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Brescia

E un comune in regione Lombardia, ha poco meno di centonovantamila abitanti. Il territorio cittadino è in maggior parte pianeggiante anche se, poco distanti dallo stesso, iniziano le pendici delle Prealpi Lombarde, quasi praticamente inglobate, con il passare del tempo, dalla città in rapida epansione.

Storia

Il toponimo Brescia appare inizialmente su trattati veneti e nasce dalla probabile venetizzazione del lombardo Brèsa, a sua volta derivante dal longobardo Brexia, che a sua volta trae origine dal nome romano della città, denominata da Augusto come colonia civica Augusta Brixia. Durante il Rinascimento Brescia ha dato i natali ad alcuni pittori fra i più illustri del periodo: Bonifacio Bembo, Andrea Piccinelli detto il Brescianino, Alessandro Bonvicino detto Moretto da Brescia, Girolamo di Romano detto il Romanino e Gian Gerolamo Savoldo. Brescia è la città dell'insigne giurista e politico Giuseppe Zanardelli. Egli fu ministro del primo governo di sinistra dell'Italia Unita ed autore dell'importante Codice Penale, che prende il suo nome, che sostituì quello sardo. La leggenda narra che la meravigliosa fabbrica rinascimentale di Santa Maria dei Miracoli, sia nata per proteggere l'affresco, ritenuto miracoloso, di una Madonna col Bambino posta sulla parete di una casa privata. Brescia è la città della birra Wuhrer, la birra di produzione industriale più antica d'Italia.

Da vedere

La Piazza della Loggia - l'edificio principale è "la Loggia", oggi palazzo del Comune, iniziato nel 1492 sotto la direzione di Filippino de' Grassi. Il lato meridionale è definito dalla cortina del "Monte di Pietà". Per proteggere le botteghe in legno sulla sinistra della piazza dai frequenti incendi, nel 14° sec. è stata costruita una parete in muratura utilizzando anche pietre di origine romana ritrovate negli scavi per le fondamenta.

La Piazza della Vittoria - realizzato negli anni '30 del XX secolo che si ispira a quella parte del razionalismo in architettura di ispirazione fascista tipica dell'architetto Piacentini. Qui furono edificati i nuovi edifici che attualmente ospitano, tra l'altro, la sede centrale delle Poste, alcune importanti banche e il parcheggio sotterraneo per auto più centrale della città.

Il Monastero di S. Salvatore o di S. Giulia - è un esempio dell'architettura altomedioevale dell'Italia settentrionale; il complesso è inoltre sede del Museo della città all'interno del quale si possono trovare numerose opere d'arte della storia bresciana, fra cui la Vittoria Alata e la Croce di Desiderio. Il monastero fu il rifugio di Ermengarda, figlia del Re longobardo Desiderio, ripudiata da Carlo Magno prima della sua discesa nella penisola ed è, per questo motivo, anche un'ambientazione dell'Adelchi di Alessandro Manzoni.

La facciata di S. Maria dei Miracoli - modestissima cappella a protezione dell'affresco della Madonna col Bambino vien sostituita da un sacello marmoreo, la parte centrale dell'attuale facciata, con finissime decorazioni a bassorilievo, cui attorno al 1500 si aggiunge il peristilio: 16 scultori collaborano alle decorazioni interne ed esterne, tra cui il nipote Antonio della Porta da Osteno, detto il Tamagnino. La chiesa subì gravi danni durante il bombardamento di Brescia della Seconda Guerra Mondiale e dovette, in pratica, essere completamente ricostruita: solo la facciata si salvò grazie ad un robusto paramento di legno costruito attorno ad essa proprio per proteggerla dal bombardamento, visibile chiaramente in alcune bellissime foto dell'epoca.

La chiesa dei Santi Nazaro e Celso - la pala d'altare è il "Polittico Averoldi" di Tiziano Vecellio. La facciata è in perfetto stie neoclassico ed è adornata da numerose statue maromoree di pregevole fattura, anche se la sua posizione lungo lo stretto Corso G. Matteotti ne sacrifica in parte l'effettiva maestosità. Per grado di importanza, si colloca al secondo posto dopo il Duomo.

La chiesa di San Clemente - con molti dipinti di Alessandro Bonvicino, detto Moretto, la cui posizione fra i silenziosi vicoli della Brescia romana ne valorizza notevolmente la sacralità e la spiritualità.

Museo diocesano di Brescia - dell'iniziativa si fece carico Monsignore Angelo Pietrobelli, il quale individuò nel chiostro maggiore di San Giuseppe una sede prestigiosa ed adeguata. Lungo e complesso è stato il processo di acquisizione della proprietà da parte della Diocesi di Brescia, risolto con un'apposita legge parlamentare. Il 21 aprile 1988, il Vescovo di Brescia Monsignore Bruno Foresti sostituì il precedente Statuto con uno nuovo, in cui si stabilisce che, oltre al recupero e alla conservazione di opere d'arte e di materiali della Diocesi minacciati di rovina e di dispersione, sono finalità del museo anche attività di restauro, iniziative culturali e animazioni didattiche. Sempre grazie al Vescovo Foresti, il chiostro maggiore di San Giuseppe venne totalmente restaurato.

Museo di Santa Giulia - si trova in Via dei Musei lungo l'antico decumano massimo nel cuore della Brixia romana. È ospitato all'interno del monastero di Santa Giulia fatto erigere per volere di Re Desiderio in epoca Longobarda. La zona sottostante al Museo è ricca di reperti archeologici di varie epoche, in maggioranza appartenenti a epoca romana, molto ben conservati e custoditi in una moderna struttura rispettosa dei reperti.

Pinacoteca Tosio Martinengo - risale al 1851 e aveva sede nel Palazzo Tosio ed era costituita dalle collezioni artistiche del conte Paolo Tosio e da altri dipinti e oggetti provenienti da chiese soppresse o edifici distrutti. Successivamente, nel 1884 il conte Leopardo Martinengo da Barco fece dono al Comune del suo palazzo nonché della propria biblioteca e delle sue collezioni scientifiche e d'arte; nel palazzo Martinengo da Barco venne quindi trasferita anche la collezione Tosio. La pinacoteca venne inaugurata nel 1908 e si arricchì successivamente di altri lasciti e acquisizioni. La ricca sezione disegni e stampe custodisce la grande collezione Fè d'Ostiani di dipinti giapponesi e cinesi su carta e seta.

Museo delle armi Luigi Marzoli - si trova nel Mastio Visconteo del Castello della città di Brescia, espone una delle più ricche e storicamente interessanti raccolte di armi antiche d'Europa. Le armi, fra le quali sono presenti alcuni rari esemplari di eccelsa fattura tecnica e artistica, sia da fuoco che bianche, sono state sistemate in locali appositamente recuperati e restaurati del Mastio del Castello di Brescia che per la sua struttura rappresenta una coerente cornice storica e contribusce a esaltare quel ricordo di antico che le armi stesse emanano.

Capitolium - il Capitolium o Tempio Capitolino è un tempio romano situato a Brescia, l'antica Brixia. La costruzione dell'edificio è da attribuire a Vespasiano, tra il 73 e il 74. La sua "paternità" è confermata dalla scritta originale riportata sul frontone. Il tempio venne realizzato sopra un precedente tempio repubblicano e la sua edificazione si deve alla vittoria dell'Imperatore sul generale Vitellio, nella pianura tra Goito e Cremona. Delle antiche colonne solamente una è ancora presente completamente integra per tutta la sua lunghezza, ovvero la prima a sinistra, ben riconoscibile perché interamente bianca e non completata dai mattoni. Questa colonna era inoltre l'unico resto che affiorava ai primi dell'Ottocento, quando la zona non era ancora stata indagata archeologicamente, tanto che la sua sommità veniva utilizzata come tavolino nel giradino sul retro di un piccolo caffè sorto in quel punto.

Come arrivare

In aereo: l'aeroporto di Brescia - Montichiari.

In treno: linea ferroviaria Milano - Venezia e la stazione di Brescia.

In auto: attraverso dalla Strada Statale 11 Padana Superiore ed era punto di partenza della Strada Statale 510 Sebina Orientale, della 235 di Orzinuovi, della 236 Goitese, della 237 del Caffaro e della 345 delle Tre Valli.

Tipologie