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Hotel Carinaro, Agriturismo Carinaro, Bed and Breakfast Carinaro

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Carinaro

Comune della Campania, in provincia di Caserta, con 6.720 abitanti e ha una superficie di 6,3 chilometri quadrati. Situato nel cuore dell'agro Aversano, nella pianura Campana, alla sinistra dei Regi Lagni.  Sorge a 29 metri sopra il livello del mare. Confina a nord con il Comune di Marcianise e Teverola, ad ovest con Teverola ed Aversa, a sud con Aversa e Gricignano di Aversa, ad est con Gricignano di Aversa.

Storia

Tra i primi padroni di Carinaro troviamo Isabella consorte di Giovanni Cippola milite. Al tempo di Giovanna II, il padrone e capitano a vita fu Carlo de S. Flaymundo. Nel 1418 lo possedeva Carlo Sanframondo con Casoria, Olivola, Sarcone, Cervito, Sangiuliano e Petrarosa. Nel 1352, morto Matteo Sanframondo, le due figlie, l’una delle quali sposò Giovanni Pacifico, l’altra Galeazzo del Tufo, si divisero il feudo secondo il costume longobardo. Nel 1452 Casoria, Olivola e Carinaro passarono a Giovanni Di Costanzo. Nel 1500 una metà passo a Lucio di Sangro, come successore della famiglia del Tufo, l’altra a Giuseppe Pacifico. Nel 1572 l’acquistò Lucrezia Brancaccio totalmente, avendone comprato mano a mano le porzioni secondo il numero dei figli alla maniera longobarda. Nel 1580 l’acquistò per intero Nicola di Sangro nel 1622 lo passò a Luzio, suo figlio, istituendovi una primogenitura di ducati 58.000. I duchi di Carinaro furono i Mormile e di essi si ricorda che fecero battezzare alcuni turchi che erano stati al loro servizio come risulta dal libro dei battezzati dell’anno 1665. Gli ultimi duchi furono don Cesare Mormile e, quindi, don Michele, che, con la eversione della feudalità avvenuta nel 1806, sostenne la causa con il Comune di Carinaro sugli “usi civici”. Nel 1689 Carinaro contava 98 fuochi, nel 1797 contava 750 anime. Nel 1720 donna Isabella Gesualdo, madre, balia e tutrice di Odorisio di Sangro, marchese di San Lucido, vendette detto feudo unitamente a quello di Casoria, Olivola e Turitto per comprare fondi per fiorini 370.106 e carantani 32, moneta d’Alemagna, da donna Eleonora di Mansfeldt, dando i primi tre feudi al barone Luigi Ronchi per ducati 42.000. Nel 1728 il detto Odorisio di Sangro, marchese di San Lucido e principe di Fondi, vendette i suddetti tre feudi di Carinaro, Casoria ed Olivola al detto Ronchi, tenutario. I periti che apprezzarono detti feudi dubitarono della loro natura. Nel 1745 essendo morto don Luigi Ronchi, vi fu una clamorosa lite tra i due discendenti. La questione rimase insoluta fino all’eversione della feudalità e cioè fino al 1806. Nel 1928, a seguito dell’abolizione della provincia di Terra di Lavoro da parte del regime fascista, il Comune di Carinaro fu aggregato alla città di Aversa e, quindi, appartenne alla provincia di Napoli.

Da vedere

Chiesa Madre - intitolata alla patrona del borgo, sant'Eufemia, conserva opere di maestranze locali.

Palazzo Mormile - tipico esempio di casa a corte, con un cortile interno molto grande, nel quale si svolgeva gran parte della vita quotidiana.

Come arrivare

In auto: per raggiungere Carinaro è necessario percorrere l'Autostrada Napoli - Roma, uscire allo svincolo di Villa Literno - Nola e proseguire in direzione Aversa. La distanza da Napoli è di 20 km.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli - Capodichino.

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