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Cedegolo

Cedegolo è un comune di 1.263 abitanti della provincia di Brescia, nella Media Val Camonica. Ha una superficie di 11,7 chilometri quadrati per una densità abitativa di 107,95 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 413 metri sopra il livello del mare.

Storia

Cedegolo molte sono le etimologie che sono giunte fino a noi e che vengono attribuite al nome Cedegolo: per esempio da "Caedo - taglio di piante, oppure da "Caesae" - bosco ceduo. Oggi peraltro ridimensionata, è testimoniata dai palazzi presenti sul territorio comunale: la Casa Panzerini e la Casa Simoncini. Mentre Grevo fu un centro importante già nel Medioevo, per poi caratterizzarsi come centro agricolo, la documentazione storica su Cedegolo è reperibile a partire dal XIV sec., al tempo delle prime Signorie, quando il paese apparteneva alla Contea di Cimbergo della famiglia guelfa degli Antonioli di Grevo. Nel secolo XV la Signoria passò ai Federici, poi ai Conti di Cemmo, quindi ai Visconti di Milano. Infine, come il resto della Valle, Cedegolo si assoggettò al dominio della Serenissima Repubblica di Venezia che, l'11 Febbraio 1441, cedette la Contea di Cimbergo al Conte Paride di Lodrone per le benemerenze da lui acquistate nella lotta contro i Visconti. In questo periodo il passaggio delle Compagnie di Ventura arrecò gravi danni materiali e morali al paese, privo di difesa essendo sprovvisto di rocche o di castelli data la sua posizione allungata sul fondovalle. Durante il XVIII secolo Cedegolo attraversò una fase di floridezza sia per quanto riguarda il commercio e l'industria, sia per ciò che concerne le scienze e l'agricoltura. Quel periodo fu funestato dalle due terribili alluvioni del 3 Agosto 1755 e dell'11 Settembre 1772, i cui rovinosi effetti per l'abitato troviamo annotati nei manoscritti parrocchiali. Alla fine del secolo, con la caduta della Serenissima ad opera della Francia repubblicana di Napoleone Bonaparte, Cedegolo conobbe trambusti e scorrerie, razzie e lotte in quanto campo di battaglia a causa della sua posizione geografica. Il 16 Ottobre 1797 Napoleone cedette all'Austria Venezia e tutta la terraferma fino all'Oglio, per poi incorporare, un mese più tardi, la provincia di Brescia alla Repubblica Cisalpina. La sconfitta napoleonica, seguita dalla Pace di Parigi del 1814, determinò il passaggio della Valle Camonica sotto il dominio dell'Impero Austriaco. Fra il 1815 ed il 1817 si verificò una tremenda carestia, seguita da un imponente sviluppo agricolo, garantito dall'intraprendenza, fra gli altri, di Nazaro Panzerini, membro della famiglia cedegolese più abbiente, il quale coprì i suoi cospicui possedimenti terrieri con castagni, gelso e boschi cedui. Durante la Grande Guerra, la Valle Camonica fu zona di confine, ed a Cedegolo vennero allestiti un grande accampamento di soldati ed un ospedale da campo. La seconda guerra mondiale fu portatrice di morte, fame e disperazione: dopo l'occupazione tedesca, improvvisi rastrellamenti notturni sconvolsero il paese, e l'incendio della vicina Cevo il 3 Luglio 1944 da parte dei fascisti costituisce un triste monito per la resistenza camuna. A questo quadro davvero desolante cercò di porre rimedio il Consorzio dei Comuni valligiani, creato nel 1953 per promuovere lo sviluppo delle risorse locali. La terribile alluvione del 1960 distrusse numerose abitazioni ed asportò il manto stradale a nord del paese. Nella prima metà degli anni '90, la chiusura dello stabilimento dell'Union Carbide di Forno Allione si è ripercossa negativamente sul paese, sia in termini occupazionali che per l'attività commerciale in genere.

Da vedere

Chiesa parrocchiale di San Girolamo a Cedegolo - è da visitare, oltre che per il bel portale, anche per l'ancona sull'altare maggiore, opera di Pietro Ramus. Gli affreschi sono di A. Capello.

Chiesa parrocchiale di San Filastrio a Grevo - dedicata al settimo Vescovo di Brescia, ha tre altari marmorei, col palio ornato di statue, e contiene opere pregevoli dei marmorari di Rezzato.

Chiesa di San Floriano a Grevo - è posta a sud dell'abitato di Grevo, sopra l'invaso della centrale idroelettrica di San Fiorano. E stata edificata verso la fine del 1600 sui ruderi di un precedente edificio in stile romanico.

Ex Centrale Elettrica Bresciana - costruita nel 1909 su progetto dell'ingegnere bresciano Egidio Dabbeni, si compone di tre blocchi volumetrici distinti in calcestruzzo armato appoggiato su poderosi muri perimetrali. Dismessa nel 1963, è stata individuata quale edificio idoneo ad ospitare il Museo dell'industria idroelettrica.

Casa Panzerini - è un fabbricato realizzato nel 1630, con un notevole valore storico e artistico, donato al Comune nel 1978 dall'erede della famiglia Panzerini. E' attualmente in atto un progetto di sistemazione e restauro dell'edificio, che ospiterà la Biblioteca comunale e un Centro culturale.

Come arrivare

In auto: sulla Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola. Dal lato settentrionale dell'abitato si diparte la strada provinciale per la Val Saviore che porta ad Andrista, Fresine, Cevo e Saviore dell'Adamello.

In treno: la stazione si trova in realtà in comune di Sellero, ai piedi dell'abiato di Novelle, sulla sponda occidentale del fiume Oglio.

Tipologie