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Mele

Mele conta 2.634 abitanti si trova in Liguria, in provincia di Genova. Ha una superficie di 16,9 chilometri quadrati per una densità abitativa di 155,86 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 125 metri sopra il livello del mare. Mele è posto ai piedi dell'Appennino Ligure, in una zona ricca di bellezze naturalistiche. La sua economia è legata principalmente alle industrie alimentari e cartiere.

Storia

Tuttavia la storia del nostro territorio è molto più remota, in gran parte legata all’antica produzione della carta che ne ha caratterizzato lo sviluppo nel corso dei secoli, fino a pochi decenni fa.
Il nostro comune confina con quello di Genova e con il comune di Masone; esso si estende su una superficie di 17 kmq. Con un’altitudine che varia dai 35 ai 933 metri s.l.m. Il comune di Mele costituisce realtà autonoma dal 1797, dopo che per secoli il suo territorio ed i suoi residenti sono stati soggetti alla podesteria ed al capitanato di Voltri. Oggi le cartiere rimaste in attività sono poche: alcune di esse sono state interessate da un positivo processo di riconversione produttiva, altre da un recupero abitativo. A Mele si notano anche positivi segnali di nuove attività nel settore del turismo, dell’artigianato e di ritorno alla campagna che costituiscono un prezioso presidio ambientale. Per altre ancora non mancano le promesse per una loro trasformazione utile ad una riqualificazione ambientale del territorio, come previsto dal Piano di Fabbricazione e dal Regolamento Edilizio adottati dal Comune di Mele, che regolano lo sviluppo urbanistico del territorio.

Da vedere 

Oratorio di Sant’Antonio Abate di Mele - edifici aggregatisi nel corso del tempo: la chiesa con la sacrestia, le case dell'Oratorio, il sacello dove è custodita la Cassa di Sant'Antonio. L'ingresso della chiesa è sul lato lungo della costruzione e dà accesso diretto alla navata unica che la compone. L'interno rispecchia il tipico arredo di oratori dello stesso periodo: l'aula decorata sui due lati lunghi rinvia ai due estremi dove trovano posto il coro per i confratelli con la cantoria e l'organo e dall'altro capo l'altare dietro il quale vi è l'ingresso alla sacrestia. Sul lato destro della navata verso il coro si apre una nicchia dove attualmente è alloggiata una cassa processionale chiamata dai vecchi melesi Sant'Antonio il Vecchio. L'autore della pala dell'altare ha finalmente una sua identità: è stata attribuita alla tarda maturità di Andrea Ansaldo che la eseguì dopo il 1625 in quanto in questa data San Bernardo di Chiaravalle venne proclamato Protettore di Genova e furono prodotti molti dipinti con l'episodio della "lactatio Bernardi". E' interessante ricordare come il dipinto sia emblematico degli interventi effettuati sia in ambito architettonico che di manufatti artistici nel 1634 - 39 e nel 1757.

Santuario Nostra Signora dell’Acquasanta - si trova questo mistico luogo di culto, che nonostante sia ubicato immediatamente di là dello spartiacque che separa il territorio comunale di Mele da quello di Genova, è considerato dai melesi il “loro Santuario”. L’origine del Santuario non è nota ma, secondo la tradizione popolare, è antichissima: sarebbe esistita in principio una piccola cappella, costruita sulle rovine di un tempio pagano dedicato alla ninfa Eja, da cui avrebbe preso il nome il torrente Leira che scorre lì vicino. Sempre secondo la tradizione, la statua della Madonna sarebbe stata trovata sullo scoglio dove ora sorge la Cappelletta da un gruppo di pastori, sorpresi da una gran luce sorgente dalle acque del torrente; secondo un’altra versione la statua della Madonna sarebbe stata portata da marinai provenienti dal Levante. La prima notizia certa sul Santuario dell’Acquasanta si trova in un documento del 1465, in cui si nomina l’Arciprete Bartolomeo Valdettaro della Pieve di Palmaro quale custode della chiesa.

La Confraternita dell’Oratorio di Sant’Antonio Abate - la chiesa, con la sua bella facciata a due campanili, portati a termine nel 1910, si apre a ventaglio sul vasto piazzale ombreggiato da maestosi platani. Il prospetto del tempio fu realizzato nel 1900 su disegno dell’architetto Maurizio Reggio, mentre il portale fu realizzato nel 1907. Nello scomparto centrale della facciata c’è l’affresco dell’Assunta; ai lati, entro le nicchie, sono le statue dei Santi Pietro e Paolo, della venerabile Maria Cristina di Savoia e della venerabile Giovanna Maria Battista Solimani. Tutte le opere appartengono a Giovanni Battista Traverso. Sulla stessa facciata due lapidi ricordano il matrimonio di Ferdinando e di Maria Cristina e la visita di Papa Benedetto XV, quando era ancora Arcivescovo di Bologna. L’altare maggiore è opera di Francesco Schiaffino; la statua della Madonna, posta nella nicchia è opera di Tomaso Orsolino. Completano l’altare tre statue che raffigurano le virtù teologali. Ai lati delle due colonne dell’altare maggiore due statue raffiguranti Sant’Anna e San Gioacchino furono scolpite da Pier Giuseppe Saggini nel 1814.

Come arrivare

In auto: suula Strada Provinciale 456 del Turchino che collega Genova Voltri con Acqui Terme.

In treno: la stazione ferroviaria più vicina è quella di Mele sulla linea Acqui Terme - Ovada - Genova nel tratto compreso tra Genova e Ovada.

Tipologie