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Arluno

Comune lombardo, in provincia di Milano, con più di 10.849 abitanti. Sorge in pianura, a sud del canale Villoresi, tra il Ticino e Olona.

Storia

La presenza di tre chiesette sul territorio di Arluno, intorno al 1200, attesta di una consistenza abitativa ed insediativa fin dal periodo medioevale, ipotizzabile intorno alle 400 persone, mentre la più antica iscrizione di Arluno si trova su una formella murata sul lato orientale della facciata della chiesa: in cifre romane è incisa una data, ossia “anno domini 1455”. Con molta probabilità il nome Arluno deriva dal latino Ara Lunae, di origine latina o addirittura celtica; a parziale conferma della presenza di un insediamento di epoca romana, nel 1951, vennero ritrovate oltre duecento monete di rame e resti di vasi risalenti al II secolo, oltre ad urne cinerarie. Nella prima metà dell'Ottocento, iniziò l'attività industriale che consisteva essenzialmente nella presenza di filande lungo il territorio comunale, per la lavorazione della seta e del cotone, attività che venne affiancata dal diffondersi intensivo dell'allevamento del bestiame da latte. Ad Arluno soggiornarono i nobili di Milano fino agli inizi del XX secolo; il poeta Giuseppe Parini trascorse momenti di riposo nella Villa Marliani, in seguito Villa Taroni, e Silvio Pellico, in qualità di precettore, fu ospite a lungo del Conte Luigi Porro - Lambertenghi nel Palazzo Pozzobonelli. Per lunghi anni le vicende di Arluno sono legate alla coltivazione della terra ed all’utilizzo dei suoi beni. Per una posizione geografica favorevole agli scambi in varie direzioni, le terre di Arluno sono passate di mano in mano a ricchi proprietari, provenienti da Milano e dintorni, che contavano sul lavoro dei contadini loro dipendenti, detti massari, e di lavoratori a giornata, detti pisonanti; per entrambi si trattava di povera gente. Un migliaio circa erano gli abitanti di Arluno in quel periodo. Le cascine avranno negli anni successivi un forte incremento abitativo, saranno ampliate e ne sorgeranno altre, fornendo lavoro e sostegno a numerose famiglie. Il ventesimo secolo vede una crescita costante della popolazione di Arluno, che agli inizi del 2003 ha raggiunto i 10.000 abitanti, raccolti in 3800 nuclei familiari. Parchi ed aree a verde attrezzate sono a disposizione della comunità arlunese. Una quarantina sono le associazioni di volontariato che operano nei settori sportivi, culturali e assistenziali: sono un patrimonio ed una risorsa per l’intera comunità. Da qualche anno è in funzione una Casa di Riposo per le persone anziane.

Da vedere

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo - costruita tra il 1762 ed il 1769 da Pietro Galliori. La chiesa si presenta in forme e stili settecenteschi, con strabilianti esempi di architettura scenografica quali le splendide vetrate dell'abside e l'altare maggiore in legno, decorato con puttini laccati di bianco che affiancano le colonne doriche che fanno da copertura al tempietto del tabernacolo.

Chiesa di Sant'Ambrogio - venne usata nei secoli successivi come ricovero per gli appestati, ed il terreno circostante si proponeva come un cimitero straordinario in occasione delle gravi epidemie che colpirono il paese nel corso di tutto il Seicento. Gravemente danneggiata dall'incuria e dal tempo, nel 1646 venne restaurata e dal 1904 venne incorporata a servizio dell'oratorio maschile di Arluno.

Palazzo Pozzobonelli Scala - e di origini settecentesche, presenta ancora oggi il classico impianto a "U" con i corpi laterali congiunti da una lunga cancellata in ferro battuto. Il porticato centrale del corpo nobile, si affaccia su un piccolo cortile lineare come l'impianto della facciata, semplice e dotata di numerose finestre, rifinita da una meridiana a muro affrescata. Il complesso è sormontato da una torretta belvedere che aveva un tempo la funzione di piccionaia.

Palazzo Pestalozza - la costruzione, settecentesca, presenta un classico impianto formale a "U" con tre portoni nell'area della casa padronale, completati sul laterale da due ali terminanti sulla pubblica via, sormontate da timpani e dotate di balconcini.

Villa Bolognini - venne edificata nel 1689 dal Marchese Giusepep Bolognini, come abitazione nei pressi della vicina Cascina Poglianasca da lui acquistata in loco. All'estinzione della casata dei Bolognini, il complesso pessò per eredità all'Ospedale Maggiore di Milano nel 1937, il quale lo cedette in seguito all'associazione "Amici di Giovanni Marcora", la quale accoglie ancora oggi nel complesso della cascina una serie di coperative ed associazioni sociali.

Come arrivare

In auto: dista 22 chilometri da Milano, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene.

Tipologie