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Marcheno

Il comune è situato nella regione Lombardia, in provincia di Brescia, con 4.096 abitanti, nella media Val Trompia.

Storia

In quel secolo e in quello successivo era Aleno il centro del comune, come testimoniano un estimo delle quadre del teriitorio bresciano del 1389 e un codice malatestiano del 1418. Il territorio di Marcheno fu abitato in tempi antichi. Lo dimostrano dei reperti individuati nel 1975, in località Rocca, sulla sponda sinistra del fiume Mella tra il capoluogo e Brozzo che risalivano alla prima età del ferro tra l’VIII e il VII secolo avanti Cristo. Dopo la caduta dell’impero romano, Marcheno si trovò sotto la giurisdizione della Pieve di S. Giorgio di Inzino, da cui ottenne l’autonomia verso la fine del XIV secolo. L’organizzazione amministrativa napoleonica sancì la fusione del comune di Cesovo con quello di Brozzo e la separazione di Brozzo e Marcheno in due Distretti diversi. Nel periodo della dominazione austriaca i due comuni tornarono a far parte dello stesso Distretto, ma furono nuovamente inseriti in mandamenti diversi dopo l’unificazione italiana. Nel 1927 la definitiva unificazione in uno stesso comune.

Da vedere

Il palazzo Trivellini di Brozzo - è del secolo XV. Insieme al palazzo Avogadro di zanano - come rileva Gaetano Panazza - è uno degli "esempi tipici di case private quattrocentesche in tutto il bresciano, nelle quali i motivi lombardi e veneti, forme gotiche e rinascimentali, e perfino qualche accenno nordico, confluiscono in un'unità degna di nota". Bonafemmina, moglie di Faustino Trivellini, è citata nell'iscrizione dipinta sulla lunetta del portico datata 1503 e raffigurante la Madonna col Bambino e Santi con i due committenti.

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo - fu fabbricata a partire dal 1650, consacrata nel 1685 ed ampliata nel coro oltre che nella navata centrale dal 1691 al 1700. Al secolo XVII appartengono i quadri della Madonna del Rosario e dei Misteri, di S. Girolamo, della Madonna col Bambino, S. Carlo e S. Giovannino. Risale al 1676 ed è firmata da Abramo Grisiani la pala col SS. Redentore, S. Carlo, S. Rocco, S. Antonio da Padova e S. Pietro da Verona .

La Cappella e il Santuario della "Madonnina" - l'edificio più antico è poco più di una santella e presenta decorazioni in stucco del '700 ed un affresco cinquecentesco raffigurante la Madonna col Bambino in trono e angeli musicanti. Il più ampio santuario, costruzione a pianta centrale, è stato costruito nei primi decenni del '600. Del '600 è l'Annunciazione che domina l'altare maggiore, mentre del '700 è il tondo con la Sacra Famiglia. Le pareti e la cupola della navata centrale, databili al 1720, sono di Domenico Voltolini e la Disputa di Gesù fra i Dottori nel Tempio è siglata dall'artista. La pala di quello che un tempo era l'unico altare laterale è datata 1721 e rappresenta S. Antonio Abate, S. Nicola da Tolentino che venera S. Anna con Maria Bambina e S. Calogero martire .

Chiesa di San Michele - venne consacrata nel 1522 e ristrutturata nel XVIII secolo. Del 1743 l'Incoronazione della Madonna affrescata nel medaglione che sovrasta la cappella maggiore. Nei due medaglioni della volta della navata sono riprodotti l'Adorazione dei Magi e l'Adorazione dei Pastori. Al di sopra dell'altare marmoreo del '700 è posta una pala seicentesca che riproduce San Michele che lotta contro gli angeli ribelli.

Come arrivare

In auto: dista 22 chilometri da Brescia.

Tipologie