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Caiazzo

Comune della Campania, in provincia di Caserta, con 5.969 abitanti. Il comune è a pochi chilometri da Caserta. Situato alla destra del Volturno, su di una propaggine in affaccio sulla piana del Monte Verna, nella valle del Rivo Tella, che corre ad est del Monte Maggiore, fra bassa e alta valle del Volturno.

Storia

Le origini di Caiazzo non si conoscono con sicurezza. Le sue origini, come tutte le città antichissime, sì perdono nella notte dei tempi. Caiazzo fu elevata a Diocesi nell' VIII secolo d. C. Qualche secolo dopo ebbe Stefano Minicillo come Vescovo, che, successivamente, elevato alla gloria degli Altari, divenne il Patrono della città e delle Diocesi. Ai Normanni si sostituirono gli Svevi e nel 1229 ospitò Federico II di Svevia e Pier della Vigna, Logoteca dell’imperatore, che fondò in Caiazzo la Corte dei Conti. Subentrati gli Angioini agli Svevi, Caiazzo fu donata alla famiglia Sanseverino, poi agli Origlia. Durante la dominazione Aragonese, il Re Alfonso donò la città a Lucrezia D’Alagno, sua favorita. Nel 1615 Caiazzo passò dai principi di Conca al Marchese Bardo Corsi. La famiglia Corsi tenne il feudo fino al 1836, quando vendettero molte terre e il Castello a Giuseppe Andrea De Angelis. Durante la dominazione Borbonica Caiazzo godè grossi benefici e, per fedeltà ai Borboni, nel 1860, si schierò contro i Garibaldini e negli scontri morì il capo dei Garibaldini Giovan Battista Cattabeni. Secondo il Menabrea, tesi sostenuta di recente dallo storico padovano Letterario Briguglio, l’incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II del 25 ottobre 1860, avvenne prima nei pressi di Caiazzo e poi a Teano. Durante la seconda guerra mondiale, in particolare dalla fine del 1942 al 1944, Caiazzo fu molto provata subendo continui bombardamenti ed incendi, con molti morti tra la popolazione.
Nell’ottobre del 1943, le truppe tedesche, in ritirata, seviziarono e massacrarono, in località “Montecarmignano”, ventidue persone tra cui bambini, donne e vecchi. Oggi il Comune di Caiazzo è gemellato con il comune di residenza del comandante della squadra che compì quel gesto efferato, che ogni anno viene commemorato insieme agli stessi concittadini dell'allora tenente delle SS Wolfang Lehnigk Emden, deceduto nel 2006.

Da vedere

Museo Kere - è nato nel 1997 per iniziativa dell'associazione omonima e dell'attuale direttore, il prof. Augusto Russo, che ha coordinato la raccolta di materiale generosamente offerto da contadini e abitanti del caiatino. Il museo, in pieno centro storico, custodisce un vasto patrimonio di tradizioni e di oggetti della vita contadina. L'allestimento si sviluppa su due piani, e in diverse sale. Al piano terra sono gli strumenti utilizzati per il lavoro dei campi. Una sala molto suggestiva è quella degli aratri, dove sono conservati attrezzi che recano il segno dell'uso e della fatica muscolare, sia di uomini sia di animali. Al piano superiore si trovano invece gli ambienti domestici. È perfettamente ricostruita una cucina, con il suo ambiente estremamente rustico e un arredamento essenziale costituito da poche, povere ma funzionali suppellettili. La sala successiva ospita la ricostruzione suggestiva e malinconica di una stanza da letto, essenziale, col letto dell'umile lavoratore della terra. Nell'archivio del museo sono custodite oltre 200 schede organizzate per tipologia, oltre 1000 fotografie, e un vasto patrimonio di questionari e interviste che saranno oggetto di una pubblicazione specifica su abitudini, attrezzature agricole, feste, riti propiziatori e scongiuri, canti popolari, filastrocche e formule magiche riguardanti le stagioni, i cicli produttivi, gli eventi della vita quotidiana.

Palazzo Mazziotti - è un palazzo monumetale di Napoli ubicato in Via Benedetto Croce. Venne costruito nel primo XIX secolo, durante il periodo di Dominazione francese, sulle preesistenti strutture secentesche del chiostro della Chiesa di San Francesco delle Monache. Di monumentale sono il cortile che riutilizza le arcate del chiostro e la scala in stile neoclassico.

Cattedrale - era un piccolo gioiello d'arte; mosaici, colonne di marmo, cupola adorna di figure bibliche tutto ciò ci fa pensare alle chiese di stile gotico, che secondo la tradizione era quello della nostra cattedrale. La Cattedrale risulta di una navata centrale, e due laterali, transetto, presbiterio. le navate sono divise da pilastri sui quali si elevano gli archi a tutto sesto. La navata centrale è coperta da volta a tutto sesto; la cupola si erge sugli archi che sono sorretti da quattro pilastri; in fondo alla navata centrale vi è il presbiterio, separato dal resto mediante una balaustrata. Le due navate laterali sono più basse e più strette sormontate da volte; in fondo ad esse vi sono, a destra la Cappella del SS.mo, a sinistra la sagrestia. Il quadro dell'Annunziata sull'altare maggiore della chiesa omonima, è dovuto al pannello di Francesco La Mura e fatto ad imitazione di quello che si trova nella chiesa dell'Annunziata a Napoli. 

Parrocchia di S. Pietro del Franco - e’chiamata così perché Landolfo Franco, uno dei Conti Longobardi, Governatore di Caiazzo, ne curò la fondazione prima del 1061. L’edificio risulta inserito in un lotto quadrato dalle dimensioni di diciotto metri e presenta uno sviluppo planimetrico a croce greca; lo spazio che risulta lasciato dai bracci in corrispondenza dei vertici del quadrato è destinato alle funzioni accessorie. Gli ambienti della Chiesa sono tutti delimitati superiormente da volte a botte ad eccezione della zona centrale della croce, dove è presente una cupola a sesto pieno sormontata da una lanterna cieca non visibile dall’interno. Alla Chiesa risulta annesso un imponente campanile.

Castello - che domina la città di Caiazzo, venne edificato sull’Arx (fortificazione romana) nel IX secolo dai Principi Longobardi. Teatro di tremende lotte tra i successori di Landone il Vecchio, secondo Conte assoluto di Capua nuova, fu occupato dapprima dal figlio Landone il Giovane, il quale fu costretto a cedere Caiazzo a Pandone. La cappella del Castello perse la sua integrità nel 1832 con le trasformazioni operate dal Marchese Americo Corsi. La Cappella, ad aula unica, presenta fino ad una certa altezza una zoccolatura che simula il marmo ed in fondo un altare con marmi policromi. L’attuale soffitto nasconde la struttura portante lignea di copertura. In due dipinti dell’ottocento di Eugenio Buono (1860-1948) e del caratino Vincenzo Severino, si può constatare che l’aspetto del Castello e del paesaggio circostante è rimasto invariato fino ad oggi, salvo la fitta vegetazione sul versante meridionale della collina, distrutta da un incendio. Questo pozzo è scavato in una massa di pietra calcarea, è di notevoli dimensioni ed è coperto da una forte e ben conservata volta.

Come arrivare

In auto: per raggiungere Caiazzo è necessario percorrere l'Autostrada Napoli - Roma, uscire allo svincolo di Capua e proseguire lungo la SS 264 fino al paese. La distanza da Napoli è di 50 km.

In treno: Caiazzo è servita dalla Ferrovia Alifana.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

Tipologie