Italynet

Hotel Gardone Val Trompia, Agriturismo Gardone Val Trompia, Bed and Breakfast Gardone Val Trompia

Italia

ricerca

Gardone Val Trompia

Gardone Val Trompia è un comune di 10.936 abitanti della provincia di Brescia, nella media Val Trompia. Sorge a 332 metri sopra il livello del mare.

Storia

Il nome Gardone deriva dal tardo latino "garda", in gotico "warda", ovvero "posto di guardia": l'esistenza di un'antica fortificazione è provata da una pergamena del 1317. Il Comune di Gardone Val Trompia è un importante ed antico centro armiero della Val Trompia sulla destra del fiume Mella, le cui acque hanno azionato nel corso dei secoli i magli atti alla lavorazione del ferro, garantendo sviluppo e prosperità alla valle. Fece parte della Repubblica di Venezia dal 1427, ottenendo nel 1440 ampie autonomie insieme con gli altri centri della valle. Durante la Repubblica Cisalpina fu capoluogo del Cantone del Mella, coestensivo con la Val Trompia. Se per la Val Canonica e la Val Sabbia passavano le vie di comunicazione tra la Pianura Padana ed i paesi d’oltralpe, la Val Trompia bloccata alle spalle di S. Colombano, dal Maniva, fin dalle epoche antiche fu regno di cacciatori e di minatori pur se vide fino al secolo scorso un intenso traffico di viaggiatori, truppe e mercanti che la percorrevano diretti, attraverso il Passo del Colle di San Zeno, che da Pezzaze scende a Pisogne, al Sebino ed ai territori camuni. La preistoria “gardonese” e le testimonianze che possono documentare un insediamento umano nel territorio compreso negli attuali confini del comune di Gardone, risalgono alle ultime fasi del neolitico epoca in cui i nostri antenati erano ormai cacciatori tanto abili da spingersi per le loro imprese in alta montagna dove, probabilmente, piantavano campi stagionali dimostrando estrema capacità di adattamento all’ambiente d’alta quota. La dominazione romana dà inizio però allo sviluppo di una fiorente economia che si accompagna al rispetto che Roma riserva ai culti indigeni. Di notevole importanza i reperti lapidari e di are votive che testimoniano il permanere in Valle di culti indigeni anche dopo il trionfo delle armi romane. Si ricorderanno quattro iscrizioni votive dedicate a Mercurio, Minerva, Tullino e al Genio del Popolo ed una, perduta, alle Ninfe.

Da vedere

BASILICA E CONVENTO DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI - è un magnifico esempio di complesso monastico tra i meglio conservati. Nel suo interno vi sono numerosi affreschi e una copia del polittico del Moretto le cui tavole originali sono state rimosse durante il periodo napoleonico e conservate al museo del Louvre.

VILLA MUTTI BERNARDELLI - un esempio notevole di dimora patrizia munita di vasto parco. Possiede saloni decorati in stile Barocco con alcune lunette del Mozzoni; notevole è un bassorilievo rappresentante la Natività conservato nella cappella privata del piano terra.

PALAZZO CHINELLI RAMPINELLI - ospita decorazioni in stile barocco e saloni affrescati dal Mozzoni nel 1930; notevole il cortile con fontana monumentale

SANTUARIO DI SAN ROCCO - conservava originariamente un dipinto votivo dedicato alla Madonna del popolo.

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL CASTELLO - edificato su una precedente santella a protezione dei viandanti, nel luogo ospitante l’antico lazzaretto. Al suo interno graziosi motivi decorativi. Il sagrato ospita una frequentatissima fiera che si tiene nel mese di Settembre.

CHIESA PARROCCHIALE DI SAN MARTINO - e stata ricostruita nel 1779, è dotata di vari e pregiati arredi, tra i quali una cinquecentesca Madonna lignea.

CHIESA PARROCHIALE DI SAN MARCO  - l'edificio, infatti, sorse su una primitiva cappella, oggetto poi di più rifacimenti nel corso dei secoli  All'interno si possono ammirare dipinti di scuola veneta e bresciana del '600 e del '700, annoverando l'intervento di artisti come Francesco Paglia Antonio Gandino, Francesco Lorenzi. Inoltre ci sono sculture lignee degli Zamara di Chiari; l'organo era originariamente un Antegnati.

Come arrivare

In auto: è situato nella media Valle Trompia,18 km a Nord di Brescia.

Tipologie