Italynet

Hotel Binasco, Agriturismo Binasco, Bed and Breakfast Binasco

Italia

ricerca

Binasco

E un comune lombardo, in provincia di Milano, con più di 7.289 abitanti.

Storia

Il paese ha origini molto antiche: nella zona sono stati ritrovati oggetti risalenti al Neolitico. Il nome di Binasco è famoso perché è legato alla vicenda della rappresaglia attuata dai napoleonici contro i contadini del paese. Attualmente, però, i più accreditati studiosi di toponomastica ritengono che Binasco derivi il proprio nome da bina, che nella lingua locale più antica significava "riparo, palafitta, chiusa", con un nuovo riferimento all'abbondanza delle acque ed alla convivenza con esse da parte dei primi abitanti del territorio. E' naturale che in epoca romana, quando Milano divenne una grande e popolosa città, i suoi governanti abbiano dovuto affrontare sia il problema di regolare le acque ricadenti dall'alto, sia quello dell'approvvigionamento idrico.I clan Golasecchiani si suddivisero in numerose famiglie che occuparono un'area distinta, solitamente piana, destinata alle coltivazioni, prediligendo zone ricche d'acqua come il territorio di Binasco. Nel 1267 una serie di villaggi che si autodefinivano "luoghi della discordia",situati sul confine tra i contadi di Milano e Pavia,presentarono una petizione nella quale proponevano esenzione fiscale in cambio di servizio militare attivo e ampliamento di giurisdizione milanese in una zone d'influenza contrastata:Binasco si trovava in mezzo a questi luoghi che,nei secoli seguenti,costituirono la zona detta "terre comuni tra Milano e Pavia". Nel 1374 Binasco divenne possesso visconteo, come risulta dall'investitura avvenuta nello stesso anno a Bianca di Savoia. E' certo che da questa condizione il borgo ottenne molti benefici che si concretarono in vantaggi economico-amministrativi,in ciò favorito dalla sua posizione geografica. Partendo da ovest, Binasco risulta sorgere tra il nono e il decimo cardo ed attraversato dal tredicesimo decumano passante per Vernate e Cascina Cicognola. Nel 967, il vescovo Liutfredo esercitava pienamente il suo diritto feudale su Binasco, tanto che concesse la costruzione della chiesa di Santa Maria in Campo con le spontanee oblazioni dei fedeli nel luogo in cui,verso la metà del secolo,era stato trovato un cippo militare romano sul quale una mano ignota aveva dipinto la Vergine con il Bambino, che venne onorata come icona miracolosa. E' molto probabile che durante il vescovado di Liutfredo o del suo predecessore Leone venne edificato il primo castello di Binasco,che non è identificabile con l'attuale, eretto dai Visconti:esso sorgeva presso la Chiesa di Santa Maria in Campo, a sud del Ticinello. Binasco era sorto all'interno di un intreccio idrico, in parte naturale e in parte artificiale, in modo da usufruire dei vantaggi offerti dai corsi d'acqua. Il ticinello ben si prestava a difendere il borgo: da esso si derivò l'acqua necessaria per alimentarne il fossato. Numerose erano le osterie e le locande, sviluppato era il commercio; queste attività traevano profitto dalla posizione del borgo, luogo di passaggio obbligato della strada Milano-Pavia. I binaschina ebbero inizialmente un atteggiamento di apparente disinteresse per le sorti del vecchio governo caduto con l'arrivo degli eserciti napoleonici. Al ponte di Torriano si erano raccolti una trentina di armati; a Nivolto una ventina. A Casarile e a Binasco non erano in armi, ma in tumulto, mentre il generale Augereau ordinava in un proclama di consegnare le armi e decretava requisizioni di pane, vino, tela e buoi sotto pena di esecuzioni militari in caso di disubbidienza. Il movimento insurrezionale era scoppiato a Trivolzio. Napoleone, che in quel giorno si trovava a Lodi per affrontare di nuovo le già sconfitte truppe austriache comandate dal generale Beaulieu, temette d'essere stretto tra le truppe nemiche, che stavano ricevendo rinforzi e riorganizzandosi al di là del Mincio, e le masse contadine in rivolta nella campagna pavese. decise di agire con rapidità contro Binasco e di attaccare poi Pavia. Il 24 stesso, verso mezzogiorno, partì da Milano una brigata di fanti scortata da uno squadrone di dragoni agli ordini del generale Lannes o, forse, come alcune cronache tramandano, del generale Garnier. Il prevosto di Binasco, don Luigi Stefanini, che già aveva cercato di dissuadere don Paolo Bianchi dai suoi propositi insurrezionali, avrebbe voluto mandare incontro ai Francesi una delegazione di parrocchiani moderati per annunciare la resa del borgo, ma gli fu impedito. Durante Il rastrellamento, un fuggiasco, che si era appollaiato dietro la siepe, sparò un colpo contro alcuni soldati francesi, i quali, non avendo individuato da dove provenisse lo sparo, sfondarono la porta dell'abitazione più vicina e passarono per le armi tre givani falegnami che nemmeno avevano preso parte alla rivolta.

Da vedere

Castello - ede del municipio e famoso per essere stato teatro della tragica storia di Beatrice Tenda, moglie di Filippo Maria Visconti che fu uccisa da quest'ultimo perchè accusata di adulterio.

Chiesa Parrocchiale dei Santi Stefano e Giovanni - situata in parte con la piazza antistante il castello. Al suo interno erano due " cassine " che riparavano due torchi per uva. Nel settore nord - est dell'abitato, confinante con il Sedime Grande, si trovava infine il "receptum", luogo completamente circondato da mura, dove abitavano i massari.

Chiesa di S. Stefano - sorgeva a nord - est del castello visconteo: lo spigolo meridionale della facciata distava circa 34 - 35 metri dal lato della torre nord-orientale della fortificazione, come si desume dalla mappa del territorio di Binasco.

Chiesa di S.Maria in Campo - vuole la tradizione che sotto questa immagine fosse solito trattenersi il Beato Baldassarre Ravaschieri, che in questo atteggiamento venne fatto scolpire "nel marmo di Saltrio" dai suoi devoti subito dopo la morte. La scultura fu commissionata ad Antonio Amadeo e fu posta dai Minori appena sotto il rilievo della Vergine. Della stessa provenienza e dello stesso stile del coro è il pancone, situato sul lato sinistro del presbiterio, anch'esso fatto restaurare nel 1988 da Don Lucini, che è la sede da cui presiede il sacerdote durante le varie celebrazioni liturgiche.

Come arrivare

In auto: dista 16 chilometri da Milano, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene.

Tipologie