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Borno

E un omune montano in provincia di Brescia con più di duemilasettecento abitanti. Il comune è ai confini con la provincia di Bergamo. E situato nella Val Camonica, più precisamente in una conca nell’altopiano di Borno, si trova ad un’altitudine compresa fra i 600 e i 2.500 metri sul livello del mare, e comprende due centri abitati: Borno e Paline.

Storia

Le origini dell'abitato di Borno si perdono nella notte dei tempi; infatti numerosi ritrovamenti di incisioni rupestri, massi istoriati, punte di freccia e resti di suppellettili dimostrano come in epoca preistorica l'altopiano fosse già popolato e fittamente percorso. L'etimologia del nome Borno è quanto mai incerta, e numerose sono le ipotesi: potrebbe derivare da "Born", risalto di roccia, o dal gallicocenomane Burnich, o da burna, o addirittura dal nome proprio Burnius. Dopo gli anni bui delle invasioni barbariche, "Burnus", come viene chiamata in un antico documento, è assegnata nel 774 da Carlo Magno al monastero di Tours. Dall'anno Mille vi furono secolari contenziosi con gli abitati limitrofi allo scopo di stabilire i confini, segnatamente con la Val di Scalve, contrasto che verrà risolto solo nel 1682. Importanti per l'economia del paese furono le investiture vescovili, con le relative concessioni, che avvennero a partire dal XII secolo. La seconda metà dell'800 venne caratterizzata da una massiccia emigrazione diretta soprattutto verso i Paesi sudamericani. Nel nostro secolo, oltre al tributo di morti chiesto dalle due Guerre Mondiali e dalla costruzione, ultimata nel 1923, della strada carrozzabile Malegno - Borno, è da ricordare la separazione delle frazioni di Piano, Cogno e Annunciata, che dal 1962 sono andate a costituire il nuovo comune di Piancogno.

Da vedere

Torre dei Re o di Via Gorizia - la costruzione all'interno di due abitazioni del medesimo caseggiato sito in Via Gorizia, potrebbe essere effettivamente quanto resta di una antica torre, ma ciò non può essere affermato con sicurezza. La facciata, posta a nord del lungo caseggiato, si presenta come una serie di muri contigui che, per l'utilizzo dello stesso tipo di pietrame e della medesima tecnica costruttiva, appare come un muraglione uniforme. È ipotizzabile che questa parte centrale costituisse una torre difensiva, visto che è posta su un dosso roccioso sottostante lo spiazzo che, prima dell'attuale parrocchiale, ospitava la cappella di S. Martino da cui dominava tutta la vallata sud d'ingresso al paese.

Torre dei Pagà - nel tratto iniziale di Via Vittorio Veneto, un tempo Via Toresela, nella seconda metà degli anni '80, dopo una completa demolizione e rifacimento ex novo, si è tramutata in un falso storico e architettonico. Il lato nord, che si affaccia su Via Veneto, presenta a piano terra una vetrina espositiva, al primo piano due finestre e una terza finestra al secondo piano. Un'altra vetrina e due finestre, una per piano, sono state ricavate anche sul lato sud, opposto a quello stradale.

Torre dei Barète - in origine la struttura sorgeva isolata, solo più tardi si sono addossati altri corpi di fabbrica, tuttavia trovandosi proprio di fronte alla torre dei Sagrestà poteva costituire parte del sistema difensivo all'ingresso del paese o addirittura una delle difese della porta d'ingresso. All'interno le pietre sono squadrate, grandi e l'angolo è a bisello, mentre all'esterno il muro che da su via Vittorio Veneto ha pietre grezze e sbozzate con il metodo a ribassino solo agli angoli.

Torre degli Agnellini - è ubicata nel centro storico in una posizione di mezza costa e su terreno in declivio. È incorporata nella casa dei Romalge che si trova anch'essa in posizione strategica in quanto controlla le due vie sopra menzionate. Costruita in epoca medioevale XII-XIII secolo, faceva parte del sistema difensivo del paese e si collegava al borgo del "castello".

La Chiesa Parrocchiale di San Fermo - fu ricostruita come ex voto di un tale Beccagutti da Edolo, per scampato pericolo, su una precedente Cappellina ed è stata restaurata nel 1917. Sorge su un'altura delle pendici della Corna S. Fermo.

La Chiesa Parrocchiale di Sant' Antonio - è un piccolo edificio che sorge a sud della parrocchiale, ai lati del vasto sagrato. Ha un bel portichetto ed è a pianta irregolare.

La Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista - fu costruita su un colle roccioso che si erge in centro al paese, dominante dall'alto tutte le case. Ricostruita, fra il 1771 e il 1781 su disegno del capomastro Pietrantonio Ceti di Milano, sulle vestigia della chiesa precedente, dopo una ricostruzione parziale eseguita dal capomastro Girolamo Cattaneo. L'edificio è di stile tardo barocco e la facciata è adornata con marmi policromi, stucchi di Martino Pasquelli di Milano e da affreschi.

Come arrivare

In auto: l'altopiano su cui sorge Borno è servito dalla strada provinciale che si stacca dall'ex SS 345 a Malegno e risale i fianchi della valle con percorso agevole ma tortuoso, passando Ossimo Inferiore.

Tipologie