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Capua

Caomune della Campania, in provincia di Caserta, con 19.041 abitanti e ha una superficie di 48,6 chilometri quadrati. Sorge su di un ansa del basso Volturno, nella pianura campana, alla sinistra dei monti Tifatini. Il territorio comunale confina con quello di Caserta. E' medaglia d'oro al merito civile. Sorge a 25 metri sopra il livello del mare.

Storia

L'origine del suo nome e tutt'oggi incerta, infatti molte e tutte diverse sono le opinioni: la più probabile sembra derivare da Campus per la sua posizione in fertilissima pianura. La città di Capua fu fondata circa 50 anni prima di Roma, con il nome di Volturno o col nome stesso di Capua, dagli etruschi, che sottomisero dopo aspre guerre i cittadini di Cuma che nell'anno 309 di Roma, per otto anni, furono dominati dai sanniti. Nel '414 i campani si dedicarono a Roma, alleandosi agli altri campani e ai sabini ma, ribellandosi, si dispersero nella battaglia del Vesuvio. Nel '538 i campani in seguito alla battaglia di Canne si ribellarono a Roma offrendo aiuti d’armi e cavalli ad Annibale, che si fece incantare insieme al suo esercito dalla bellezza delle donne capuane che, furbamente, li portarono allo sfinimento. Nel '543 i romani ripresero la città e abolirono ogni diritto, per nobili e senatori anche il diritto alla "vita" e alla libertà. Le colonie romane in Capua, furono tre: la prima presieduta da M. Bruto nel '668, la seconda da Carmelio Silla, la terza nel '695 da Giulio Cesare. La città che fu costruita sulle orme di Roma, aveva il suo Campidoglio e di fronte un magnifico Arco.
In seguito alla distruzione della città nel IX secolo i conti Longobardi della nuova Capua lo ridussero in fortezza chiamandolo Berolassi o Vorlascio, nomi che stanno ad indicare rispettivamente edifizio rotondo e anfiteatro forte e munito. La contesa Capua fu rovinata nel '456 da Genserico, rifabbricata da Narsete, di nuovo demolita dai longobardi e definitivamente distrutta dai saraceni e dai Redelchi, gli abitanti fuggiti alla catastrofe si rifugiarono sul monte Palombaro alla destra del Volturno dove costruirono una città che chiamarono Sicopoli e che in breve tempo fu distrutta. Ma i guai per Capua non ebbero fine. Tutti, dai principi di Benevento e di Salerno, Atenolfo il grande e Pandolfo capo di ferro, Papa Nicolò II, Greci, Normanni, Longobardi, Saraceni, Goti, Napoletani, Amalfitani e Franchi la vollero città regia. Fu così quasi eletta metropoli di mezza Italia, per il suo vasto dominio, nel tempo in cui l'imperatore Ottone II aveva promesso il dominio greco in Calabria e in Puglia. Tutt’ oggi la città è racchiusa in un’ansa del fiume Volturno e anche se molte testimonianze storiche andarono perse sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale e in seguito al disastroso terremoto del 1980.

Da vedere

Chiesa S. Eligio - di impianto tardo duecentesco si affaccia sulla principale Piazza dei Giudici. Venne ristrutturata più volte nel corso dei secoli. La facciata (1747) è di notevole interesse architettonico e si inquadra nel periodo tardo-barocco napoletano, allorquando a Capua vennero a prestare la loro opera noti architetti e maestranze dalla capitale del regno. Il campanile su via Mazzocchi, eseguito ad elementi lapidei con paraste e cornici sporgenti, è di epoca rinascimentale, mentre all'interno della chiesa è notevole, tra l'altro, un artistico organo seicentesco.

Duomo - l'edificio religioso più importante della città medievale. Rimaneggiato piu volte, fu ricostruito dopo l'ultima guerra. E preceduto da un atrio a portico del XVIII con colonne dai capitelli del III. All'interno, Madonna e Santi, tela di Antonio Romano; cande­labro pasquale del XIII e Tesoro con materiale vario. Il campanile a torre è formato, in basso, da blocchi di epoca romana.

Museo Campano - ha sede nel Palazzo Anti­gnano, che ha un portale, molto caratteristico, e la scala esterna nel cortile in stile gotico-cata­lano. Riunisce un'importante sezione archeo­logica e una medievale e rinascimentale, note­vole perché raccoglie diversi busti provenienti dal distrutto castello di Federico II, importanti testimonianze della scultura del XIII.

Palazzo Dei Principi Normanni - noto anche come Castello delle Pietre, ne ri­mane solamente un torrione, costruito sino a metà altezza con blocchi provenienti dall'an­fiteatro.

Come arrivare

In auto: Autostrada A1, uscita Capua.

In aereo: Aeroporto di Napoli Capodichino.

In treno: Stazione Pignataro Maggiore.

Tipologie