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Maclodio

Maclodio è un comune di 1.232 abitanti della provincia di Brescia, ha una superficie di 5,1 chilometri quadrati per una densità abitativa di 241,57 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 107 metri sopra il livello del mare.

Storia

Le origini di Maclodio sono fatte risalire al periodo romano anche se la prima citazione ufficiale è contenuta in un documento che risale al 1087. Le bonifiche venivano effettuate incanalando le abbondanti acque risorgive del sottosuolo in una fitta ed organica rete di scolatoi, rogge, seriole scavate nel terreno le quali, solcandolo, lo prosciugavano modificandone visibilmente l’aspetto. Numerose sono ancora oggi le canalizzazioni esistenti che risalgono a quell’epoca anche se la moderna tecnologia ha provveduto ad arricchirle successivamente di chiuse, deviazioni e scambi che permettono l’irrigazione dei campi durante la stagione estiva. Non mancarono comunque i periodi di crisi ed impoverimento spesso legati a calamità naturali come carestie, siccità, scorribande Longobarde, Ungare e Lanzichenec - che e, non ultime, le pestilenze; a questo proposito segnaliamo come triste ricordo due piccoli cimiteri appena fuori dal comune di Maclodio, in cui furono sepolti i morti di due violentissime epidemie di peste e di colera che si abbatterono sulla zona intorno al 1600, interessando comunque tutta l’Italia del nord. Di particolare rilevanza storica fu lo scontro che avvenne a Maclodio il 12 ottobre 1427 fra le truppe veneziane, comandate da Francesco Bussone conte di Carmagnola e quelle milanesi capeggiate da Francesco Sforza e Carlo Malatesta, che si contesero a lungo tutta la fascia orientale della attuale Lombardia fino al fiume Po. Lo scontro si risolse con la vittoria delle truppe veneziane che, sempre al comando di Francesco Bussone, conquistarono successivamente anche Brescia e Bergamo assegnandone definitivamente la dipendenza al governo della Serenissima. Ed è evidentemente di questo periodo la fusione linguistica del dialetto locale esistente con espressioni, cadenze e ritmi tipici di Venezia, tali che ancora oggi sono elementi riscontrabili e presenti nel dialetto attualmente parlato. Maclodio fu annessa, dopo il passaggio di Napoleone e Garibaldi, alle repubbliche Cisalpina e Cispadana, ed al Lombardo - Veneto Austriaco entrando successivamente a far parte del Regno d’Italia per seguirne le sorti fino ai giorni nostri. Dal principio degli anni ‘70 in poi una moderata industrializzazione, introdotta in apposite aree del paese, ne ha permesso un ulteriore sviluppo offrendo lavoro ad un buon numero di suoi abitanti, occupati nei settori più diversi e cambiandone, nel contempo, l’aspetto originario.

Da vedere

Torre Calini - e un esempio di dimora padronale del ‘500 che ci indica, con l’eleganza della facciata, la leggerezza delle volte, la perfetta geometria dei volumi interni e la luminosità della corte, come una fioritura economica e culturale abbia investito queste terre dal Rinascimento in poi. La costruzione ospita anche una cappella del ‘700, una torre di probabile origine medioevale e una grandiosa corte rustica.

Il Castello Chizzola - ricostruito dai Chizzola subito dopo la battaglia perché semidistrutto, è nato con funzioni di difesa ed è costituito da due corpi distinti: una torre cinquecentesca ed una dimora padronale a pianta rettangolare, tuttora circondata da un fossato con tipico ponte e portale d’ingresso.

La Chiesa Parrocchiale di S. Zenone - fu rimaneggiata nel ‘700. E’ affiancata dal campanile della seconda metà del ‘600. All’interno un organo della prima metà del XIX secolo.

Come arrivare

In auto: partendo da Brescia e percorrendo la statale 235 in direzione Orzinuovi - Soncino - Crema per circa 16 chilometri, e dista da Orzinuovi circa 15 chilometri.

In aereo: l’aeroporto più vicino è quello di Brescia - Montichiari.

Tipologie