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Magasa

Magasa è un piccolo comune di 189 abitanti della provincia di Brescia. Situato a circa 1000 metri di altezza, nel Parco dell'Alto Garda bresciano. È uno degli otto comuni membri della Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano di Gargnano. Il comune è ai confini con il Trentino - Alto Adige.

Storia

Magasa trae le sue origini da un insediamento degli Stoni e dei Galli Cenomani. Nel 1513 fu saccheggiata dai mercenari veneziani al comando del condottiero Scipioni Degli Ugoni di Salò e così pure nel 1526 dai capitani Babone, Giovanni e Ottaviano Naldi.  Molti i sacerdoti di Magasa che studiarono presso il seminario di Santa Giustina di Salò, tra questi monsignor Pietro Angelo Stefani che divenne Vicario Generale della diocesi di Brescia tra il 1804 e il 1806. Nella prima decade del luglio 1866, si accamparono i garibaldini del 2° Reggimento Volontari Italiani del tenente colonnello Pietro Spinazzi di Parma intenti all'Assedio del Forte d'Ampola in val di Ledro. Tra i personaggi illustri del paese si ricorda il professor don Giovanni Stefani, condiscepolo all'università di Padova, amico dei filosofi Antonio Rosmini di Rovereto e Nicolò Tommaseo, del Gioberti, di Gino Capponi e di Gustavo Cavour fratello del noto Camillo Benso; visse in Portogallo e nel 1848 assistette i feriti sulle barricate di Parigi ove vi morì nel 1880. Fino al 1918 Magasa faceva parte del Trentino e, quindi, dell'impero Austro - Ungarico. Dal 1928 al 1947 fu aggregato dall'amministrazione fascista al Comune di Valvestino. Fu Comune della provincia di Trento fino al 1934, dalla quale fu definitivamente separato per decisione dell'amministrazione podestarile locale e provinciale. Una prima bozza dello Statuto provinciale del Trentino del 1945 sosteneva: "Entro l’unità politica dello Stato Italiano il territorio delle Province di Trento e di Bolzano, del mandamento di Cortina d’Ampezzo e dei Comuni di Val d’Astico e di Val Vestino, in considerazione delle Sue particolari condizioni geografiche, economiche, storiche e linguistiche, viene costituito in circoscrizione autonoma con capoluogo a Trento e con la denominazione di Regione Tridentina". Sulla base di questi presupposti politici, nel 1948, il Comune di Valvestino chiedeva inutilmente la rianessione alla provincia trentina, difatti il 13 dicembre il consigliere provinciale Remo Defant in occasione della prima seduta del Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige, ricordava, in un suo intervento all'Assemblea, che vi erano popolazioni fuori dal territorio trentino che avevano espresso, in numerosissime riunioni, il desiderio di essere riannesse alla Regione.

Da vedere

La Chiesa di Sant'Antonio - l'altare maggiore ha una pregevole pala dedicata all'incoronazione della Vergine con San Giovanni Battista, Sant'Antonio abate e San Lorenzo ed è opera del pittore bresciano Francesco Savanni che la eseguì nel 1763 per incarico dell'abate magasino don Giovanni Maria Zeni. Un'altra pala presenta la Madonna del Rosario e fu dipinta dal pittore veronese Bartolomeo Zeni di Bardolino.

La Chiesa di San Lorenzo - fu edificata dai Longobardi sicuramente fu restaurata nel 1547.

La Chiesetta Alpina di Cima Rest - e stata consacrata alla Madonna della Neve, Patrona della Val Vestino.

Come arrivare

In auto: dista di Brescia 72 km.

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