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Cigole

Cigole è un comune di 1.617 abitanti della provincia di Brescia, ha una superficie di 9,9 chilometri quadrati per una densità abitativa di 153,74 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 57 metri sopra il livello del mare.

Storia

Le origini dell'abitato sono fatte risalire al XII secolo quando il nome è attestato nella forma "Ceole" e, forse derivante dalle "celle" del convento di Sant'Eufemia della Fonte, che ebbe in possesso l'abitato fino al XV secolo. Il nome è attestato successivamente come "Cigolis", "Zigoli" e infine nell'attuale Cigole, a partire dal XVII secolo. Poco discosto dal corso fluviale del Mella e felicemente collocato nella ricca e verdeggiante Bassa Bresciana, l’abitato di Cigole conserva rilevanti testimonianze del suo passato. In anno 1432 il paese entrò a far parte del ducato di Milano e nel 1511 venne dato in feudo a Tommaso Cigola, scudiero del re Luigi XIII di Francia. Nel 1628 il feudo passò tramite matrimonio ai Luzzago. Fra esse quella derivante dalla contrazione latina di Ceolae in Cellulae, nel significato di celle monastiche. In età medievale i monasteri possedevano vastissimi territori. Ad avvalorare la derivazione del nome alla presenza monastica vi è anche il titolo della parrocchiale: S.Martino. Non a caso S.Martino di Tours è il patrono del monachesimo. Eppure di quella secolare presenza non vi sono resti. A Cigole gran parte della proprietà terriera apparteneva ai monaci di S.Eufemia della Fonte, che la tennero fino a quattrocento inoltrato. È dalla dissolvenza delle immense propietà dei monasteri che l’antica nobiltà bresciana trasse grandi benefici.

Da vedere

Il castello - la costruzione risale probabilmente al XIII secolo. Era separato dal paese per mezzo di un ampio fossato, superato da un ponte protetto da una torre, unica parte oggi rimasta.

Palazzo Cigola - Martinoni - sorse a partire dal XVI secolo, inizialmente come casa - torre. Il corpo di fabbrica centrale, ampliato alla fine del XVII, comprende un porticato a sette arcate su colonne. L'ala occidentale, si deve ad un intervento della seconda metà del XVIII secolo, attribuito a Giovanni Donegani. A lato sorse nel 1835 una filanda

Parrocchiale di San Martino - l'attuale edificio sorse di fronte al palazzo al posto di un altro più antico a partire dalla fine del XVI secolo ed è stato attribuito alla famiglia di capimastri degli Avanzo. L'interno, a navata unica comprende un altare maggiore marmoreo del XVIII secolo e quattro altari laterali.

Chiesa di San Pietro - fu eretta negli anni 1534 - 1539. Agli inizi del XIX secolo è ricordata come "oratorio della Madonna di San Pietro" e quindi "chiesa della Beatissma Vergine Maria detta di San Pietro in campagna" e vi si era sviluppato un culto popolare della Vergine: in particolare vi si celebravano messe per chiedere la fine della siccità.

Chiesa di San Rocco - la attestazione dell'esistenza di questa chiesa risale al 1565. Si trova sulla piazza principale ed è attualmente in cattivo stato.

Cappella della Valbruna - si trova poco fuori dal centro abitato, in direzione di Manerbio e una croce in marmo riporta la data del 1798 e la direzione verso la cappella presso la cascina Cilindro, dedicata ai "morti di Valbruna". All'interno un affresco riporta un episodio seicentesco con un certo "Moniga" che provvede alla sepoltura dei morti di peste.

Economia

L'economia del paese è tradizionalmente basata sull'agricoltura ed è praticato anche l'allevamento. La classificazione come zona depressa ha favorito la creazione di piccole attività industriali in campo tessile, che hanno impiegato soprattutto manodopera femminile. Recentemente sono sorte alcune attività artigianali. Alcuni dei residenti lavorano nei vicini comuni industriali di Manerbio, Verolanuova e Pavone del Mella.

Come arrivare

In auto: percorrendo la Statale 42 fra Breno e Edolo, si raggiunge la località Badetto di Ceto, a 6 km da Breno e 24 km da Edolo. Si svolta al bivio raggiungendo a Cigolo.

Tipologie