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Carasco

Comune ligure, in provincia di Genova, con più di 3.473 abitanti. Carasco sorge in una zona ricca di acque e il suo nome deriverebe proprio da questa particoalre posizione geografica. L'economia di Carasco è legata principalmente all'agricoltura ed all'industria tessile.

Geografia

Carasco è attraversata da tre principali torrenti quali il Lavagna, lo Sturla e il Graveglia; dalla confluenza dei primi due corsi d'acqua nasce l'Entella la cui foce è situata tra le città costiere di Lavagna e Chiavari. Il comune è situato convenzionalmente nella bassa val Fontanabuona, nell'immediato entroterra di Chiavari, anche se il suo territorio comunale è posto alla confluenza di altre due valli: la valle Sturla e la val Graveglia.

Storia

Le prime notizie risalenti a Carasco risalgono al Medioevo quando il paese fu un importante scalo commerciale delle merci dirette in Lombardia, tanto da diventarne - solo una parte - possedimento del monastero di san Giovanni di Pavia. Il toponimo comunale deriva dalla crasi di car e asco, in riferimento alla posizione geografica del territorio su cui si è sviluppato. Nel XIII secolo fu possedimento della Repubblica di Genova, che qui vi costruì un castello nel 1120 nella frazione di Rivarola, sottoponendo il borgo nel territorio del Capitaneato di Chiavari. In anno 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della Repubblica Ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861.

Da vedere

Castello di Rivarola - costruito nel 1120 come avamposto strategico della Repubblica di Genova nel territorio controllato dalla famiglia nobiliare di Lavagna i Fieschi.

Castello di Paggi - costruito dai Fieschi per la posizione che offriva il paese, infatti arrivati all'altezza del castello si può godere di una vista panoramica.

Chiesa di San Pietro - situata nella frazione di San Pietro di Sturla e dedicata all'apostolo Pietro, fu già elevata al titolo parrocchiale dal XV secolo, ma fu poi soppressa e sottoposta alla parrocchia di Paggi e in seguito di Rivarola. Scorporata e ricostituita nuovamente da monsignor Domenico de' Marini il 12 novembre del 1619 fu in seguito eletta al titolo di Prevostura da monsignor Amedeo Casabona della diocesi di Chiavari.

Chiesa di Santa Maria - e sita nella frazione omonima, iniziarono nel 1690 per poi concludersi intorno al 1700. Nuovi lavori di ampliamento si attuarono tra il 1887 e il 1889 dove si allungò la navata centrale e si ricostruì interamente la nuova facciata. All'interno un altare laterale è dedicato a san Pellegrino il cui culto religioso fu introdotto dai monaci Benedettini dell'abbazia di San Colombano di Bobbio; la devozione verso il santo fece sì che in passato si costituì nella chiesa una confraternita a lui intitolata. La parrocchia di Santa Maria in Sturla fu nuovamente ricostituita da monsignor Salvatore Magnasco, arcivescovo dell'arcidiocesi di Genova, con decreto del 6 giugno 1882.

Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta - fu una delle prime istituitosi nel territorio di Carasco. In passato le furono aggregate diverse parrocchie, tra le quali quelle di San Pietro in Sturla e di Santa Maria in Sturla, oggi nuovamente rese indipendenti con decreti arcivescovili del XIX secolo. La parrocchia è sede di Arcipretura dal 1919.

Chiesa di Sant'Eufemiano - fu costruita dai monaci Benedettini dell'abbazia di San Colombano di Bobbio, intitolandola al santo Eufemiano, nella frazione di Graveglia. Nel XIII secolo la proprietà delle terre di Graveglia passarono dai monaci di Bobbio ai Benedettini dell'abbazia di Sant'Andrea di Borzone. La sua prioria fu data in commenda, all'inizio del XVI secolo, alla Santa Sede che con breve del 6 novembre 1519 concederà il patronato alla famiglia locale dei Ravaschieri. Eredita in seguito dalla famiglia Solari la curia arcivescovile di Genova decise di sospendere il giuspatronato familiare e, nel 1873, di conferire il beneficio priorale mediante un apposito concorso ecclesiastico.

Cappella di sant'Alberto - si trova la Cappella in onore di sant'Alberto, san Gottardo e san Bernardo, il primo si festeggia la seconda domenica di luglio, il secondo la terza domenica di maggio, ed il terzo il 20 agosto. È stata restaurata nel 1998, sistemando il tetto e ridipingendola e aggiungendo un quadro in legno con raffigurata l'immagine della Madonna. Davanti alla cappella sorge una grande Croce di legno dedicata a Gesù Redentore sul monte Paggi, innalzata nel 1901 dal popolo di Paggi, come segnacolo della sua fede, come sacro palladio e sicuro pegno delle benedizioni divine sul paese e sopra i suoi abitanti.

Come arrivare

In auto: la Strada Provinciale 225 della Val Fontanabuona la quale collega Orero con Bargagli. Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada, pertanto i caselli autostradali di Chiavari e Lavagna sull'Autostrada A12 sono le uscite consigliate per raggiungere la destinazione.

In treno: stazione ferroviaria più vicina è quella di Chiavari sulla linea Pisa - La Spezia - Genova nel tratto locale compreso tra Genova e La Spezia.

Tipologie