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Granarolo dell'Emilia

Comune dell' Emilia-Romagna, in provincia di Bologna, con  8.672 abitanti. Il territorio comunale confina con quello di Bologna. Granarolo dell`Emilia ha una superficie di 34,4 chilometri quadrati. Sorge a 28 metri sopra il livello del mare.

Storia

L’origine del nome affonda le sue radici etimologiche nelle parole latine granarius, granarium e granariolus, usate per indicare una terra dove si produceva grano. E romani sono i reperti archeologici rinvenuti a Cadriano; oltre alla centuriazione del territorio, ancora visibile, e ai numerosi toponimi latini che molto probabilmente sono all’origine dei nomi, non solo del capoluogo, ma anche delle attuali frazioni del comune. Altri ritrovamenti rivelano, addirittura, la presenza sul territorio di popolazioni ancora più antiche. Sono stati rintracciati reperti ascrivibili con sicurezza all’età gallica che, sovrapponendosi in certi casi a precedenti insediamenti etruschi, si dislocano lungo la direttrice commerciale verso Spina, il Norditalia e l’Europa centro settentrionale. Si dimostra, in questo modo, che la zona del Granarolese fu interessata da un fluire di scambi commerciali a lungo e lunghissimo raggio, che avrà sicuramente contribuito al mantenimento di buone condizioni economiche e culturali nelle comunità che vi erano insediate. Si narra che il 4 maggio del 1252 a Viadagola, dall’unione di una bella contadina indigena e Re Enzo di Svevia, sia nato il capostipite della famiglia Bentivoglio, che dominerà Bologna nel XV secolo. E a Viadagola, presso una villa settecentesca, si trovava la sede del Comune denominato fino al 1876 di “Viadagola”. Il primo sindaco del Comune di Viadagola fu Lodovico Gherardi, al quale succedette Francesco Nanetti, che rimase in carica dal 1863 al 1865. Nel 1860 il municipio trovò la sua collocazione definitiva a Granarolo dell’Emilia.

Da vedere

Chiesa parrocchiale di S. Vitale - ricostruita nel 1682, che conserva un S. Girolamo attribuito al Guercino.

Le ville - oltre alla residenza di campagna dell'insigne esploratore Pellegrino Matteucci a Granarolo, sul territorio vi sono numerose ville settecentesche di notevole interesse architettonico, quali: Villa Boncompagni Dal Ferro ora Evangelisti in via Viadagola; Villa Mignani Boselli, anticamente Giovannini, che fu di proprieta' nell'800 dello statista bolognese Marco Minghetti, in localita' Cadriano; Villa Bassi detta del Marchesino, nel Capoluogo; Villa Amelia ora Sapori in localita' Fibbia; Villa Mareschi ora Villani Emma, in localita' Lovoleto, caratterizzata dal doppio filare di querce secolari, lungo circa 1 Km, che orna il viale principale che conduce alla villa; Villa Lagorio a Lovoleto; Villa Montanari, a Quarto Inferiore.

Edifici religiosi - gli attuali edifici delle cinque chiese parrocchiali, una per ogni frazione del comune, risalgono ai secoli XVIII-XIX. Forse la piu' notevole per stile e affreschi e' la Chiesa di San Mamante a Lovoleto. Oltre alle chiese, il territorio e' caratterizzato per i tipici oratori di campagna. I piu' importanti sono nel capoluogo, a Lovoleto e a Cadriano.

Come arrivare

In auto: dall'A13 uscita Bologna Interporto svoltare a sinistra sulla SP3 Trasversale di Pianura fino all'uscita per Granarolo dell'Emilia.

In treno: linea ferroviaria Bologna - Milano.

In aereo: aeroporto di Bologna.

Tipologie