuni appassionati della montagna decidono di chiedere l'autorizzazione alla Sezione del Club Alpino di Mantova per la costituzione di una sottosezione in Bozzolo. II primo reggente è Giovanni Compagnoni, il promotore più determinato nella creazione della Sottosezione. Si organizzano anche le prime manifestazioni come la corsa podistica "La Gironda", che viene poi ripetuta per ben 17 anni e la Mostra della Montagna del 1977, un'esposizione di attrezzature ed abbigliamento inerente lo sport alpino in tutte le sue forme. Nel 1978 l'elezione a reggente di Eugenio Beluffi, ormai noto nell'ambiente come "il Dottore" e l'apporto costruttivo dei nuovi soci, determina un'ulteriore svolta nelle attività sezionali. Risale infatti a quel periodo la creazione dei primi Corsi di Roccia e di Scialpinismo in collaborazione con la Sezione di Mantova fino al 1987, corsi intitolati a Sergio Donati, il socio della sezione deceduto tragicamente sul Monte Rosa insieme ad altri tre alpinisti mantovani. Nel 1979 un gruppo di aderenti di Isola Dovarese costruisce all'interno delle strutture sportive del loro Comune una palestra artificiale di roccia che nel corso degli anni è divenuta un importante strumento didattico per i corsi di roccia, di alpinismo giovanile e di allenamento per tutti gli alpinisti. Nel 1983 un nuovo evento segna la storia della nostra sezione il grande alpinista Fausto De Stefani, nativo di Asola, conquista il K2 con una spedizione tutta italiana. Per l'occasione si organizza una serata alpinistica nel gennaio 1984, con la partecipazione del protagonista dell'impresa. Nel 1986, dopo anni in cui le riunioni si tenevano in abitazioni private, si presenta finalmente l'opportunità di una sede sociale propria in locali messia disposizione dalla Parrocchia di Bozzolo.
Maggiormente animati da spirito d'iniziativa e desiderosi di far conoscere l'esperienza che ci coinvolge, si organizzano i primi corsi d'avvicinamento alla montagna per ragazzi, grazie soprattutto all'impegno di Roberta Rasi ed Enzo Beluffi che, nel 1991, ottengono il titolo di Accompagnatori di Alpinismo Giovanile; tali corsi continuano tuttora con intensa ed appassionata partecipazione di numerosi ragazzi. Nel 1988, mentre la sottosezione supera la soglia dei 200 iscritti, un grave lutto coinvolge la vita sociale. II reggente Sesto Gnaccarini muore prematuramente dopo una lunga malattia. Negli anni che seguono, in particolare tra il 1991 ed il 1993, la vita della sottosezione è caratterizzata da una sempre maggiore vitalità. Suggestiva ed indimenticabile la serata alpinistica, tenutasi al Teatro San Carlo di Asola, per l'intervento di uno dei personaggi che hanno fatto la storia dell'alpinismo, il grande Bruno Detassis, accompagnato da un degno rappresentante dell'alpinismo moderno Ermanno Salvaterra. Nel 1994, Bozzolo riceve il prestigioso incarico, dalla Commissione Lombarda del CAI, di organizzare il Convegno Regionale Lombardo che si svolge nell'aprile dello stesso anno. Nel marzo dell'anno successivo, con l'elezione del nuovo Consiglio Direttivo, in gran parte rinnovato, inizia una nuova fase nella vita sociale del sodalizio. É indetta un'Assemblea Straordinaria dei Soci per proporre la trasformazione della Sottosezione in una Sezione autonoma. Nell'ottobre 2000 la Corale della Sosat di Trento è protagonista di un concerto vocale organizzato nella Palestra Comunale di Bozzolo ed anche in questa occasione la partecipazione del pubblico è intensa e gratificante. Nel marzo 2001 l'assemblea ordinaria dei soci elegge l'attuale Consiglio Direttivo che durerà in carica tre anni. Lo presiede Vittorino Valentini, al suo secondo mandato, Roberta Rasi vice presidente e Laura Pagliari segretario.

Da vedere

L'oratorio della Beata Vergine della Misericordia - edificio di origine cinquecentesca, voluto dalla locale confraternita dei disciplini, conserva fra l'altro una tela rappresentante San Francesco da Paola attribuita a Francesco Maria Raineri detto Schivenoglia; a ovest dell'abitato, lungo la statale per Cremona, sorge il piccolo oratorio di Santa Maria della Gironda, restaurato nel 1938, sacello dell’antico monastero benedettino attestato dal 1101 e attivo fino al secolo XIV, i cui beni in seguito assegnati in commenda ad alti prelati, molti dei quali della famiglia Gonzaga, conserva una pregevole ancona seicentesca di legno scolpito e una statua della Beata Vergine in terracotta policroma della prima metà del XV secolo; poco distante sorge la chiesa della Piccola Betania alla Badia, annessa all’omonimo centro di spiritualità edificato dal 1980 in poi; chiesa di San Giuseppe presso l’istituto religioso San Giuseppe delle Suore di Carità dette di Maria Bambina; cappella della Casa di riposo Domus Pasotelli-Romani; cappella Morandi, estrema testimonianza del convento delle monache agostiniane; chiesa annessa all'Ospedale civile; cappella della Fondazione don Primo Mazzolari; oratorio della Corte Canili.

Teatro - del mantovano Vergani, inaugurato il 25 maggio 1843, aveva la forma classica a ferro di cavallo, con strutture in muratura, doppio ordine di palchi e sovrastante loggione, palchi in legno e cavea finemente decorata con soffitto a volto. Nel secondo dopoguerra l’interno viene distrutto e trasformato in sala per proiezioni cinematografiche.

Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo - eretta intorno al 1576, in origine era la chiesa annessa al convento degli Agostiniani, presenti in Bozzolo dal 1518; il suo bel campanile è del 1606. Dopo la soppressione dell’ordine religioso degli Agostiniani, avvenuta nel 1798, il convento e la chiesa passarono al demanio che li cedette alla parrocchia di San Pietro nel 1804, anno in cui questa chiesa venne eletta parrocchiale e il parroco vi si trasferì. Infatti, l’originaria parrocchiale, pure dedicata a San Pietro, sorgeva nel nucleo medioevale del borgo; probabilmente di stile romanico-gotico, alla fine del XVIII secolo era in cattivo stato e venne demolita. I marmi e le pale d’altare furono recuperati e trasferiti nell’attuale San Pietro. L’ampia facciata su due ordini divisi da una cornice in rilievo, ha linee decorative di impianto geometrico risalenti al XVI secolo. L’interno, dall’aspetto maestoso e dall’impronta rinascimentale, è a tre navate con cinque cappelle per lato; l’abside fu affrescata dal pittore veronese Gaetano Miolato fra il 1926 e il 1930. Nelle cappelle laterali si conservano ricchi altari, in parte provenienti dalla primitiva parrocchiale di San Pietro vecchio e da altri edifici religiosi, e pregevoli tele, fra cui si segnalano una Crocifissione di Iacopo Borbone del 1621, San Giacomo Apostolo di Ermenegildo Lodi da Cremona, Le quattro vergini attribuito a Marc’Antonio Ghislina, la Beata Vergine del buon consiglio di Francesco Chiocchi, un San Gerolamo, di notevole intensità, La Madonna col Bambino e San Loborio da un disegno di Agostino Bonisoli.

Chiesa della SS. Trinità - sul finire del XVI secolo dalla Confraternita della Misericordia, che prende per l’occasione il nome di Confraternita della SS. Trinità, sorge nel quartiere d’espansione voluto da Vespasiano Gonzaga, viene costruita fra il 1617 e il 1644 circa in stile tardo cinquecentesco. Eretta a seconda parrocchia del paese nel 1617, dedicata nel 1737, diverrà chiesa sussidiaria nel 1932. La facciata monumentale, ispirata alla chiesa gesuita della Trinità di Mantova, manca di una piazza in grado di darle respiro perché probabilmente non era stata prevista nell’originario progetto urbanistico di Vespasiano. L’interno, d’impronta tardo- cinquecentesca, è costituito da un’unica aula e da cinque cappelle per lato, alcune delle quali ospitano ancone e altari lignei e marmorei di notevole interesse. La facciata e il presbiterio sono stati recentemente restaurati. Si noti anche la contigua cappella del Carmine, piccolo sacello del XVIII secolo, sita nell’antico cimitero.

Chiesa di San Francesco - con l’intento di farne la cappella palatina e il proprio mausoleo, un tempo unita al palazzo di corte, è opera di Zilio de’ Zilii, architetto di Sant’Ambrogio di Valpolicella. La facciata, su modello della chiesa veneziana di Santa Maria della Visitazione, detta delle Zitelle, è scandita da elementi architettonici classicheggianti disposti su due ordini sovrapposti, da una grande finestra termale e da un timpano triangolare sormontato da cinque obelischi che richiamano la funzione sepolcrale dell’oratorio. Le barocche prospettive architettoniche della volta, di scuola cremonese, esaltano illusionisticamente le dimensioni della chiesa. I modesti affreschi delle pareti sono da ricondurre agli anni 1796-1798, quando l’oratorio, chiuso al culto, fu sede di un circolo costituzionale.

Come arrivare

In auto: Bozzolo dista 28 chilometri da Mantova.

Tipologie