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Bresso

Città della Lombardia, in provincia di Milano, con più di ventisettemila abitanti. Il territorio comunale confina con quello di Milano.

Storia

Sull’origine del toponimo Bresso esistono diverse interpretazioni. Brixium deriverebbe dal termine celtico brig che significa colle o rocca. Si può quindi immaginare la Bresso delle origini come un piccolo gruppo di capanne poste in una posizione leggermente sopraelevata. Una seconda ipotesi riconduce l’origine del toponimo a Bresse, regione della Francia orientale, terra di provenienza dei Galli, che avrebbero poi imposto il nome del loro luogo di origine alla terra conquistata. Nel IV secolo a.C. i Galli Insubri, popolazione celtica proveniente dalle regioni nord-occidentali d’Europa, emigrano verso sud, attraversano le Alpi e si stabiliscono nella pianura padana, dove, guidate da Belloveso, si scontrano presso le rive del Ticino con l’esercito etrusco e gli infliggono una pesante sconfitta. Il primo nucleo di Bresso è quindi costituito da un piccolo gruppo di casupole poste in un luogo leggermente sopraelevato, circondate da una fertile campagna e bagnate dal corso del Seveso.

La diffusione del cristianesimo nelle zone rurali avviene con notevole lentezza: la mancanza di reperti anteriori al V secolo ne è una testimonianza. La presenza di Sant’Ambrogio come vescovo di Milano genera varie comunità di fedeli. Vengono costruite delle basiliche fuori le mura per coinvolgere anche la popolazione del contado nelle attività liturgiche.

Nel 568 tutta la zona situata al nord del Po viene occupata dai Longobardi e la loro permanenza dura più di duecento anni.

I territori rurali si sviluppano a scapito delle città ed il territorio viene suddiviso in partizioni chiamate fare.

Alla fine del settecento il canonico Francesco Frisi, abate della cattedrale di Monza, ricostruisce la storia di Monza e della sua chiesa e afferma che nel 1189 Brixium è di proprietà della basilica di San Giovanni: quindi nel territorio di Brixium vi sono dei terreni acquisiti e amministrati dalla Chiesa di San Giovanni in Monza come beneficio ecclesiastico.

In questo periodo si affermano i liberi comuni che si contrappongono all’autorità dell’Imperatore Federico Barbarossa. Molti comuni lombardi impongono tasse, esercitano diritti di mercato, amministrano la giustizia, controllano le vie di comunicazione.

La contesa tra Milano e l’imperatore porta all’assedio e alla capitolazione della città nel 1158.

Quattro anni dopo Milano è costretta nuovamente alla resa e subisce saccheggi e distruzioni.

La città nell’arco di qualche anno riesce a riconquistare l’egemonia economica e a porsi in capo alla coalizione dei Comuni lombardi.

Nel 1176 la Lega Lombarda sconfigge definitivamente Federico Barbarossa a Legnano.

La pace di Costanza del 1183 ratifica la rinuncia imperiale sui comuni lombardi e riconosce a Milano il ruolo di potenza egemone.

I borghi della Martesana, sono amministrati dal Comune di Milano. Nel 1189, anno citato dal Frisi, ha inizio la terza crociata. La curia monzese è costretta a rinunciare alle rendite e alle decime che le affluiscono dai vari possedimenti. L’anno seguente muore l’imperatore: Monza e il suo territorio entrano definitivamente nell’orbita di Milano e anche Brixium segue il medesimo destino, legando per sempre le sue vicende a quelle della metropoli milanese.

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