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Castiglione dei Pepoli

E un comune dell'Emilia-Romagna, in provincia di Bologna, con 5.917 abitanti e ha una superficie di 65,8 chilometri quadrati. Sorge a 691 metri sopra il livello del mare. Il comune è ai confini con la Toscana. L'area del territorio Castiglionese è tipicamente montagnosa. La parte più meridionale si presenta con un paesaggio per lo più boscoso sul quale spesso affiorano grandi pile di strati delle formazioni arenacee più resistenti, salvo dei tratti brulli dovuti alla natura prevalentemente marnosa del terreno.

Storia

Nell’XI secolo Castiglione dei Pepoli faceva parte dei possedimenti di Matilde di Canossa. Famosa per aver ospitato papa Gregorio VII presso la residenza omonima, dove Enrico IV scese per essere liberato dalla scomunica, elargiva doni a chiese e monasteri per assistere poveri e ammalati. Alla sua morte nel 1115, il territorio fu ceduto ai conti Alberti di Prato e Mangona, detti signori delle Mogne. Un diploma Imperiale di Ottone I conferma che questi nobili governarono fino al 1340. Lo stesso anno, Taddeo Pepoli, figlio del più ricco uomo d’Italia Romeo Pepoli, acquistò tutte le terre del Castello. Investiti di terre contese da Bologna, Firenze e Pistoia per la loro posizione strategica, furono protagonisti di diatribe con i conti Alberti di Mangona, che nel 1374 rivendicarono i possedimenti, mentre i conti Alberti di Bruscolo, parenti ma nemici, assaltarono il Castello per conto di Bologna. Nel 1383 i Pepoli, banditi dalla città e dichiarati nemici capitali per aver ceduto terre ai Visconti di Milano, consentirono a Guidinello degli Alberti di tiranneggiare indisturbato a Castiglione fino al 1390. Egli seminò tra il popolo miseria e fame, al punto che Bologna intervenne senza risparmiare però pestilenze e scorrerie. Il 10 ottobre dello stesso anno il Cardinale Bessarione attribuì i possedimenti a Bartolomeo di Mino Rossi, la cui signoria non ebbe modo di impiantarsi e diventare operativa, perché lo stesso Bessarione, assolvendo i Pepoli da ribelli, ne reintegrò i possessi. Tra il 1462 e il 1464 il dominio dei Pepoli si rinsaldò, Guido Romeo Pepoli era capitano della montagna in nome della Chiesa, del popolo e del Comune di Bologna. Fino al 1797 la storia del Feudo si dipana tra traversie quali la fame, le aggressioni, il disordine, i contrasti tra i signori che rivendicavano la successione dei Pepoli e la Chiesa che ne reclamava la sovranità. All’esplodere della Rivoluzione francese Castiglione dei Pepoli combatteva con la carestia e il popolo rifiutava di pagare le contribuzioni di guerra. Il 19 giugno 1796 i francesi entrarono in Bologna e il Conte Alessandro Pepoli ordinò al suo governatore di non scontentare gli stranieri, giurando loro fedeltà per riparare a una situazione già grave. Nel 1859 Castiglione passò al Regno d'Italia. L'apertura nel 1879 della prima strada carrozzabile determinò un notevole risveglio economico nell'ex capitale del feudo: nel 1888 venne aperto uno stabilimento terapico che divenne centro eccezionale di tutta la montagna bolognese, raggiungibile sia da Castiglione che da Prato in sole sei ore. Nel 1911 nasce l'industria idroelettrica con la diga del Brasimone. Anche Bologna utilizza l'energia elettrica di Castiglione.

Da vedere

SANTUARIO DI BOCCADIRIO - si trova a 8 km - ubicato in una verdissima gola, ai piedi del Monte Tavianella, fu edificato a fine Quattrocento e successivamente ampliato e restaurato. E' il maggior centro di culto della zona e raccoglie fedeli da tutta l'Emilia e la Toscana. Viene venerata la Madonna delle Grazie.

LAGO BRASIMONE - si trova a 5 Km - frequentatissima località, è luogo d'incontro di surfisti e pescatori. Vi si svolgono diverse manifestazioni sportive. E' sede dell'Enea che svolge, nei propri laboratori, studi e ricerche energetiche.

LAGO DI SUVIANA - si trova a 15 km - proseguendo dal Brasimone si raggiunge un lago di dimensioni maggiori. Anche questo è luogo d'incontro di surfisti. Da diversi anni, in agosto, vi si svolge un raduno di motociclisti provenienti da tutta Europa.

FORESTA DELLE COTTEDE - si trova a 15 km - e' una lussureggiante località a circa 1.000 mt di altitudine. Fra i secolari abeti sorge un grazioso villaggio composto da un centinaio di villette abitate principalmente d'estate.

CHIESA PARROCCHIALE - dedicata a San Lorenzo fino al 1575, cominciò ad essere chiamata Chiesa Vecchia dal momento in cui nel paese fu eretto l’Oratorio della Compagnia Laicale della Madonna della Misericordia, dedicato al medesimo santo. All’interno la struttura era ricca di affreschi, alcuni dei quali databili intorno al 1610, come quello raffigurante San Carlo, beatificato in quegli anni. A metà del ‘600 fu demolita per guasti irreparabili. L’architetto senza laurea Lorenzo Simoncini fu incaricato del progetto. Le due cappelle laterali erano dedicate a Santa Lucia e Sant’Antonio da Padova. Le colonne con cornici e capitelli furono realizzate dal muratore milanese Angiolo Brigola, mentre il campanile fu opera dei mastri Fedele Porcheti, Giovanni e Antonio Martinelli. Oggi lo stile architettonico conservato è quello rinascimentale di tipo toscano, con prospetto a capanna e oculo circolare nella parte alta. Ai lati le masse delle cappelle e della sagrestia e a destra il campanile secentesco. L’interno presenta un’ampia navata con soffitto a capriate lignee da cui si aprono la cappella maggiore e le quattro laterali con volta a crociera.

PALAZZO COMUNALE - la struttura venne modificata con i restauri del XVII secolo: le sue sale, in particolar modo, vennero arricchite con affreschi del Riatti, di Pietro Ognibene e del Torreggiani. Con la caduta della famiglia Pepoli, il castello divenne sede delle amministrazioni che si susseguirono al governo di Castiglione. Della chiesa un tempo inserita nell’area del castello non è rimasta traccia. Oggi il Palazzo è sede degli uffici comunali e con la piazza antistante crea un complesso architettonico di grande fascino e unico nella zona appenninica.

SANTUARIO DI BOCCADIRIO - si trova ai piedi del Monte Tavianella, nella “bocca” che forma il rio d’Avena, sorge il Santuario di Boccadirio, polo religioso e devozionale di tutta la zona. La sua costruzione venne decisa in seguito all’apparizione della Madonna a due fanciulli il 16 luglio 1480; tuttora viene qui venerata la Madonna delle Grazie. In principio venne costruito solo un piccolo tabernacolo, poi una chiesetta ed infine, tra il 1500 e il 1600, l’attuale santuario.

CHIESA DI SAN LORENZO - eretta come Oratorio della Compagnia della Misericordia istituita in Santa Maria della Consolazione nel 1565, la sua costruzione iniziò nel 1574, su terreno donato da Marchione d’Anneo Comazi. All’interno le pareti erano affrescate da molte figure tra cui i dodici apostoli, mentre l’effigie di San Lorenzo sovrastava l’Altare Maggiore. Le due cappelle laterali erano sede della Compagnia della Misericordia e della Compagnia del Rosario.

Come arrivare

In auto: Autostrada A1 Bo - Fi all'uscita del casello di Piano del Voglio dal quale dista 9 chilometri. In alternativa con la strada statale 325 Val di Setta da Sasso Marconi proseguendo per Vado, Rioveggio, Lagaro, Creda e Castiglione; per chi proviene da Firenze mediante l'Autostrada A1 Bo-Fi all'uscita del casello di Roncobilaccio dal quale dista 11 chilometri proseguendo in direzione Baragazza, Castiglione, o dal casello di Pian del Voglio dal quale dista 9 chilometri. In alternativa con la strada statale 325 Valle del Bisenzio da Prato proseguendo per Vaiano, Vernio, Montepiano, Castiglione.

In treno: la stazione di San Benedetto Val di Sambro, dalla quale dista 16 chilometri, collegati da un servizio di autobus che raggiungono Castiglione mediante la strada statale 325 transitando da Lagaro, Creda e arrivo a Castiglione dei Pepoli.

Tipologie