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Granaglione

Comune dell' Emilia-Romagna, in provincia di Bologna, con 2.276 abitanti e ha una superficie di 39,6 chilometri quadrati. Sorge a 493 metri sopra il livello del mare. II territorio si estende in gran parte sulle pendici scoscese delle montagne che coronano la Valle del Reno verso occidente, distendendosi in alture meno tormentate solo nella zona di Borgo Capanne, Varano, Madognana, dove gli ultimi contrafforti del Monte di Granaglione digradano più dolcemente verso Porretta.  Il territorio comunale di Granaglione confina con quello di Pistoia.

Storia

L'etimologia proposta si adatta certamente alla collocazione geografica del paese, che dall'alto dei suoi 800 metri domina una vasta parte della Valle del reno, e si collega, altresì, alle origini storiche di questi insediamenti di confine, che dipesero civilmente, fino al 1219, da Pistoia, forte centro longobardo e poi comune in perenne lotta con i Bolognesi. Ancora il Benati identifica un centro amministrativo e militare longobardo della Valle del  Reno nel paese di Stagno. Lo stesso territorio e quello di Granaglione, dipendevano però dal Vescovo di Bologna, ed avevano nella Pieve di Succida, dedicata a S. Giovanni Battista, il loro centro più importante, con un vasto numero di parrocchie e territori dipendenti. Alcuni resti dell'impianto dell'abside romanica ed il ritrovamento nello stesso luogo, dietro l’attuale chiesa, di numerose monete imperiali romane bizantine, fanno risalire almeno al 1000 la costruzione dell'edificio sacro e ad un periodo precedente la La frequentazione del luogo, posto in posizione panoramica a pochi chilometri dal fondovalle del Reno Succida, o Capanne, e Granaglione furono poi fusi dai Bolognesi in un unico comune, al quale si aggiunsero le VilIe di Boschi e Lùstrola, il cui Governo era concentrato nelle mani di poche famiglie fra le più ricche ed importanti delle comunità, i cosidetti antichi originari.

Da vedere

PONTE DELLA VENTURINA - quota mt 402, nonostante sia il più grosso ed importante centro abitato del Comune di Granaglione. Ponte della Venturina è tutt'oggi paese di confine tra Emilia-Romagna e Toscana ma anche nei secoli scorsi lo fu; essa infatti separò Granducato di Toscana e Stato Pontificio e, in località Castellina, dal Seicento trovò collocazione la dogana pontificia, a poca distanza da quella granducale del ponte di Teglia. Con l'apertura della nuova strada Porrettana a metà dell'Ottocento, i traffici si spostarono sul versante sinistro del Reno e in pratica divenne necessario costruire le due nuove dogane di Valdibura di Pavana e di Ponte della Venturina. Ecco come si presentavano in due immagini di qualche anno fa; la prima è relativa alla dogana pontificia mentre la seconda si riferisce a quella granducale.

BORGO CAPANNE - ha origini antichissime come del resto anche il nome che porta. Infatti nell’antichita’ le Capanne si chiamavano Succida, un termine che deriva dal latino succidere che significa tagliare. Si narra che questa zona fosse ricoperta da una folta boscaglia e che fu tagliata per ricavare pascoli per il bestiame. Queste lotte ebbero come effetto che i Capannesi giurarono fedelta’ ai Bolognesi e di conseguenza anche il territorio delle Capanne cadde sotto il dominio bolognese. Borgo Capanne offre la possibilita’ di usufruire di un campeggio, di un campo da tennis, di un campo da basket, di una pista da pattinaggio e di un campo da beach volley che si trovano nel rione di Iola, immersi naturalmente in una ricca vegetazione.

LUSTROLA - attorno all'anno mille, i Bolognesi fusero i borghi di Granaglione e Succida, l'odierna Borgo Capanne, in un unico comune, al quale aggiunsero poi Boschi e Lustrola, allora chiamata Buscola il cui governo era concentrato nelle mani di poche famiglie, tra le più ricche della comunità, i cosiddetti antichi originari. I cosidetti emigranti stagionali, tornavano ad ogni primavera per dedicarsi alla coltivazione dei piccoli campi ricavati terrazzando i fianchi del monte, e la loro partenza in autunno non avveniva prima di avere raccolto le castagne, la cui farina rappresentava l'unica fonte di sostentamento per donne, vecchi e bambini durante i duri mesi invernali, la coltivazione dei castagneti e la trasformazione del loro prodotto hanno costituito in passato l'attività agricola principale della zona e di ciò resta vasta traccia nella cultura popolare e nel paesaggio.

MOLINO DEL PALLONE - è la sede municipale del comune di Granaglione; è un piccolo abitalo sulla sponda sinistra del Fiume Reno a 500 m s.m. ed è al centro del territorio comunale, dista 8 km, da Porretta Terme, 31 da Pistoia e 70 da Bologna. La sua denominazione deriva da ''Molino di Ballone", un vecchio mulino a macine azionate dall'acqua del fiume in passato serviva prevalentemente a trasformare le castagne secche in farina dolce, principale alimento dei montanari.

Come arrivare

In treno: da Nord Linea Bologna - Porretta Terme; da Sud Linea Pistoia - Porretta Terme.

In aereo: Aeroporto G. Marconi di Bologna; Aeroporto A. Vespucci di Firenze.

In auto: Superare il cartello Pistoia proseguire per Raccordo di Pistoia - Via Raccordo Autostradale, superare il cartello Abetone - Modena proseguire per SS 632. Arrivo a Granaglione. Distanza 35 Km.

Tipologie